Inizia oggi la Novena di Natale, e la liturgia, nei Vespri e al versetto al Vangelo, ci propone le così dette “antifone maggiori”, che iniziano in “O”, per contemplare con meraviglia e stupore la venuta del Signore, invocato con titoli tratti dal profeta Isaia: Sapienza, Guida della casa d’Israele, Germoglio di Iesse, Chiave di Davide, Astro che sorgi, Re delle genti, Emmanuele. L
a Chiesa si prepara ad accogliere Colui che viene, il Verbo eterno e lo invoca con fede, nella speranza della sua venuta nel mondo.
Invochiamo la Sapienza “che era presente quando Dio creava il mondo, che tutto conosce e tutto comprende” (cfr. Sap 9, 9.11) per aprire il cuore all’ascolto della Parola di Dio: O Sapienza dell’Altissimo, che tutto disponi con forza e dolcezza, vieni ad insegnarci la via della saggezza.
L’evangelista Matteo inizia il suo Vangelo con la genealogia di Gesù, un lungo elenco di nomi, di storie, di persone che hanno creduto alla promessa di Dio e nelle quali Dio si è reso presente e vicino con la sua misericordia. Generò: questo verbo si ripete molte volte, sottolineando la trasmissione della fede da padre in figlio, fino ad arrivare a Gesù che discende dalla stirpe regale di Davide e che nasce da Maria, sposa di Giuseppe.
Non è una storia perfetta quella che ci viene raccontata, ma segnata anche dal peccato e dall’infedeltà di un popolo che si è allontanato da Dio. È innanzitutto la storia di un Dio che sempre ritorna a cercare il popolo che egli ama, che si fa vicino, che desidera salvarlo e instaurare un’alleanza eterna.
Questa salvezza e questa alleanza si manifestano pienamente nella persona di Gesù, il Figlio di Dio, mandato dal Padre per salvare il suo popolo. Sentiamoci anche noi parte di un popolo chiamato e redento da Dio, che di generazione in generazione ha ricevuto e trasmesso la fede, ha riconosciuto i segni della sua salvezza e continua ad annunciare e a testimoniare a tutti la bellezza dell’incontro con il “Dio con noi”.
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Per Riflettere
Ripercorrendo la mia storia personale, faccio memoria e prego per quelle persone che mi hanno trasmesso la fede e mi hanno permesso di incontrare Gesù. Quando ho sentito di essere per gli altri uno strumento di salvezza mandato da Dio?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
