Il tesoro di Gesรน Cristo e del Regno
Il vangelo di questa domenica ci presenta le ultime parabole raccolte da Matteo nel capitolo tredicesimo, detto appunto โdiscorso parabolicoโ. Come nelle precedenti parabole, Gesรน non fa ricorso a idee astratte ma consegna delle immagini, affinchรฉ gli ascoltatori accolgano facilmente la parola, la conservino nel cuore e, ricordandola, la attualizzino nel loro quotidiano. Queste immagini mirano ancora una volta a far comprendere la dinamica del regno dei cieli, il modo in cui Dio puรฒ regnare ed effettivamente regna in quanti sono capaci di ritornare a lui, di convertirsi e di aderire alla buona notizia portata da Gesรน Cristo.
Delle tre parabole odierne le prime due sono inseparabili, mentre la terza, a livello tematico, sembra una ripresa della parabola del buon grano e della zizzania (cf. Mt 13,24-30.36-43). Gesรน dice innanzitutto: โIl regno dei cieli รจ simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campoโ. Cโรจ un tesoro nascosto, dunque a lungo ignorato e sotterrato in un campo, certamente per proteggerlo da eventuali rapine: se perรฒ รจ stato nascosto, รจ per essere ritrovato al tempo opportuno. Il contadino che possiede quel campo disseppellisce il tesoro e, colto da grande stupore, agisce come un uomo accorto: subito nasconde nuovamente il tesoro, poi mette in vendita tutto ciรฒ che possiede, valutato molto poco rispetto al tesoro scoperto. Con il denaro ricavato puรฒ dunque comprare quel campo, cosรฌ da diventare proprietario anche di quel tesoro preziosissimo.
La parabola รจ semplice, comprensibilissima, perchรฉ โlโaltra cosaโ significata dal tesoro รจ proprio il regno dei cieli, lโunica realtร che giustifica la vendita di tutto ciรฒ che si ha per poter prendere parte ad esso, come Gesรน afferma piรน avanti, rivolto a un giovane ricco: โVaโ, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo. Poi vieni, seguimi!โ (Mt 19,21). Allo stesso modo, qui Gesรน rivela allโascoltatore di allora, cosรฌ come a noi oggi, che il regno di Dio รจ il tesoro che non ha prezzo e proprio per questo al fine di acquisirlo occorre spogliarsi di tutti gli averi, le ricchezze, le proprietร . Se infatti queste sono una presenza nella vita dellโessere umano e regnano su di lui, impediscono proprio a Dio di regnare (cf. Mt 6,24: โNon potete servire Dio e Mammona, lโidolo della ricchezza!โ).
Dโaltronde, giร nel discorso della montagna Gesรน aveva avvertito con chiarezza: โNon accumulate tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassรฌnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove nรฉ tarma nรฉ ruggine consumano e dove ladri non scassรฌnano e non rubano. Perchรฉ, dovโรจ il tuo tesoro, lร รจ anche il tuo cuoreโ (Mt 6,19-21). Chi vuole seguire Gesรน e prendere parte al Regno veniente, deve spogliarsi di tutto ciรฒ che ha, di ciรฒ che nella vita umana รจ assicurazione e garanzia. Questo lo si puรฒ fare se si comprende il mistero del regno dei cieli affidato proprio ai discepoli (cf. Mt 13,11) e se si resta consapevoli di portare questo tesoro in vasi di creta, mostrando cosรฌ che esso viene da Dio e non da noi stessi (cf. 2Cor 4,7).
Qualcosa di analogo accade anche a un mercante, che nellโesercizio del suo mestiere un giorno scopre una perla di grandissimo valore. Da mercante qual รจ, si esercita anche alla ricerca di perle preziose, ma pure lui รจ sorpreso e stupito quando trova questa perla unica. Come fare per possederla? Vende tutti i suoi averi e la compra, perchรฉ ai suoi occhi essa ha un valore inestimabile: vale la pane vendere tutto, sacrificare tutto per questa realtร scoperta e valutata come incomparabile. Entrambe le parabole hanno come veri protagonisti gli oggetti, il tesoro e la perla, che si impadroniscono dei due uomini, li afferrano e causano le loro azioni. Nello stesso tempo, per lโappunto, entrambe mettono lโaccento sulle azioni, cioรจ sulla risposta umana di fronte al dono incommensurabile del regno dei cieli.
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Sรฌ, siamo di fronte al radicalismo evangelico di Gesรน, che ci chiede di spogliarci per accogliere il Regno. E si faccia attenzione: non si tratta di spogliarsi solo allโinizio della sequela, una volta per tutte, ma di rinnovare ogni giorno questa rinuncia, in situazioni diverse e in diverse tappe della vita. Durante il cammino della vita, infatti, anche se allโinizio ci siamo spogliati di ciรฒ che avevamo, riceviamo ancora tante cose e ne acquistiamo di altre. Quella dellโavere, la libido possidendi, รจ una minaccia che sempre si oppone alla signoria del regno di Dio sulla nostra vita. Per questo con molta sapienza un padre del deserto, abba Pambo, ammoniva: โDobbiamo esercitarci a spogliarci di ciรฒ che abbiamo fino alla morte, quando ci sarร chiesto di dire โamenโ allo spogliarci della nostra stessa vitaโ.
Questa esigenza radicale ci fa paura, forse oggi piรน che mai, immersi come siamo nella societร del benessere; ma se comprendiamo il dono del Regno, la gioia della buona notizia che รจ il Vangelo, allora diventa possibile viverla, proprio in virtรน della grazia che ci attira e ci fa compiere ciรฒ che non vorremmo e non saremmo capaci di realizzare con le sole nostre forze. Allora potremo dire, insieme allโApostolo Paolo: โA causa di Cristo โฆ ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in luiโ (Fil 3,7-9). E tutto questo โ non va dimenticato โ puรฒ essere compiuto solo animati dalla gioia, quella di cui Gesรน ci parla esplicitamente a proposito del contadino. Chi segue Gesรน, dunque, non dice: โHo lasciatoโ, ma: โHo trovato un tesoroโ; e non umilia nessuno, non si sente migliore degli altri, ma รจ semplicemente nella gioia per aver trovato il tesoro. In ultima analisi, infatti, la misura dellโessere discepolo di Gesรน รจ lโappartenenza a lui, non il distacco dalle cose (che se mai ne รจ una conseguenza): una vera sequela si fa spinti dalla gioia!
La terza parabola narra di โuna rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando รจ piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Cosรฌโ, spiega Gesรน, โsarร alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร pianto e stridore di dentiโ. Cโรจ un tempo per pescare e un tempo per valutare le diverse qualitร di pesci finiti nella rete. Vi sono pesci buoni e pesci cattivi, come nella comunitร cristiana, composta di uomini e donne โpescatiโ attraverso lโannuncio del Vangelo (cf. Mt 4,19) e riuniti in una comunitร che non puรฒ essere soltanto di puri e giusti. Ma verrร il giorno del giudizio, e allora vi sarร il discernimento: sarร lโora della separazione tra quelli che parteciperanno in pienezza al Regno e quelli che, avendo scelto la morte, la gusterannoโฆ
Questa immagine ci spaventa e non vorremmo trovarla tra le parole di Gesรน: facciamo fatica a pensarla come Vangelo, come buona notizia. Ma mediante questโultima parabola Gesรน vuole darci un avvertimento: egli non destina nessuno alla morte eterna, ma mette in guardia, perchรฉ sa che il giudizio dovrร esserci. Sarร nella misericordia ma ci sarร , come confessiamo nel Credo: โIl Signore Gesรน Cristo โฆ verrร nella gloria per giudicare i vivi e i morti, e il suo Regno non avrร fineโ. Dโaltronde, rifiutare il dono del Regno non puรฒ equivalere ad accoglierlo: รจ dono, รจ grazia, รจ amore!
A conclusione del lungo discorso, Matteo registra un dialogo tra Gesรน e i suoi discepoli:
Avete compreso tutte queste cose?
Gli risposero: โSรฌโ.
Ed egli disse loro: โPer questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, รจ simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose anticheโ.
Chi comprende queste parabole di Gesรน รจ come uno scriba che, diventato discepolo di Gesรน, possiede un grande tesoro: il tesoro della sapienza (cf. Sap 8,17-18; Pr 2,1-6), tesoro inestimabile e inesauribile (cf. Sap 7,14). Se un discepolo รจ consapevole di questo tesoro, per dono di Dio puรฒ estrarre da esso cose nuove e cose antiche, perchรฉ riconosce in ogni parola dellโAntico e del Nuovo Testamento โGesรน Cristo, Sapienza di Dioโ (1Cor 1,24). โIn Cristoโ, infatti, โsono nascosti tutti i tesori della sapienza di Dioโ (Col 2,3). Si tratta semplicemente di ribadire questo, di esserne convinti, di non stancarsi di attingere a questo tesoro giorno dopo giorno. ร infatti al tesoro di Gesรน Cristo, al tesoro che รจ Gesรน Cristo, che ci riconduce ogni nostra ricerca: piรน passa il tempo, piรน ci rendiamo conto che รจ sempre a lui che ritorniamo per confrontare i nostri piccoli passi nellโacquisizione della sapienza. ร lui la sua parola, il suo sentire, il suo vivere in noi che potenzia ogni nostro cammino. ร lui che sempre di nuovo dice al nostro cuore: โVaโ al largo (cf. Lc 5,4), non stancarti di cercare (cf. Mt 7,7), apri i tuoi orizzonti, perchรฉ io sono sempre con te (cf. Mt 28,20)!โ.
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di bose
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XVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- 1 Re 3, 5. 7-12; Sal. 118; Rm 8, 28-30; Mt 13, 44-52
Mt 13, 44-52
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซIl regno dei cieli รจ simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli รจ simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli รจ simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando รจ piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Cosรฌ sarร alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?ยป. Gli risposero: ยซSรฌยป. Ed egli disse loro: ยซPer questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, รจ simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose anticheยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 30 Luglio – 05 Agosto 2017
- Tempo Ordinario XVII, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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