Disprezzato in patria
Doveva essere unโesperienza straniante per un sacerdote come Ezechiele (Yeแธฅezqฤโl = โChe Dio renda [il figlio] forteโ) ritrovarsi in esilio a Babilonia, lungo il canale Chebar, che si staccava dallโEufrate a nord della cittร per scorrere a sud-est attraverso lโantica cittร sumera di Nippur, per ricongiungersi poi nuovamente col fiume principale. Si trovava a vivere in una delle colonie in cui il popolo ebraico era stato insediato al suo arrivo da Gerusalemme conquistata da Nabucodonor nel 598 a.C.
Scavi fatti a Nippur hanno portato alla luce documenti commerciali recanti nomi ebraici di famiglie del V secolo. La crรชme del popolo, a partire dal re Yoiachรฌn e dal suo entourage, si trovรฒ a vivere fuori della terra amata e lontana dal tempio. Nel 586 e nel 572 vi arrivarono altre ondate di esiliati, dopo il saccheggio della cittร e la distruzione del tempio (586).
Nel suo libro, Ezechiele racchiude la sua attivitร tra gli esuli fra le date estreme del 593 (โquinto anno della deportazioneโ, Ez 1,2) e del 571 (โnellโanno ventisettesimo, Ez 29,17). Con ogni probabilitร , il suo operato si svolse completamente in esilio, senza dover presupporre una fase iniziale gerosolimitana e unโaltra babilonese. I โviaggiโ di Ezechiele tra Babilonia e Gerusalemme avvengono โnello spiritoโ, ma la sua predicazione fu rivolta in primis agli esiliati.
Vidi la figura della Gloria
In Ez 1,1โ3,27 viene narrata la vocazione di Ezechiele, con la celebre visione del fantasmagorico ยซcarro del Signoreยป (1,4-28a), potente simbolo della gloria e della maestร divina inafferrabile di YHWH. Ezechiele si ritrova nello stesso mondo esperienziale di maestร e gloria esperimentata prima di lui dal profeta Isaia (Is 6). Dal contatto col mondo divino, con lโAltro separato dal โprofanoโ, Ezechiele riceve una chiamata ad essere non solo sacerdote appassionato della Torah, della liturgia templare, della varietร dei sacrifici, delle regole di puritร cultuale, ma anche, e soprattutto, profeta di YHWH.
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Al termine della visione del mirabolante ยซcarro del Signoreยป e di ยซuna figura dalle sembianze umaneยป (1,26) ma irraggiante fuoco e circondata dallo splendore tipico dellโarcobaleno (cf. 1,27), Ezechiele confessa in prima persona: ยซCosรฌ percepii in visione la gloria del Signore (CEI; marโฤh demรปt kebรดd YHWH = visione della figura della gloria di YHWHโ). Vidi e caddi sulla mia faccia/wฤโerโeh wฤโeppลl โal pฤnay e ascoltai una voce che dicevaยป (1,28b). Ezechiele vede e non vede, percepisce in visione la somiglianza dellโimmagine/figura della gloria di YHWH.
Lโesperienza della โgloria/peso/kฤbรดdโ irraggiungibile e indescrivibile di YHWH รจ la sorgente infuocata della sua chiamata profetica. Allโorigine del suo โdireโ sta unโesperienza bruciante dellโalteritร di YHWH rispetto al mondo degli uomini, alle loro โvieโ praticate e ai pensieri che vi stanno soggiacenti (cf. Is 55,8).
La gloria di YHWH non umilia il suo sacerdote, ma lo sovrasta per alteritร di sostanza e qualitร di pensiero e di vita. A Ezechiele viene spontaneo, immediato, cadere sulla propria faccia, in segno di quella โadorazione/venerazione /gr. proskynesisโ che sulla terra ogni uomo deve al suo re. Il volto โ e ciรฒ che vi รจ racchiuso in pensieri, recriminazioni, aspettative e desideri โ deve toccare la terra, lโhumus di cui รจ fatto lโuomo, lโumano.
In piedi, ascoltai
La ยซvoce di uno che parlavaยป (1,28b) comanda a Ezechiele, semplice uomo, appartenente al fragile mondo degli umani/figlio dellโuomo/ben-โฤdฤm, di โstare in piedi/โฤmลdโ (2,1), di recuperare la posizione eretta tipica della dignitร umana di fronte ad un interlocutore che si degni di โstare alla pariโ. La Gloria di YHWH vuole parlare โocchi a occhiโ, โad altezza dโuomoโ, con colui che ha scelto come suo inviato al suo popolo. La Gloria di YHWH non trova conveniente โparlare alle orecchieโ di un uomo incurvato a terra.
Lโuomo deve sรฌ ascoltare la Gloria, ma in piedi. Egli รจ stato creato a immagine e somiglianza di YHWH e ora la โsomiglianza/demรปtโ di YHWH gli vuole parlare. Se dovrร dire qualcosa ad altri che provenga da YHWH, deve prima mettersi in ascolto attento, preciso, โidentitarioโ โโocchio a occhioโ โ con colui che lo invia.
Chi rimette in piedi lโuomo non รจ perรฒ la sua volontร o la sua dignitร โautonomaโ, โinnataโ, ma uno โspiritoโ che entra in lui: โvenne in me uno spirito/wattฤbลโ bรฎrรปaโ, โquando parlรฒ a me e mi fece stare in piedi/wattaโฤmidฤnรฎ โal-raglฤyโ. Uno spirito lo fa rialzare in piedi, ma รจ Ezechiele che si pone in ascolto attento di colui che gli parlava.
Messaggero per ribelli
โFilio dโuomo/Uomo/benโฤdฤmโ โ si sente dire Ezechiele, fragile uomo come gli altri โ, โmandante/ลกลleaแธฅ io (sono) te ai figli di Israeleโ.
YHWH รจ colui che invia il suo ambasciatore, il suo messaggero. Lui รจ la fonte dellโinvio, la garanzia sorgiva dellโautorevolezza di colui che parlerร a nome suo di fronte (gr. pro-phฤmi >pro-phฤtฤs) al popolo. Lโimmunitร del profeta sarร quella dellโambasciatore diplomatico. Sarร senza colpe se si manterrร nella perfetta linea di esecuzione delle istruzioni ricevute dal mandante e chiunque lo offenderร , rifiuterร o maltratterร , sarร responsabile di queste gravi violazioni diplomatiche come se le avesse perpetrate contro il mandante in persona.
Nel dossier preparatorio lโambasciatore/profeta riceve la descrizione dellโambiente dove si troverร a operare e delle caratteristiche tipiche dei destinatari a cui dovrร rivolgere il suo messaggio. Sono โfigli di Israeleโ ma non sono โisraelitiโ. Sono โnazioni che si ribellano (in continuazione)/gรดyim hammรดredรฎmโ.
La โribellioneโ รจ lo stigma che accompagna dalle profonditร della storia questo popolo che non รจ popolo/โam, ma che assomiglia alle altre nazioni/gรดyim (piรน o meno odiate).
Nel deserto della liberazione dallโEgitto fu gravissima la ribellione degli israeliti di fronte al resoconto degli esploratori mandati in avanscoperta nella terra di Canaan, la terra promessa. Alcuni di essi risposero: ยซโLa terra che abbiamo attraversato per esplorarla รจ una terra molto, molto buona. Se il Signore ci sarร favorevole, ci introdurrร in quella terra e ce la darร : รจ una terra dove scorrono latte e miele. Soltanto, non vi ribellate/โal timrลdรป al Signore e non abbiate paura del popolo della terra, perchรฉ ne faremo un boccone; la loro difesa li ha abbandonati, mentre il Signore รจ con noi. Non ne abbiate pauraโ. Allora tutta la comunitร parlรฒ di lapidarli; ma la gloria del Signore apparve sulla tenda del convegno a tutti gli israeliti. Il Signore disse a Mosรจ: โFino a quando mi tratterร senza rispetto questo popolo? E fino a quando non crederanno in me, dopo tutti i segni che ho compiuto in mezzo a loro? Io lo colpirรฒ con la peste e lo escluderรฒ dallโereditร , ma farรฒ di te una nazione piรน grande e piรน potente di luiโยป (Nm 14,8-12).
A nome di Giosuรจ, Fineรจs e altri dieci capi di Israele rimproverano aspramente le (due) tribรน (e mezzo) stabilitesi a oriente del Giordano: ยซCosรฌ dice tutta la comunitร del Signore: โChe cosโรจ questa infedeltร che avete commesso contro il Dio dโIsraele, smettendo oggi di seguire il Signore, con la costruzione di un altare per ribellarvi/limrodkem oggi al Signore?โฆ Voi oggi avete smesso di seguire il Signore! Poichรฉ oggi vi siete ribellati al Signore/โattem timredรป hayyรดm baYHWH, domani egli si adirerร contro tutta la comunitร dโIsraeleโยป (Gs 22,116b.18).
Le tribรน si difesero dicendo che lโaltare costruito era di fattezze uguali a quello delle altre tribรน e non destinato a innalzare sacrifici di sorta, e conclusero dicendo: ยซร una testimonianza fra noi che il Signore รจ Dioยป. Finรจes riferรฌ a Giosuรจ, che approvรฒ il loro operato e le loro intenzioni.
Anche il bilancio che lo scriba Neemia farร nella sua lamentazione penitenziale al ritorno dallโesilio รจ sconfortante. YHWH ha liberato il suo popolo e li ha introdotti in una โterra grassaโ e ricca di ogni bene. ยซMa poi hanno disobbedito, si sono ribellati contro di te/wayyimredรป bฤk, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti, che li ammonivano per farli tornare a te, e ti hanno insultato gravementeยป (Ne 9,26).
La preghiera che Daniele rivolge a YHWH per comprendere la durata dellโesilio babilonese โ da porre in realtร in piena atmosfera ellenistica di persecuzione, a metร del II sec. a.C. โ contiene un bilancio pressochรฉ uguale: ยซAbbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli/รปmฤrฤdenรป, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prรฌncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paeseโฆยป (Dn 9,5-6).
La declinazione paradigmatica del sintagma principale โribellarsi contro/mฤrad beโ illustra bene le espressioni concrete in cui si esplica la ribellione continua degli israeliti. Un florilegio di sorditร spirituale, disobbedienza a YHWH e ai suoi profeti, uccisione degli inviati di YHWH, irrisione delle leggi divine, disprezzo e insulto di YHWH in persona. Figli ribelli, adolescenti perpetui, gente senza riconoscenza verso chi li ha liberati dalla schiavitรน e che ha donato loro una terra di meraviglie.
Faccia indurita
YHWH avverte preventivamente il suo ambasciatore/profeta che la gente a cui lo invia e ai quali dovrร portare il messaggio del Mandante divino sono โfigli pesanti di faccia e forti/duri di cuore/wehabbฤnรฎm qeลกรช pฤnรฎm weแธฅizqรช lฤbโ. Sono imperturbabili e impenetrabili nella loro faccia irriverente e ribelle, tetragoni allโascolto a causa di unโintelligenza, di una coscienza e di una volontร โ cioรจ il loro cuore/lฤb โ di durezza non scalfibile da parola alcuna. Ma รจ ad essi che lโinviato dovrร parlare, ascoltino o no, perchรฉ si sappia โche un profeta/nฤbรฎโ si trova in mezzo a loroโ. Ma essi sono โuna genรฌa/una casa di ribellione/bรชt merรฎโ (2,5.6.7), una โcasaโ in cui la ribellione passa di padre in figlio, a causa di unโeducazione non autorevole, intaccata dallโincoerenza pervicace e dalle ricadute intergenerazionali delle disobbedienze commesse, a cui spesso non si fa caso.
โLa casa di ribellioneโ ormai รจ peggio di un popolo straniero che non parla piรน la lingua del proprio Dio. Con la differenza sostanziale che i popoli stranieri, numerosi e dalla lingua astrusa, avrebbero ascoltato YHWH se egli avesse inviato loro un suo profeta.
Ezechiele riceverร un libro da โmangiareโ prima di profetare (Ez 3,1-15). Dolce come il miele, il suo contenuto profetico risulterร perรฒ amaro per i destinatari. YHWH รจ durissimo nel cercare le ragioni del rifiuto di ascoltare da parte del suo popolo. La veritร รจ piรน profonda di quel che appaia a prima vista: ยซโฆ la casa di Israele non vuole ascoltare te, perchรฉ non vuole ascoltare me: tutta la casa di Israele รจ di fronte dura e di cuore ostinato. Ecco, io ti do una faccia indurita quanto la loro faccia e una fronte dura quanto la loro fronte. Ho reso la tua fronte come diamante, piรน dura della selce. Non li temere, non impressionarti davanti a loro; sono una genรฌa di ribelliยป (3,7-9).
Il profeta Ezechiele lo sappia, e si sappia regolare di conseguenza. La โcasa di Israeleโ non vuole ascoltare il profeta perchรฉ non vuole ascoltare il suo Dio. ร una โcasa di ribellioneโ. La casa di Israele รจ di โfronte dura/แธฅizqรช-mฤแนฃaแธฅโ e di โcuore ostinato/qeลกรช-lฤbโ, ma YHWH renderร altrettanto indurita la faccia del suo profeta e dura la sua fronte (ma non il suo cuore!). Chi avrร la testa piรน dura?
Gesรน porterร a compimento la promessa di YHWH, prendendo la libera e ferma decisione di salire a Gerusalemme, incontro a quello che il Padre e gli uomini gli vorranno riservare: ยซMentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione (lett. โindurรฌ la faccia/to prosopon estฤrisen) di mettersi in cammino verso Gerusalemmeยป (Lc 9,51).
ร prevedibile che a Gerusalemme non lo ascolteranno.
Ma lโambasciatore plenipotenziario procede deciso nel suo compito.
Toccati
Lโevangelista Marco concludeva giร con una nota di tragicitร il primo grande blocco del suo racconto circa lโattivitร di Gesรน in Galilea. In Mc 3,6 egli annota: ยซE i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morireยป. Anche se lโappunto puรฒ essere leggermente anacronistico, ci mette di fronte alla durezza dellโopposizione incontrata dal profeta Gesรน proprio negli ambienti che avevano visto i trentโanni della sua โvita nascostaโ.
Lโevangelista chiude anche la seconda parte del suo Vangelo (3,7โ6,6b) che narra dellโespandersi del ministero di Gesรน in Galilea, con una nota di rigetto, di mancanza di fede/apistia (3,6a), nei suoi confronti, e questo proprio dai suoi compaesani.
Gesรน parte dalle rive del lago di Galilea e, da Cafarnao, si reca nella sua patria. Nella sinagoga, di sabato, insegna spiegando la Torah e lโhaftarah (il brano profetico letto dopo quello tratto dal Pentateuco, i primi cinque libri delle Scritture di Israele). Marco non ricorda la causa dello stupore/meraviglia misto a riconoscimento di esser stati โtoccatiโ (exeplฤssonto<ek + plฤssล โcolpire, percuotere, urtare, morsicare, spingere percuotendoโ) provato dagli astanti.
In 1,22.27 lโevangelista ricordava perรฒ con precisione la causa del loro essere โtoccati/colpitiโ: Gesรน insegnava con โautoritร /exousiaโ. Nel suo commento ai testi biblici, egli non si rifร rabbinicamente ai pareri interpretativi dei colleghi citati con acribia e completezza. Gesรน, da vero profeta e ambasciatore plenipotenziario del Padre, interpreta la sua volontร originaria al momento di donare la Torah. Il recupero dellโintenzione profonda del Padre รจ di ordine religioso, non giuridico-casuistico. Gesรน cerca di far accettare ai suoi correligionari il Padre, che segue spesso delle vie paradossali di procedere nel suo progetto di vita piena nei confronti dei suoi figli.
Disprezzato in patria
Ezechiele si troverร a parlare a dei correligionari ribelli, che non comprederanno la sua โlinguaโ e non lo ascolteranno, perchรฉ in realtร non vogliono ascoltare YHWH. I compaesani di Gesรน lo capiscono, lo apprezzano, sono toccati profondamente dalla โsapienza/sophiaโ con cui parla e dai โmiracoli/potenze/dynameisโ di cui hanno sentito parlare dalla gente del lago.
Lโincreduliร /apistia (6,6) si genera perรฒ a causa dellโabitudine, della lunga frequentazione che gli ascoltatori hanno avuto col clan di Gesรน e con lโambiente in cui รจ cresciuto. La gente si ferma al giร noto, al tradizionale, a ciรฒ che ha visto nei trenta lunghi della โvita nascostaโ di Gesรน. Non riesce a comporre ciรฒ che vede e che sente con il lavoro di โcarpentiere/tektลnโ svolto da Giuseppe e assimilato da Gesรน nei lunghi anni della sua incarnazione nella cultura, nel lavoro e nella fatica di ogni uomo sulla terra.
Le persone non riescono ad immaginare la vita profonda di Gesรน, gli effetti della maturazione spirituale che i suoi anni nazaretani hanno conosciuto. La sua vita interiore, il profondo rapporto col Padre nel contatto con le Scritture e la preghiera diurna e notturna hanno prodotto in lui una veraโ crescitaโ. ยซIl bambino cresceva/ฤuxanen e si fortificava, pieno di sapienza/lett. riempito (in continuitร ) [dal Padre!, part. pres. medio-passivo] di sapienza/plฤroumenon sophiai, e la grazia di Dio era su di luiยป, annota lโevangelista Luca (Lc 2,40).
ยซEcco io faccio un cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?ยป, aveva proclamato il profeta Isaia a nome di YHWH, prospettando il futuro rientro prodigioso dallโesilio babilonese (Is 43,19a). I compaesani di Gesรน sono chiusi in schemi interpretativi della realtร orientati al passato. Non sono aperti alla profonditร del presente e alla novitร proveniente dal futuro. La loro fede si abbarbica saldamente alle opere e alle parole di YHWH compiute e attestate nel passato. La loro coscienza/lฤb di fede fa fatica ad aprirsi alla novitร di YHWH che si sta compiendo proprio nel loro minuscolo paese di periferia.
Gesรน deve riconoscere che il suo destino รจ simile a quelo del โservo di YHWHโ disprezzato/gr. atimos (Is 53,3), insicuro persino tra le pareti domestiche, dove si annidano gli avversari del suo progetto di vita. Era stata lโamara sorte costatata dal profeta Geremia: ยซIl Signore me lo ha manifestato e io lโho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: โAbbattiamo lโalbero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi piรน il suo nomeโยป (Ger 11,18-19).
Il profeta Michea aveva denunciato a sua volta: ยซโฆ e i nemici dellโuomo sono quelli di casa suaยป (Mi 7,6c).
In Mc 3,6 a minacciare a morte Gesรน erano stati i farisei e gli erodiani. In piena espansione del suo ministero galilaico ora sono i suoi compaesani a erigergli davanti un muro di incomprensione, di incredulitร che li rende incapaci di recepire le grandi opere di Dio in Gesรน. Hanno โinquadratoโ Gesรน nei loro schemi costruiti sul passato, ma il Dio della novitร non si lascia โinquadrareโ e imprigionare in schemi precostituiti. Li vuol sorprendere con la sua sapienza e le sue โpotenze-miracoliโ.
Il destino dei profeti si ripete anche per Gesรน. Disprezzati, rifiutati in patria, in famiglia, nel loro presente. Salvo ad essere riabilitati con onore e con molti sensi di colpa quando il tempo ha fatto maturare la veritร delle loro intuizioni e dei loro sguardi nelle profonditร della storia.
Uno sguardo profetico che richiede apertura e docilitร di coscienza e di intelligenza/lฤb in chi ascolta. YHWH/Il Padre, in fondo, parla la stessa lingua dei suoi figliโฆ
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
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XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO B
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- Colore liturgico: Verde
- Ez 2, 2-5; Sal.122; 2 Cor 12, 7-10; Mc 6, 1-6
Un profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesรน venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: ยซDa dove gli vengono queste cose? E che sapienza รจ quella che gli รจ stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non รจ costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?ยป. Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesรน disse loro: ยซUn profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa suaยป. E lรฌ non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarรฌ. E si meravigliava della loro incredulitร .
Gesรน percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
Fonte: LaSacraBibbia.net
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