Commento al Vangelo del 15 Luglio 2018 – p. Roberto Mela scj

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Potenza della Parola

Ingiustizie reali sacralizzate

Geroboamo II, re di Israele (783-743 a.C.), era riuscito a riportare i confini del regno del Nord al loro limite originario. Durante il suo regno si ebbero tranquillitร  e prosperitร  economica, unite perรฒ a gravi sperequazioni e ingiustizie socio-economiche.

Oltre che allโ€™estremo confine settentrionale, a Dan, il re Geroboamo I (931-910 a.C.) aveva fatto costruire un tempio a Bet El (Bรชt โ€™ฤ’l/โ€œCasa di Dioโ€), 17 km a nord di Gerusalemme, situato allโ€™estremitร  meridionale del Regno di Israele, il regno del Nord (cf. 1Re 12,32-33). Con questa mossa Geroboamo I, che risiedeva nella capitale Samaria, intendeva evitare che, per il culto, la gente si recasse a Gerusalemme, capitale del regno del Sud, con cui ci fu quasi sempre un rapporto conflittuale.

Il santuario locale di Bet El era la sede del culto ufficiale, praticato anche dal re in forma pubblica e privata. In esso fungeva da sovrintendente al tempio di stato (cf. Ger 20,1-2) il sacerdote Amasia (โ€™ฤ‚maแนฃyฤh), responsabile del buon andamento della cappella reale.

Amos (โ€˜ฤ€mรดs< dalla radiceโ€˜ms = โ€œcaricareโ€, โ€œportare un fardelloโ€, forse abbreviazione di โ€™ฤ€masyฤh/โ€œYHWH ha portatoโ€), che racconterร  la sua vocazione al sacerdote Amasia in Am 7,14-15, parte dal paese di Giuda e si mette a predicare, su incarico di YHWH, proprio nella cappella reale. Egli pronuncia oracoli di fuoco contro le ingiustizie di ogni tipo presenti nel regno del Nord. Una provocazione insopportabile per il sacerdote Amasia, e quindi per il re, per il quale fungeva da sacerdote-profeta cultuale da lui foraggiato.

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La predicazione di Amos, il primo profeta scrittore (anche se il suo posto nella lista canonica dei cosiddetti โ€œProfeti minoriโ€ viene dopo quello di Osea, a lui contemporaneo, e quello di Gioele), viene raccolta dai suoi discepoli in un libro che si puรฒ articolare nel modo seguente (cf. Laila Lucci, del cui bel commentario ci serviamo per le nostre note).

Dopo il titolo (1,1) e lโ€™introduzione (1,2), seguono gli oracoli contro le nazioni, Giuda e Israele (1,3โ€“2,16); il castigo di Israele (3,1โ€“6,14, suddivisibile in 3,1โ€“4,13 Prima sezione: Accuse e minacce; 5,1โ€“6,14 Seconda sezione: Il libro dei guai); Le visioni: la fine della casa di Israele (7,1โ€“9,10, con cinque visioni: minaccia delle cavallette; minaccia della siccitร ; minaccia delle armi; รจ maturata la fine; il tempio crollerร ); Epilogo. Restaurazione delle sorti di Israele (9,11-15).

Amos potrebbe aver ricevuto la vocazione nel 762 a.C., se si dovesse prendere alla lettera la notizia di Am 1,1 e pensando ad un riferimento al terremoto che ebbe luogo realmente nel 760 a.C. in Samaria e ad แธคazor. Si puรฒ ipotizzare come data il 750 a.C. circa.

Non disturbare il manovratore
Il brano profetico letto nella liturgia (Am 7,12-15) si situa allโ€™interno del racconto delle cinque visioni avute da Amos sul destino tragico di Israele (Am 7,1โ€“9,10). Alla fine della terza, egli preannuncia la rovina di Israele, la minaccia definitiva delle armi: ยซSaranno devastate le alture di Isacco, i santuari di Israele saranno desolati e impugnerรฒ la spada contro la casa di Yorobโ€˜amยป (Am 7,9, tr. Lucci).

รˆ la goccia che fa traboccare il vaso.

Il sacerdote Amasia fa riferire al re le parole di Amos, tacciate come discorsi di โ€œcospirazione/qฤลกarโ€. I complotti erano una pratica ben conosciuta al Nord, e avevano visto coinvolti anche vari profeti (cf. 1Re 11,29-39 Achia di Silo; 19,15-18 Elia; 2Re 9,1-10 un discepolo di Eliseo).

La โ€œterraโ€ โ€“ espansione del piรน concreto tempio pubblico, la cappella reale di Bet El โ€“ โ€œnon puรฒ contenere/sopportare/lลโ€™ tรปkalโ€ฆ lehakรฎlโ€ le sue parole, denuncia Amasia al re Yorobโ€˜am II. Egli ha persino profetato che il re morirร  di spada e che Israele โ€œandrร  sicuramente in esilio/gฤlฤh yiglehโ€ lontano dal suo suolo.

Nella deformazione puramente politica del messaggio religioso di Amos/โ€˜ฤ€mรดs fatta da Amasia/โ€™ฤ‚maแนฃyฤh (lโ€™assonanza fra i nomi non fu mai cosรฌ ben sottolineata per evidenziare una dissonanza mai cosรฌ forte!), il profeta giudeo infiltrato nel cuore religioso ufficiale del Nord puรฒ arrivare a sobillare il popoloโ€ฆ

La predicazione di Amos dร  molto fastidio al potere politico e al profetismo cultuale colluso con esso, con un collateralismo bieco e ottuso, cieco di fronte alle plateali ingiustizie sociali ed economiche.

Nellโ€™intenzione di Amasia il profetismo non deve disturbare il manovratore, e uno solo deve stare al comando. Lui penserร  per tutti. Se รจ capace di fare i suoi interessi, farร  certamente gli interessi del popoloโ€ฆ Il culto deve essere una cosa ben distinta dalla vita reale. La religione non deve dare fastidio alla politica, intromettendosi in cose che non le competono. La sacrestia รจ il suo posto e lรฌ deve restare โ€œcontenutaโ€, senza voler tracimareโ€ฆ

Calor bianco

Dalle parole ai fatti.

Il sacerdote-profeta cultuale, foraggiato dal potere perchรฉ dica al re quel che il re vuol sentirsi dire, sbatte fuori dal santuario del re e dal tempio del regno il profeta โ€œrivoluzionarioโ€, difensore del bene e dei deboli, il difensore della purezza delle parole di YHWH. Amos รจ un destabilizzatore e un demoralizzatore del regno. Al Nord non cโ€™รจ piรน posto per lui.

ยซVaโ€™, visionario, vattene subito al paese di Giuda, lร  ti guadagnerai da vivere (weโ€™ฤ•kol-ลกฤm leแธฅem; lett.: โ€œe mangia-lร  paneโ€) e profetizzeraiยป, intima โ€™ฤ‚maแนฃyฤh ad โ€˜ฤ€mรดs. Egli ha percepito che le parole di Amos (cf. 1,1) sono in realtร  parole di YHWH!

Amasia intima unโ€™espulsione immediata, tacciando Amos come un โ€œvisionario/uno che ha visioni/แธฅลzehโ€ (cf. 1Cr 21,9; 2Re 17,13; Is 1,1; 13,1). Altri termini antichi per designare carismi analoghi seppur diversi erano โ€œveggente/rลehโ€ (cf. 1Sam 9,9.11; 2Sam 15,27; 1Cr 9,22; Is 30,10) e โ€œprofeta/nฤbรฎโ€™โ€ (cf. Am 7,12b; 7,13a; 1Sam 22,5), talvolta messi in parallelo (Is 29,10; 2Re 17,13) o usati in modo interscambiabile (cf. 2Sam 24,11).

ยซNegli scritti biblici, โ€œvisionariโ€ e โ€œprofetiโ€ godono generalmente di una fama positiva in quanto costituivano una guida per il popolo e per i suoi capi tanto che โ€œil maggior castigo che Dio poteva infliggere al suo popolo era quello di privarsi di essiโ€ (Sicre). Ma questo non รจ sempre vero, in quanto esistevano personaggi, falsi visionari, che cercavano mercede in cambio di presunte visioni (cf. Mi 3,5-7); per questo lโ€™apparenza del discorso di Amazya รจ ironica: Amos viene assimilato a quei personaggi, quindi รจ inviato a profetizzare altrove per guadagnarsi da vivere. Nel contesto del versetto, dunque, se, da una parte, il sacerdote non sembra dimostrare particolare stima per questo genere di personaggi, dallโ€™altra, รจ assai probabile che ritenga Amos un autentico carismatico (2Re 17,13; Is 1,11; 13,1 ecc.), ma che voglia allontanarlo da Samaria in quanto lo ritiene una minaccia per la pace nel paese, per la monarchia (7,13.16) e, soprattutto, per lโ€™esercizio del culto (7,9)ยป (L. Lucci).

Amasia intima ad Amos di andarsene nel paese di Giuda (= il Regno di Giuda, al Sud), mangiare lร  il proprio pane e (quindi, poi) profetizzare. Proietta su di lui la sua situazione: sul libro-paga del re, Amasia ha la pancia piena e quindi รจ nella situazione tranquilla di poter svolgere la sua funzione di sacerdote, di profeta cultuale!

Dopo aver narrato in breve ad Amasia lโ€™iter paradossale della sua vocazione, Amos gli risponderร  a muso duro con parole al vetriolo. Gli preannuncia โ€“ in due versetti pudicamente e proditoriamente tagliati nella lettura liturgica (vv. 16-17), dopo quelli introduttivi, indispensabili invece per la comprensione del brano liturgico (vv. 10-11) โ€“ ben cinque esiti tragici per la sua vita e per quella di Israele: la prostituzione della moglie in cittร , la morte per spada dei figlie e delle figlie, la perdita della sua terra, la sua morte nella terra impura (dellโ€™esilio) e il sicuro esilio per Israele.

Uno scontro al calor bianco fra unโ€™istituzione religiosa venduta al potere e il profeta che esegue, non da puro mestierante, un incarico affidatogli inopinatamente da YHWH mentre se ne stava tranquillo nei suoi campi di Teqoa/Teqรดaโ€˜.

Vocazione di un contadino

ยซVaโ€™, visionario, vattene subito al paese di Giuda, lร  ti guadagnerai da vivere e lร  profetizzerai/tinnฤbฤ“โ€™ยป, aveva intimato โ€™ฤ‚maแนฃyฤh ad โ€˜ฤ€mรดs. I loro nomi sono assonanti, il loro stile di vita completamente dissonante. Amos risponde ad Amasia ricordandogli la sua vocazione, ricevuta da YHWH, non da se stesso o dal popolo di Giuda. Men che meno da Amasia!

Nella sua risposta al sacerdote-profeta cultuale (vv. 14-17), Amos riprende lโ€™intimazione datagli da Amasia di non profetizzare su Israele e di non continuare a โ€œgocciolare (vaticini)/taแนญแนญรฎpโ€ sulla casa di Isacco (v. 16).

In prima battuta gli ricorda le circostanze della sua vocazione (vv. 14-15). Amos non era un โ€œprofeta (di corte?)/nฤbรฎโ€™โ€ o lโ€™allievo di una scuola profetica, appartenente ad una cerchia di profeti (โ€œfiglio di profetaโ€).

Il suo ministero non รจ a servizio di alcuno, nรฉ egli fa parte di una corporazione di profeti. Amos riprende il termine โ€œprofeta/ nฤbรฎโ€™โ€ usato da Amasia, ma ยซper dissociarsi da un certo tipo di profetismo prezzolato dalla monarchia, come i profeti di corte (questo sembra il senso dellโ€™affermazione โ€œnon sono un profetaโ€, cf. 1Re 22; 2Re 3,13) e le associazioni dei โ€œdiscepoli dei profetiโ€ (cf. 1Re 20,35; 2Re 2,3.5.7; 4,1.38 ecc)ยป (Lucci).

Lโ€™originale ebraico non riporta il verbo reggente lโ€™espressione negativa pronunciata da Amos (ยซnon ero profetaยป, secondo la traduzione CEI, che segue il greco della LXX ฤ“mฤ“n/ โ€œeroโ€). Nel contesto dellโ€™aspra disputa sulla vera natura del profetismo (di cui si citano vari termini precisi) sostenuta da Amos, รจ meglio tradurre col presente (ยซnon sono profetaยป). ยซIn un contesto controversiale di questo tipo appare alquanto verosimile che Amos dichiari di non essere โ€œun certo tipo di profetaโ€โ€ฆ e, allo stesso tempo, affermi lโ€™esercizio della sua chiamata in dipendenza dal volere divinoยป (Lucci).

In seconda battuta Amos gli ricorda la sua professione agricola, che non aveva nulla a che fare con la missione incentrata sulla parola, tipica del profeta. Egli era un โ€œallevatore (di bestiame grosso)/bรดqฤ“r <bฤqฤr = bestiame grosso)โ€ e un โ€œcoltivatore di sicomori/bรดlฤ“s ลกiqmรฎmโ€. Probabilmente Amos incideva il frutto (o lโ€™albero) dei sicomori per renderli commestibili.

Nel titolo del libro (1,1) si afferma che Amos ยซera fra gli allevatori di Teqoa/hฤyฤh bannลqedรฎm mitteqรดaโ€˜ยป. Il termine nลqฤ“d รจ usato solo qui e in 2Re 3,4, dove รจ riferito ad un re di Moab, Mesha, ricco e allevatore. Fuori della Bibbia lo si trova in corrispondenze lessicali nelle liste di funzionari regali a Ugarit. ยซTutto ciรฒ contribuirebbe alla comprensione del termine come una funzione svolta da persone benestanti; in relazione al profeta, ne contraddirebbe lโ€™origine modestaยป (L. Lucci).

Forse Amos voleva alludere alla sua situazione economica prospera, senza problemi di sorta. Egli era economicamente indipendente, senza necessitร  di trovare (ulteriori) introiti per sbarcare il lunario. Se ne stava tranquillo a Teqoa, piccolissimo paese a 16 km a sud di Gerusalemme, abbarbicato sul limitare del declivio che si precipita sul deserto di Giuda.

Terra di pascolo, pare che Teqoa fosse nota per ยซil buon senso dei suoi rustici abitanti, una sorta di saggezza popolareยป (J. Limburg). In 2Sam 14 viene raccontato come il generale Ioab ingaggiรฒ una donna di Teqoa, una โ€œdonna saggiaโ€ per raccontare a Davide una storia patetica di una vedova con due figli in pericolo, con lo scopo di dissuadere il re a inseguire il figlio ribelle Assalonne e farlo tornare a corte sano e salvo.

Sembra che, al tempo di Amos, la cittร  godesse ancora di una relativa importanza, conservando le fortificazioni di cui Roboamo (931-913 a.C.) lโ€™aveva dotata insieme ad altre cittร  della Giudea.

YHWH ha chiamato Amos ยซda dietro le greggiยป, cioรจ in posizione umile, non ottimale, senza pretese; cf. la situazione di Davide โ€œil piccolo/haqqฤแนญรดnโ€, ultimo di otto fratelli โ€œpreso/lฤqaแธฅtรฎโ€da YHWH ยซda dietro le greggiยป, 1Sam 7,8. Nella sua situazione di allevatore non aveva il pedigree sociale e culturale adatto per essere chiamato a fare il profeta. Eppure ยซYHWH โ€˜mi prese/wayyiqqฤแธฅฤ“nรฎ<lฤqaแธฅโ€™ da dietro il gregge e mi disse: โ€˜Vaโ€™, profetizza/lฤ“k hinnฤbฤ“โ€™ al mio popolo Israeleโ€™ยป.

Amos svolge alla lettera la vocazione profetica ricevuta direttamente da YHWH, rivolta verso la porzione settentrionale del suo popolo (โ€œIsraele = regno del Nordโ€). Amasia gli intima di fare proprio il contrario: andare nel paese di Giuda, mangiare-lร  pane (= ricevere lร  il suo sostentamento) (prima) e (poi) profetizzare!

Amos รจ profeta obbediente a YHWH, disinteressato, pronto a distaccarsi dal proprio lavoro che gli dร  prosperitร , per andare al Nord, territorio sconosciuto e nemico, a profetizzare vaticini molto severi proprio nel covo cultuale del re, il santuario di Bet El.

Egli profetizzerร  che la corrotta Samaria perirร  (Am 3,9-15), innalzerร  il lamento su Israele impenitente, rivelerร  lโ€™incongruenza assoluta di un culto esteriore che convive con lโ€™ingiustizia sociale, il lusso e la condotta lasciva di uomini e donne collegate al tempio. Essi costruiscono le case piene di avori (ritrovati negli scavi archeologici!), case per lโ€™estate e per lโ€™inverno, mentre il popolo soffre la fame.

I latifondisti si accaparrano i terreni dei poveri, vendono uno schiavo per un paio di sandali, progettano di vendere anche lo scarto del grano e aspettano impazienti che passi in fretta il giorno di riposo del sabato. Pochi anni dopo il sacerdote-profeta Isaia rinfaccerร  a Gerusalemme gli stessi peccati: ยซSmettete di presentare offerte inutili; lโ€™incenso per me รจ un abominio, i noviluni, i sabati e le assemblee sacre: non posso sopportare delitto e solennitร . Io detesto i vostri noviluni e le vostre feste; per me sono un peso, sono stanco di sopportarli. Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicaste le preghiere, io non ascolterei: le vostre mani grondano sangueยป (Is 1,13-14).

Lโ€™ultima parola di YHWH pronunciata dal suo profeta Amos sarร  comunque di salvezza: ยซIn quel giorno rialzerรฒ la capanna di Davide, che รจ cadente, ne riparerรฒ le brecce, ne rialzerรฒ le rovine, la ricostruirรฒ come ai tempi antichiยป (Am 9,11).

Amos, come tutti i profeti, non รจ un profeta di sventura. La salvezza รจ sempre annunciata allโ€™orizzonte di chi si apre alla conversione e alla penitenza (cf. perรฒ lโ€™atteggiamento del popolo del Nord, Am 4,6.9.11).

A due a due

Allโ€™inizio della sezione โ€œdel paneโ€ (Mc 6,7โ€“8,26; cf. 6,8.31.36.37[bis].42.44.52; 7,2.3.4.5.20.27; 8,1.4.5.6.14[bis].6[bis].19) Gesรน โ€œconvoca a sรฉโ€ i Dodici e, forti dellโ€™intimitร  con lui, li invia a due a due dopo aver dato loro โ€œpotere/exousiaโ€ sul mondo del male opposto al regno di Dio, gli spiriti impuri.

La loro missione pre-pasquale, limitata per ora probabilmente ai soli villaggi circostanti della Galilea, deve essere per loro innanzitutto unโ€™esperienza di fraternitร .

Annota realisticamente il saggio Qohelet: ยซMeglio essere in due che uno solo, perchรฉ otterranno migliore compenso per la loro fatica. Infatti, se cadono, lโ€™uno rialza lโ€™altro. Guai invece a chi รจ solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se si dorme in due, si sta caldi; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se uno รจ aggredito, in due possono resistere: una corda a tre capi non si rompe tanto prestoยป (Qo 4,9-12). La comunione รจ giร  missione, la prima missione. รˆ testimonianza della comunione di vita trinitaria.

Nella grande preghiera (Gv 17) Gesรน pregherร  cosรฌ il Padre: ยซIo in loro e tu in me, perchรฉ siano perfetti nellโ€™unitร  e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato meยป (Gv 17,23).

Ospitare lโ€™ospitalitร 

Le norme di equipaggiamento intimate da Gesรน (vv. 8-9) si possono ben comprendere, dato il raggio limitato della missione. Ma sono pur sempre norme radicali, di precarietร , di sobrietร  assoluta, che sono state riprese nella stesura dei vangeli perchรฉ sentite come ancora esprimenti lโ€™ideale da aver ben presente anche nel periodo post-pasquale della Chiesa. Esprimeranno in tal modo concretamente il distacco, il disinteresse, la gratuitร  che muove i Dodici in tutto il loro essere.

Non sono i mezzi mondani potenti a rendere efficace la testimonianza missionaria dei discepoli di Gesรน. Essi se ne serviranno, evidentemente, ma con sorvegliata oculatezza, ponendo la propria fiducia e il fondamento dellโ€™annuncio in una solida vita di fede e di solidarietร  con i fratelli piรน poveri, veri vicari di Cristo.

I Dodici dovranno fare unโ€™esperienza di fraternitร  umana, unโ€™esperienza di provvidenza divina attraverso la benevolenza degli uomini. Prima di parlare e predicare dovranno essere pronti a ricevere lโ€™umanitร  delle persone sconosciute, camminando fiduciosi sulle strade della missione. Senza la spocchia di voler solo e sempre dare per primi, ma con la disponibilitร  innanzitutto a ospitare lโ€™ospitalitร . Non la dovranno sfruttare girovagando di casa in casa, ma entrando solo in una di esse, come base operativa della missione.

Rifiutare il rifiuto

Gesรน mette in conto anche il rifiuto della presenza e dellโ€™annuncio dei Dodici. Essi dovranno rifiutare il rifiuto. Non dovranno avere niente in comune con il rifiuto del vangelo e dellโ€™opera guaritrice degli โ€œapostoli/inviatiโ€. Ne prenderanno la distanza con lโ€™azione simbolica plateale dello scuotimento della polvere dai calzari, come se stessero ritornando da una terra impura e non dalla terra del Santo, Israele. La testimonianza โ€œper loro/contro di loro/autoisโ€ รจ opera di veritร  contro il male che si chiude al bene di Dio.

รˆ il rifiuto della malvagitร , non dei malvagi. Scuoteranno la polvere, ma non insulteranno nรฉ demonizzeranno le persone.

Banditori e curatori

Gesรน non aveva menzionato esplicitamente il compito dellโ€™annuncio e puรฒ darsi una leggera prevaricazione dei Dodici nei confronti del loro compito (cf. J. Mateos). Di fatto i Dodici, comunitร  โ€œin uscitaโ€ (v. 12: exelthontes), si fanno banditori pubblici (ekฤ“ryxan) della conversione. Esattamente come Amos al suo tempo (cf. Am 4).

Essi realizzano esattamente il compito affidato esplicitamente a loro da Gesรน: โ€œgettano fuoriโ€ dagli uomini la fonte e gli effetti del male che si contrappongono al regno di Dio che si รจ fatto vicino (cf. Mc 1,14), ungono i malati con lโ€™olio della forza di Dio (cf. Gc 5,14), perchรฉ diventino atleti forti e scintillanti del vangelo, facendosene carico โ€œprendendoli in cura/etherapeuonโ€.

Il profeta e lโ€™apostolo lasciano le loro sicurezze.

ยซChe devo fare, Signore?/quid faciam, Domine?ยป (At 22,10).

ยซ[โ€ฆ] Unโ€™altra notte, mentre dorme, sente di nuovo una voce, che gli chiede premurosa dove intenda recarsi. Francesco espone il suo proposito, e dice di volersi recare in Puglia per combattere. Ma la voce insiste e gli domanda chi ritiene possa essergli piรน utile, il servo o il padrone. โ€œIl padroneโ€, risponde Francesco. โ€œE allora โ€“ riprende la voce โ€“ perchรฉ cerchi il servo in luogo del padrone?โ€. E Francesco: โ€œCosa vuoi che io faccia, o Signore?โ€. โ€œRitorna โ€“ gli risponde il Signore โ€“ alla tua terra nataleโ€ฆโ€ยป (2Celano II, FF 587).

Prendi il largo, duc in altum!

ยซPrendete la vita controcorrente; crea la tua vita controcorrenteยป (papa Francesco).

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 8 Luglio 2018 anche qui.

Un profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6

In quel tempo, Gesรน venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.

Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: ยซDa dove gli vengono queste cose? E che sapienza รจ quella che gli รจ stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non รจ costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?ยป. Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesรน disse loro: ยซUn profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa suaยป. E lรฌ non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarรฌ. E si meravigliava della loro incredulitร .
Gesรน percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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