Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 13 Gennaio 2022

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Si rivolge a Gesรน il lebbroso del Vangelo, ma di lui non sappiamo il nome. รˆ uno dei tanti, colpiti da una malattia che li lasciava ai margini, una malattia considerata ai tempi un castigo di Dio. Soffre, nel corpo distrutto dal morbo e soffre perchรฉ nessuno si occupa di lui per curarlo.

Si avvicina allora a Gesรน che ne ha compassione. Egli tende la sua mano, lo tocca, tocca quel corpo imputridito e maleodorante e lo guarisce, purificandolo. Allo stesso tempo il richiamo di Gesรน รจ forte e severo, gli chiede di non dire niente a nessuno, ma di fare la sua offerta come testimonianza della purificazione ricevuta.

La gioia del lebbroso guarito perรฒ รจ troppo grande e noi la possiamo soltanto immaginare, ma comprendiamo bene il desiderio di gridare a tutti che adesso si sente sano, vivo, puro, perchรฉ Qualcuno lo ha amato.
Quante malattie oggi conosciamo per le quali non esistono cure efficaci! Eppure un nostro sguardo, una carezza, una parola, un gesto di attenzione possono essere per il malato di grande sollievo e dare nuova speranza.

Quello che Gesรน ci vuole dire รจ che non dobbiamo avere paura di amare, di fare del bene, di essere caritatevoli con chi รจ nel bisogno.

Per riflettere

Diffondi l’amore ovunque tu vada; che nessuno venga mai da te senza andarsene piรน felice. (Madre Teresa di Calcutta)

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AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Angela Castino, Edoardo Cortese, Domenico Coviello
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi