Gesรน denuncia apertamente la generazione che gli sta attorno come โmalvagiaโ, perchรฉ incapace di accogliere i segni che giร ha ricevuto. ร una critica che, pur riferita al suo tempo, suona tremendamente attuale anche per noi oggi.
Viviamo in una societร che, come quella descritta da Gesรน, รจ alla continua ricerca di โsegniโ, di conferme, di prove tangibili per credere: vogliamo vedere miracoli, vogliamo risposte immediate, pretendiamo che Dio si manifesti secondo i nostri tempi e i nostri schemi. E quando questo non accade, restiamo delusi, scettici, chiusi.
Ma Gesรน ci dice chiaramente che il segno piรน grande รจ giร davanti a noi, proprio come per gli abitanti di Nรฌnive fu Giona. Il segno รจ la sua stessa persona, la sua parola, la sua morte e risurrezione. Cosa ci serve di piรน per convertirci, per cambiare vita, per fidarci?
Gesรน cita due esempi scomodi: gli abitanti di Nรฌniveโun popolo paganoโe la regina del Sudโuna donna stranieraโche hanno saputo riconoscere e accogliere la veritร con umiltร . Persone lontane, estranee alla religione del popolo ebraico, ma capaci di lasciarsi toccare e trasformare. Un richiamo forte al rischio che spesso noi, pur โviciniโ alla fede, diventiamo i piรน sordi e ciechi.
Il Signore non ci chiede di cercare segni straordinari, ma di aprire gli occhi su ciรฒ che giร รจ accaduto e continua ad accadere. Il vero miracolo รจ un cuore che si lascia convertire, che si lascia amare e che sceglie ogni giorno di tornare a Dio.
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Per Riflettere
Quanti โsegniโ del Vangelo ho ricevuto nella mia vita? E come li ho accolti? Ho il coraggio di riconoscere la presenza di Dio anche dove non me l’aspetto? So ascoltare con umiltร , o resto ancorato alla pretesa di capire tutto prima di credere?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
