Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 13 Agosto 2020

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Medita

Il testo di oggi richiama immediatamente quello di ieri e lo completa. Non perchรฉ le parole del Maestro fossero oscure. Piuttosto, preoccupavano.
Pietro dร  voce alla comunitร  dei discepoli che si interroga, come noi oggi, sulle difficoltร  che emergono quando siamo invitati a vivere quello che preghiamo. L’esercizio del perdono, sperano, sia imposto ma con una scadenza, venga assegnato indicando un termine, superato il quale sia dato spazio (finalmente) alle rivendicazioni tipicamente umane.
โ€œQuante volteโ€ รจ una richiesta che pone un limite invalicabile all’amore che ci viene chiesto nei confronti dei nostri fratelli. Gesรน ha insegnato ad amare senza quantificare; รจ morto in croce per noi sapendo che offriva tutto sรฉ stesso perdonando tutti; il Risorto ha aperto lo spazio perchรฉ tutti possano accedere al Regno: senza precisare che l’accesso sia consentito ad alcuni ed impedito ad altri.
Pietro rappresenta una comunitร  che da tempo segue il Galileo di Nazaret compiendo scelte (rinunce) importanti pur di seguirlo. Forse sperava in una risposta ben diversa. Era risaputa, infatti, la valenza simbolica del numero, che rimandava ai giorni della creazione, quando Dio operรฒ in modo completo e perfetto. โ€œFino a sette volteโ€ indicava, nei fatti, per sempre.
La parabola proposta dal Signore mette in evidenza la fragilitร  umana da una parte, sempre pronta ad accogliere piuttosto che dare, e l’immensa misericordia del Creatore. La prima, dalla memoria corta, si scorda l’amore ricevuto, la seconda capace di trascurare l’incapacitร  umana di mantenersi sempre fedele al Padre.
Perchรฉ รจ per settanta volte sette che dobbiamo perdonare ed amare. Come Dio nei nostri confronti.

Rifletti

Perdonare, sempre. Amare, sempre. Senza stancarsi e senza resistenze. Nei confronti di tutti (anche dei nemici) e farlo col cuore. Non solo settanta volte dobbiamo perdonare: ci viene chiesto di farlo col cuore! Impossibile, da soli; possibile se accettiamo Gesรน al nostro fianco.

Prega

Se questa infatti รจ la volontร  di Dio,
รจ meglio soffrire operando il bene che facendo il male,
perchรฉ anche Cristo รจ morto una volta per sempre per i peccati,
giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio;
messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.
(Prima lettera di Pietro 3, 17–18)


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi
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