Commento al Vangelo del 5 novembre 2017 – p. Roberto Mela scj

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Malachia, lโ€™ultimo dei Dodici Profeti cosiddetti โ€œminoriโ€, porta un nome impegnativo: โ€œAngelo/Messaggero di Yah/YHWHโ€. Nome simbolico anonimo o collegabile a qualche personaggio importante dellโ€™AT, di lui non si sa nulla. Compose il suo breve scritto, che nel canone cristiano รจ lโ€™ultimo dellโ€™Antico/Primo Testamento fra il 515 a.C. e il 330 a.C. (o il 445 a.C., quando Neemia proibรฌ i matrimoni misti).

Il suo libretto consiste praticamente in sei dispute, nelle quali il profeta segue sempre lo stesso schema: 1) una constatazione inziale, a volte in forma retorica o di rimprovero; 2) unโ€™obiezione (o controdomanda); 3) confutazione dellโ€™obiezione (da parte di Dio o del profeta) con la riaffermazione dellโ€™assunto di partenza; 4) conseguenze dei ragionamenti fatti. Destinatari dei forti rimproveri sono spesso i sacerdoti, ma anche i laici che contraggono matrimoni con gente pagana o divorziano dalla prima moglie.

Custodi, non funzionari

Nella seconda disputa, il profeta rivolge a nome di YHWH un severo โ€œcomandamento/rimprovero/miแนฃwฤhโ€ (Ml 2,1) ai sacerdoti. Dopo aver loro ricordato il grave affronto infertogli โ€“ lโ€™offerta di animali difettosi (1,14a) โ€“, rammenta loro di essere un โ€œgrande reโ€, dal nome/persona โ€œmaestoso/terribile/nรดrฤโ€™โ€). E questo fra le โ€œgenti/gรดyimโ€.

I sacerdoti non possono diventare funzionari del sacro, padroni delle offerte presentate dai fedeli affinchรฉ siano donate a YHWH. Devono โ€œessere attenti/porre sul cuore/ล›รฎm โ€˜al lฤ“bโ€ non delle azioni ripetitive, padroneggiate, sviate e corrotte. Devono โ€œporre sul cuoreโ€ โ€œil peso/la gloria/kฤbรดdโ€ del nome/persone di YHWH. Devono accrescerla con un atteggiamento di venerazione dal cuore integro, leale, rispettoso.

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I sacerdoti hanno deviato dalla strada principale, lโ€™unica, quella dellโ€™alleanza di YHWH fatta con i padri, in questo caso con il padre della loro tribรน, Levi. Unโ€™alleanza fra un Dio di liberazione e di amore, che va rispettato e onorato nel culto e nella vita, e il capostipite dei sacerdoti che devono essere tutti del Signore.

A loro non รจ riservata alcuna parte di ereditร  della terra, perchรฉ abiteranno fra i loro fratelli avendo come ereditร  YHWH stesso (Dt 14,29; Nm 18,20-32; Dt 18,1-8; Gs 14,3-4; 18,7. Le altri tribรน li sosterranno nelle loro necessitร , fornendo loro il necessario per vivere.

A loro saranno riservate alcune cittร  particolari (Lv 25,32-34; Nm 35,4.8; Gs 21,1s.41 1Cr 6,39-66). Essi devono dedicarsi con umiltร  a venerare il Signore, presentando a lui le offerte cultuali senza difetto, regolari, degne di un โ€œgrande reโ€. Con il loro comportamento fraudolento e il loro โ€œinsegnamento/torahโ€ invece hanno scandalizzato molti (= tutti?), facendoli โ€œinciampare/kฤลกalโ€.

Il loro impegno non รจ solo cultuale, ma quello di mantenere viva unโ€™alleanza, far percepire sempre alla gente che Dio รจ dalla loro parte, amante degli uomini e che accetta i sacrifici corretti solo in quanto espressione dellโ€™offerta delle loro persone, espressione di fedeltร  a unโ€™alleanza di vita sostenuta per la massima parte dal โ€œgrande reโ€.

Di inciampo a molti

Di sacerdoti maneggioni, affaristi, con lโ€™animo da funzionario del sacro e presunti padroni delle coscienze ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno. Lโ€™inciampo perpetrato contro i fedeli โ€“ e talvolta contro i piรน fragili e piccoli fra di loro โ€“ รจ gravissimo e segna per molti la fine di una volontร  di rapportarsi a Dio, alla comunitร  cristiana, ai sacerdoti e al mondo della fede stessa. Un inciampo tremendo, che YHWH punisce con il massimo dello spregio, pudicamente โ€œtagliatoโ€ dalla lettura liturgica: ยซEcco spezzerรฒ il vostro braccio e spanderรฒ sulla vostra faccia escrementi, gli escrementi delle vittime offerte nelle vostre feste solenniยป (Ml 2,3!). Li renderร  spregevoli e abietti, perchรฉ hanno fatto del male gravissimo alle loro vittime. Lo hanno fatto con il loro comportamento menzognero, maneggiando in modo fraudolento le offerte dei fedeli, sviandole dalla loro destinazione โ€œdivinaโ€.

Con il loro insegnamento hanno fatto danno e inciampo, annunciando un Dio diverso da quello attestato dalla Scrittura e โ€œfacendo parzialitร /alzando la faccia/nฤล›ฤโ€™ pฤnรฎmโ€ fra le persone (certo non preferendo i piรน poveriโ€ฆ).

Lโ€™alleanza con i padri e con Levi, il progenitore della loro tribรน, รจ stata invalidata, distrutta. Occorre ricostruirla tornando alla veritร  del proprio compito di leviti e di sacerdoti in mezzo al popolo di Dio: preghiera, offerta di sacrifici compiuti in modo degno, insegnamento veritiero, secondo le parole e le opere di YHWH e la sua alleanza, coerenza fra insegnamento e vita. Dio รจ unico padre di tutti i figli che ha creato. Non cโ€™รจ posto per la perfidia e lโ€™inganno in un popolo di fratelli, ma solo la gara a costruire relazioni buone e โ€œpattiโ€ che leghino anche le varie generazioni fra di loro (cf. Rm 12,10). I sacerdoti di YHWH questo devono compiere. Lโ€™alleanza con lui deve essere lโ€™unica stella che li guida sul cammino, per non allontanarsi mai dalla strada della vita.

La cittร  del grande re

Il Vangelo di Matteo ha presentato in un primo momento Gesรน come il messia secondo le Scritture (Mt 1,1โ€“4,17); poi ha illustrato le opere del Cristo e la discussione su di esse, fra coloro che le accettano e coloro che le rifiutano (4,18โ€“16,20).

Al centro del Vangelo si staglia Pietro, che, a nome dei Dodici, professa la sua fede nel Messia (16,13-20): le opere che compie manifestano Gesรน come messia.

In Mt 16,21โ€“28,20 si presenta, infine, Gesรน come il Messia, il Figlio dellโ€™uomo rigettato, ma intronizzato da Dio nel suo Regno glorioso. Gesรน entra in Gerusalemme, la cittร  del grande re (Mt 5, 35; cf. Ml 1,14): un re umile e mansueto, sopra un asino e un puledro. Lโ€™evangelista Matteo รจ lโ€™unico a ricordare che, entrato nellโ€™area templare (hieron), operรฒ delle guarigioni di ciechi e storpi, che non potevano inoltrarsi oltre i primi spazi ed entrare nellโ€™atrio degli uomini, allโ€™interno del santuario vero e proprio (naos).

Dice infatti Lv 21,16-21, a proposito dei sacerdoti che โ€œservonoโ€ il Signore: ยซIl Signore parlรฒ a Mosรจ e disse: โ€œParla ad Aronne dicendo: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe che abbia qualche deformitร  potrร  accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; perchรฉ nessun uomo che abbia qualche deformitร  potrร  accostarsi: nรฉ un cieco nรฉ uno zoppo nรฉ uno sfregiato nรฉ un deforme, nรฉ chi abbia una frattura al piede o alla mano, nรฉ un gobbo nรฉ un nano nรฉ chi abbia una macchia nellโ€™occhio o la scabbia o piaghe purulente o i testicoli schiacciati. Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne con qualche deformitร  si accosterร  per presentare i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signoreโ€ยป.

Grazie a Gesรน, ciechi e storpi potranno cosรฌ entrare nel santuario, lodare il Signore e presentare le loro offerte insieme ai loro โ€œfratelliโ€.

Naftalina

Allโ€™interno dellโ€™area templare, forse sotto il Portico di Salomone che ne segnava il confine orientale, Gesรน tiene un forte discorso alla folla e ai suoi discepoli (23,1). Egli prende di mira difetti ed errori gravi compiuti dagli scribi e dai farisei (bollati come โ€œipocritiโ€), ma che nellโ€™80 d.C. lโ€™evangelista Matteo ricorda molto bene nel suo vangelo perchรฉ possono ripetersi tali e quali nellโ€™assemblea dei discepoli di Gesรน (cosรฌ come oggi)!

Gesรน pronuncia sette forti invettive (non maledizioni!) di profetico dolore (โ€œguai/ouai/ in ebr. hรดi, cf. Ab 2,6.9.15.19; Sof 2,5; Am 6,1; Ger 48,1; Ez 13,3.18 ecc.), in una โ€œlite di famigliaโ€ tesa alla conversione e al recupero, non alla condanna e allโ€™esclusione.

Gesรน conosceva bene lโ€™ambiente e la debolezza degli uomini, anche se esperti nella Legge e nellโ€™applicazione dei suoi minimi dettagli per santificare YHWH in ogni momento e in ogni luogo.

Dallโ€™intenzione iniziale รจ facile perรฒ cadere lentamente nellโ€™ostentazione, nella ricerca del prestigio, nella vanagloria, nellโ€™ipocrisia vera e propria. Si ricerca il consenso e il plauso della gente, ma nellโ€™ipocrisia si dice e non si fa. Forse non si insegnano cose che offendano Dio, ma quando la vita non corrisponde allโ€™insegnamento, tutto si corrompe con un odore di falsitร , di marcio, di incoerenza che non riesce a cambiare i cuori di chi ascolta e vede agire cosรฌ i servi di YHWH.

Gli incoerenti e i malvagi tendono a diventare rigidi e cattivi (lo ha ricordato anche papa Francesco). A loro preme la dottrina ยซin naftalinaยป (ancora papa Francesco). Vera, ma fissa. Vera, ma che ha perso il contatto con la realtร  mutata profondamente e con le persone immerse in culture totalmente diverse, che modificano la stessa percezione valoriale. Dottori della legge che ignorano la fatica della vita, il dolore silenzioso delle famiglie, la fragilitร  delle psicologie odierne, la liquiditร  delle relazioni, lโ€™assenza di figure paterne valide e di testimonianze serene e credibili da parte degli adulti.

Felici per sempre

Il cuore di Dio รจ sempre vicino al cuore delle persone, i suoi figli. Per essi ha espresso progressivamente lungo i secoli la sua volontร  secondo la loro capacitร  spirituale e culturale di percepirla. Non va quindi โ€œmessa in naftalinaโ€. Cosa dici, Signore, a tutta la comunitร  dei figli, perchรฉ oggi possiamo essere veramente liberi e felici per sempre (cf. Dt 4,40; 5,16, 6,24; 12,25; 19,13)?

ยซIl Signore udรฌ il suono delle vostre parole, mentre mi parlavate โ€“ dice Mosรจ allโ€™inizio del suo secondo discorso di fronte alla Terra Promessa โ€“, e mi disse: โ€œHo udito le parole che questo popolo ti ha rivolto. Tutto ciรฒ che hanno detto va bene. Oh, se avessero sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandi, per essere felici loro e i loro figli per sempre!โ€ยป (Dt 5,28-29).

Un solo Padre, tutti fratelli

Non vanno ricercati i titoli, anche se ci sono persone che li pretendono anche dopo che la Santa Sede stessa li ha abolitiโ€ฆ Non chiamate nessuno (e non fatevi chiamare), โ€œrabbรฌโ€, โ€œpadreโ€ o โ€œguideโ€. Uno solo รจ il Maestro (il Cristo), uno solo รจ il Padre (Dio), uno solo รจ la Guida (il Cristo). Voi siete tutti fratelli, figli dellโ€™unico Padre celeste, guidati dallโ€™unica Guida autorizzata, perchรฉ inviata dal Padre, umile e coerente fino al dono totale di se stesso.

Lโ€™umiltร  รจ la via della fraternitร  accogliente. Allora la gente potrร  avvertire che ci sono persone che โ€œdanno vitaโ€ con la loro vita, con lโ€™insegnamento, con la bontร  del cuore. Ai religiosi diranno ancora con fiducia e affetto โ€œpadre/madre/sorellaโ€. Non disobbediscono alle parole Gesรน, quando incontrano lโ€™uomo/la donna di Dio che ama di cuore i propri fratelli. Riconosceranno la paternitร  nella loro fraternitร  feconda.

Per essere felici, per sempre!

Evangelii gaudium!

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

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