Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 16 Dicembre 2022

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Dall’Abramo a Giuseppe, la genealogia di Gesù è la storia di Dio presente nella vita del suo popolo. Gesù si fa uomo ed entra nella storia, scegliendo una famiglia lontana dall’essere perfetta; eppure, non rinnega nessuno—né Giuda che convinse i suoi fratelli a vendere il più piccolo per poi andare a letto con Tamar credendo fosse una prostituta, né Racab, “la locandiera di Gerico”, né David del quale, nominando Urìa, si ricorda in questa genealogia che fu un adultero e un assassino, né Roboamo che con la sua arroganza causò la divisione del suo paese che portò alla cattività babilonese.

Tutti coloro che ci hanno preceduto nel cammino verso Dio, nel cercare Dio e nel fuggire da Lui, nell’amore e nell’indifferenza sono nominati come una grande famiglia amata da Dio. Peccatori redenti come noi. Gesù vuole nascere in questa famiglia e farsi carico del suo passato, a tratti molto peccaminoso e violento, dicendo a tutti i suoi membri: ho bisogno di te.

La genealogia di Gesù rappresenta la storia di trasmissione della fede e della vita. E in questa storia Dio è presente sempre realizzando il suo disegno salvifico. Le promesse di Dio si compiono in modo a volte inaspettato. La discendenza promessa ad Abramo si realizza in Gesù tramite Giuseppe. Dio non inganna—dona ad Abramo il figlio—e non solo realizza le sue promesse me le realizza in abbondanza—facendo di Abramo antenato di Cristo.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

Il commento di oggi è proposto da Gabriela Rogowska.