Stiamo muovendo i primi passi del tempo liturgico dell’Avvento. La memoria della venuta di Gesรน nella storia e l’attesa del suo ritorno sono la nostra quotidiana compagnia anche quando non ne siamo pienamente consapevoli. In questo Avvento siamo chiamati, lasciandoci evangelizzare da ciรฒ che Gesรน ha detto e fatto, a ravvivare alcuni sentimenti profondi per convertirli in gesti piรน umani e umanizzanti.
ร ciรฒ che ha vissuto il centurione protagonista, insieme a Gesรน, del brano del Vangelo che la Liturgia ci dona oggi.
Il centurione รจ un uomo di potere. Ne รจ ben cosciente. Ma non รจ questo potere a scomodarlo per andare da Gesรน e chiedere di guarire il servo malato. ร la sua sensibilitร , รจ l’affetto che prova, รจ il soffrire con la sofferenza di quel servo che gli fa dimenticare il suo ruolo e lo porta a fare qualcosa per lui. Poteva trovare senza problemi qualcun altro al suo servizio. In fondo quell’uomo malato era solo un servo! E invece no: il centurione ha a cuore proprio quel servo. Non รจ il ruolo che occupiamo a farci โessere qualcunoโ, ma รจ la nostra capacitร di amare che ci fa capire chi siamo.
La solidarietร del centurione verso quell’uomo si fa domanda, preghiera, intercessione. Questa รจ la possibilitร che ha: non il suo potere di agire ma il potere di chiedere, con la fiducia di ricevere. Anche il nostro vero potere sta nella forza dell’intercessione che fiduciosamente domanda: la preghiera non serve per far sapere a Dio cosa deve fare, ma cambia noi mentre chiediamo.
Le parole del centurione non sono arroganti, non pretendono gesti clamorosi o onori speciali. Gli basta solo una parola, quella che Gesรน sa dire.
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Matteo ci fa entrare anche in ciรฒ che Gesรน fa, prova e dice: ascolta in profonditร , si meraviglia per l’umiltร e delicatezza del centurione, lo riconosce in ciรฒ che รจ, lo rende testimone di una fede che va oltre il giร conosciuto e abbraccia orizzonti senza confini.
Per Riflettere
Mettendomi nei panni del centurione: quale realtร , persona, esperienza mi coinvolge cosรฌ tanto da farmi decidere di incamminarmi verso Gesรน? Cosa concretamente gli chiedo?
โMa di’ soltanto una parolaโ: chissร quale parola pensava avesse il potere della cura anche a distanza; forse รจ la stessa che oggi custodisco nel cuore. Cerco di capire qual รจ.
Mettendomi nei panni di Gesรน: quale parola di meraviglia Gesรน mi ripete ascoltando e vedendo il buono che c’รจ in me? (Puรฒ essere anche un versetto biblico che custodisco in questa giornata).
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
