Commento al Vangelo di domenica 19 marzo 2017 – Enzo Bianchi

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Signore, dammi sempre questโ€™acqua!

Il commento al Vangelo di domenica 19 marzo 2017, terza domenica di Quaresima, a cura di Enzo Bianchi.

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Dopo averci presentato le tentazioni di Gesรน e la sua trasfigurazione, nellโ€™annata liturgica A la chiesa propone, attraverso brani del quarto vangelo, un percorso che ci aiuta ad approfondire le valenze del battesimo. Oggi meditiamo sullโ€™incontro tra Gesรน e la donna samaritana, nel quale รจ rivelato il dono dellโ€™acqua della vita.

Da Gerusalemme Gesรน deve ritornare in Galilea, e potrebbe farlo risalendo la valle del Giordano. La strada era piรน piana, piรน sicura e permetteva di non dover attraversare la Samaria, terra i cui abitanti da secoli erano talmente nemici dei giudei โ€“ che li ritenevano impuri ed eretici โ€“, da molestarli quando questi la attraversavano (cf. Lc 9,52-53). Invece โ€“ dice il testo โ€“ Gesรน โ€œdovevaโ€ (รฉdei) passare per la Samaria, un โ€œdovereโ€ che esprime una necessitร  divina: in obbedienza a Dio, proprio perchรฉ egli รจ stato inviato non solo ai giudei, Gesรน attraversa quella terra per compiere la sua missione. Per questo riceverร  lโ€™insulto di chi non lo capisce: โ€œSei un samaritano e un indemoniato!โ€ (Gv 8,48). Eppure Gesรน accetta di incontrare questi che sono considerati nemici ed empi; anzi, va a cercare questo popolo disprezzato e si fa samaritano tra i samaritani, sostando presso un pozzo, come il samaritano della parabola ha sostato presso chi era stato percosso dai briganti (cf. Lc 10,33-35).

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Nellโ€™ora piรน calda del giorno egli giunge in Samaria, โ€œaffaticato per il viaggioโ€, e va a sedersi vicino al pozzo di Sicar, il pozzo di Giacobbe (cf. Gen 33,18-20). รˆ stanco e assetato ma non ha alcun mezzo per attingere acqua. Sopraggiunge allora anche una donna la quale, forse a causa del suo comportamento immorale pubblicamente riconosciuto, รจ costretta a uscire per strada a quellโ€™ora, per non imbattersi in quanti la disprezzano. Gesรน le chiede: โ€œDammi da bereโ€. Al sentire quelle parole nella lingua dei giudei, ella si meraviglia: qualcuno che รจ nella sua stessa condizione di assetato le chiede da bere, le chiede ospitalitร , ma รจ un nemico, uno che dovrebbe sentirsi superiore a lei. Una donna samaritana poteva aspettarsi da un uomo giudeo solo disprezzo; egli invece si fa mendicante presso di lei. Ecco la vera autoritร  vissuta da Gesรน: la sua capacitร  โ€“ come indica il latino auctoritas, da augere โ€“ di aumentare lโ€™altro, di farlo crescere.

Stupita, la donna chiede a Gesรน: โ€œCome mai tu, giudeo, chiedi da bere a me, una donna samaritana?โ€. Quale abbassamento! รˆ questo ciรฒ che la colpisce e accende una dinamica relazionale, in un faccia a faccia cordiale, senza piรน barriere. Tra Gesรน e la donna, infatti, รจ caduto un muro di separazione (cf. Ef 2,14), anzi due: un muro dovuto allโ€™inimicizia tra samaritani e giudei e un muro culturale e religioso di ingiusta disparitร , che impediva a un uomo, in particolare a un rabbi, di conversare con una donna. Ma se una persona non puรฒ andare a Dio, รจ Dio che la va a cercare, perchรฉ nessuno puรฒ essere escluso dal suo amore: questo narra Gesรน con il suo comportamento.

Egli, intuito che il dialogo promette di essere un dialogo di qualitร , comincia a intrigare la donna: โ€œSe tu conoscessi il dono di Dio e chi รจ colui che ti dice: โ€˜Dammi da bere!โ€™, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva!โ€. La donna ha sete, Gesรน ha sete ma, in realtร , chi dร  da bere allโ€™altro? Cโ€™รจ una sete di acqua di Gesรน e della donna, resa piรน impellente dal caldo, ma cโ€™รจ pure unโ€™altra sete che lentamente emergeโ€ฆ Gesรน sa che cโ€™รจ una sete piรน profonda e sa che il pozzo simboleggia la Torah, quella parte delle Scritture che proprio i samaritani ritenevano lโ€™unica contenente la parola di Dio e alla quale dovevano attingere per vivere da credenti. Gesรน sa anche che questa donna, figura della Samaria adultera (cf. Os 2,7), ha cercato di placare la sua sete attraverso vie sbagliate: ha avuto diversi uomini, ha bevuto ogni sorta di acqua, vittima e artefice di amori sbagliatiโ€ฆ

E cosรฌ le svela la sua condizione, ma senza condannarla, bensรฌ invitandola ad aderire alla realtร  e, di conseguenza, a fare ritorno al Dio vivente. La samaritana, incuriosita, vuole saperne di piรน: โ€œChi sei tu che doni questโ€™acqua viva? Sei forse piรน grande del nostro padre Giacobbe? Hai davvero unโ€™acqua che disseta per sempre? Da dove prendi questโ€™acqua viva?โ€. Il patriarca Giacobbe non solo aveva scavato quel pozzo profondo, ma secondo la tradizione giudaica aveva la forza di far risalire lโ€™acqua dal pozzo con la sua sola presenza. Gesรน รจ forse piรน grande di Giacobbe, potrร  forse dare acqua che risale dal pozzo, acqua viva?

La donna accetta di mettersi in gioco e riceve in cambio una promessa straordinaria: โ€œLโ€™acqua di questo pozzo non disseta per sempre, la Legge di Mosรจ non disseta definitivamente, ma io dono unโ€™acqua che diventa sorgente dโ€™acqua zampillante, fonte inesauribile che dร  acqua per la vita eternaโ€. Gesรน le annuncia lโ€™inaudito, lโ€™umanamente impossibile: cโ€™รจ unโ€™acqua da lui donata la quale, anzichรฉ essere attinta dal pozzo, diventa fonte zampillante, acqua che sale dal profondo. Bere lโ€™acqua da lui donata significa trovare in sรฉ una sorgente interiore: questโ€™acqua รจ lo Spirito effuso da Gesรน nei nostri cuori (cf. Gv 7,37-39; 19,30.34), Spirito che zampilla per la vita eterna, che nel cuore del credente diventa โ€œmaestro interioreโ€.

La samaritana comincia a intuire qualcosa, e allora chiede: โ€œSignore (Kรฝrios), dammi questโ€™acqua!โ€. Qui Gesรน dร  unโ€™improvvisa svolta al dialogo: โ€œVaโ€™ a chiamare tuo marito e ritorna quiโ€. Cosa cโ€™entra il marito? In realtร  Gesรน conosce bene la situazione della samaritana, perchรฉ โ€œconosceva quello che cโ€™รจ in ogni uomoโ€ (Gv 2,25). Egli legge nella vicenda amorosa disgraziata di questa donna la vicenda idolatrica dei samaritani con gli idoli stranieri. Vi legge simbolicamente la storia del regno del Nord, Israele, chiamato dai profeti โ€œdonna adultera e prostitutaโ€ per lโ€™infedeltร  allo Sposo unico, il Signore Dio, e lโ€™adulterio con gli idoli falsi (cf. Os 2,4-3,6).

La donna, rispondendo che ora non ha marito, che รจ alla ricerca di amanti, confessa di non aver trovato lo sposo unico, sempre fedele nellโ€™amore, anche in caso di tradimento (cf. Os 14,5). Gesรน sta davanti al popolo dei samaritani per dire loro che il Signore non li ha mai abbandonati, che vuole attirarli a sรฉ (cf. Os 2,16) e celebrare con loro nozze di alleanza eterna. Ecco perchรฉ la samaritana, al di lร  dellโ€™acqua, deve trovare chi รจ la fonte, dietro al dono deve scoprire il donatore. Nella risposta data a Gesรน, riconosce implicitamente i suoi numerosi fallimenti, la sua sete frustrata di comunione e di amore; รจ una donna nella miseria, che conosce padroni ma non uno sposo, una donna sfruttata e abbandonata. Ma scoprendo se stessa, scopre che Gesรน รจ profeta e subito gli chiede dove รจ possibile adorare, dove รจ possibile incontrare Dio e iniziare una vita di comunione con lui: a Gerusalemme, come dicono i giudei, o sul monte Garizim, come sostengono i samaritani?

In risposta, Gesรน le annuncia lโ€™ora: โ€œCredimi, donna, viene lโ€™ora โ€“ ed รจ questa โ€“ in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Veritร โ€, cioรจ nello Spirito santo e in Gesรน Cristo stesso che รจ la Veritร  (cf. Gv 14,6), lโ€™ultima e definitiva narrazione di Dio (cf. Gv 1,18). Sรฌ, il luogo dellโ€™autentica liturgia cristiana non รจ piรน un luogo-santuario, monte, tempio o cattedrale, ma รจ la dimora del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, cioรจ la nostra persona intera, corpo di Cristo (cf. 2Cor 13,5) e โ€œtempio dello Spiritoโ€ (1Cor 6,19). Di fronte a queste parole, la samaritana osa confessare la propria attesa: lei e la sua gente attendono il Messia profetico, il nuovo Mosรจ (cf. Dt 18,15-18), attendono colui che svelerร  tutto. Ed รจ in questo momento che Gesรน le dice: โ€œIo sono โ€“ il Nome di Dio (cf. Es 3,14) โ€“ che ti parloโ€. La donna si รจ svelata nella sua miseria, Gesรน si svela nella sua veritร  di Messia, di Cristo, inviato da Dio.

Ma ormai lโ€™incontro umanissimo con Gesรน ha trasformato questa donna in una creatura nuova, rendendola testimone ed evangelizzatrice. Ecco perchรฉ, โ€œlasciata la sua anforaโ€ โ€“ gesto che dice piรน di tante parole! โ€“, corre in cittร  a testimoniare quanto le รจ accaduto. Per la samaritana testimoniare รจ innanzitutto ricordare gli eventi, raccontare la propria esperienza: qualcosa di decisivo รจ avvenuto nella sua vita, e ciรฒ ha provocato in lei un mutamento, una conversione. E cosรฌ, dopo aver ricordato i fatti, suggerisce unโ€™interpretazione: โ€œChe sia lui il Messia?โ€. Non impone a quanti la ascoltano un dogma, nรฉ una veritร  espressa in termini rigidi, ma propone una lettura che permetterร  loro di fare una scelta nella libertร , mossi dallโ€™amore. Suggerisce piรน che concludere, e cosรฌ accende il desiderio dellโ€™incontro. โ€œLa fede nasce dallโ€™ascoltoโ€ (Rm 10,17), dirร  lโ€™Apostolo: dallโ€™ascolto di Gesรน รจ nata la fede della samaritana, dallโ€™ascolto della samaritana รจ nata la fede della sua gente. E dalla fede procede la conoscenza, dalla conoscenza lโ€™amore: questo รจ lโ€™evento cristiano, mirabilmente riassunto nellโ€™incontro di due persone assetate!

p. Enzo Bianchi

Fonte: Monastero di Bose

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III Domenica del Tempo di Quaresima

Gv 4, 5-42
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesรน giunse a una cittร  della Samarรฌa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesรน dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesรน: ยซDammi da bereยป. I suoi discepoli erano andati in cittร  a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: ยซCome mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?ยป. I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesรน le risponde: ยซSe tu conoscessi il dono di Dio e chi รจ colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua vivaยป. Gli dice la donna: ยซSignore, non hai un secchio e il pozzo รจ profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse piรน grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?ยป.

Gesรน le risponde: ยซChiunque beve di quest’acqua avrร  di nuovo sete; ma chi berrร  dell’acqua che io gli darรฒ, non avrร  piรน sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darรฒ diventerร  in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eternaยป. ยซSignore – gli dice la donna โ€“, dammi quest’acqua, perchรฉ io non abbia piรน sete e non continui a venire qui ad attingere acquaยป. Le dice: ยซVa’ a chiamare tuo marito e ritorna quiยป. Gli risponde la donna: ยซIo non ho maritoยป. Le dice Gesรน: ยซHai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non รจ tuo marito; in questo hai detto il veroยป.

Gli replica la donna: ยซSignore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che รจ a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorareยป. Gesรน le dice: ยซCredimi, donna, viene l’ora in cui nรฉ su questo monte nรฉ a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciรฒ che non conoscete, noi adoriamo ciรฒ che conosciamo, perchรฉ la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed รจ questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e veritร : cosรฌ infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio รจ spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e veritร ยป. Gli rispose la donna: ยซSo che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrร , ci annuncerร  ogni cosaยป. Le dice Gesรน: ยซSono io, che parlo con teยป.

In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: ยซChe cosa cerchi?ยป, o: ยซDi che cosa parli con lei?ยป. La donna intanto lasciรฒ la sua anfora, andรฒ in cittร  e disse alla gente: ยซVenite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?ยป. Uscirono dalla cittร  e andavano da lui.

Intanto i discepoli lo pregavano: ยซRabbรฌ, mangiaยป. Ma egli rispose loro: ยซIo ho da mangiare un cibo che voi non conosceteยป. E i discepoli si domandavano l’un l’altro: ยซQualcuno gli ha forse portato da mangiare?ยป. Gesรน disse loro: ยซIl mio cibo รจ fare la volontร  di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che giร  biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perchรฉ chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciรฒ per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro faticaยป.

Molti Samaritani di quella cittร  credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: ยซMi ha detto tutto quello che ho fattoยป. E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase lร  due giorni. Molti di piรน credettero per la sua parola e alla donna dicevano: ยซNon รจ piรน per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perchรฉ noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi รจ veramente il salvatore del mondoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 19 – 25 Marzo 2017
  • Tempo di Quaresima III, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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