Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 1 dicembre 2025

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Stiamo muovendo i primi passi del tempo liturgico dell’Avvento. La memoria della venuta di Gesรน nella storia e l’attesa del suo ritorno sono la nostra quotidiana compagnia anche quando non ne siamo pienamente consapevoli. In questo Avvento siamo chiamati, lasciandoci evangelizzare da ciรฒ che Gesรน ha detto e fatto, a ravvivare alcuni sentimenti profondi per convertirli in gesti piรน umani e umanizzanti.

รˆ ciรฒ che ha vissuto il centurione protagonista, insieme a Gesรน, del brano del Vangelo che la Liturgia ci dona oggi.

Il centurione รจ un uomo di potere. Ne รจ ben cosciente. Ma non รจ questo potere a scomodarlo per andare da Gesรน e chiedere di guarire il servo malato. รˆ la sua sensibilitร , รจ l’affetto che prova, รจ il soffrire con la sofferenza di quel servo che gli fa dimenticare il suo ruolo e lo porta a fare qualcosa per lui. Poteva trovare senza problemi qualcun altro al suo servizio. In fondo quell’uomo malato era solo un servo! E invece no: il centurione ha a cuore proprio quel servo. Non รจ il ruolo che occupiamo a farci โ€œessere qualcunoโ€, ma รจ la nostra capacitร  di amare che ci fa capire chi siamo.

La solidarietร  del centurione verso quell’uomo si fa domanda, preghiera, intercessione. Questa รจ la possibilitร  che ha: non il suo potere di agire ma il potere di chiedere, con la fiducia di ricevere. Anche il nostro vero potere sta nella forza dell’intercessione che fiduciosamente domanda: la preghiera non serve per far sapere a Dio cosa deve fare, ma cambia noi mentre chiediamo.

Le parole del centurione non sono arroganti, non pretendono gesti clamorosi o onori speciali. Gli basta solo una parola, quella che Gesรน sa dire.

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Matteo ci fa entrare anche in ciรฒ che Gesรน fa, prova e dice: ascolta in profonditร , si meraviglia per l’umiltร  e delicatezza del centurione, lo riconosce in ciรฒ che รจ, lo rende testimone di una fede che va oltre il giร  conosciuto e abbraccia orizzonti senza confini.

Per Riflettere

Mettendomi nei panni del centurione: quale realtร , persona, esperienza mi coinvolge cosรฌ tanto da farmi decidere di incamminarmi verso Gesรน? Cosa concretamente gli chiedo?
โ€œMa di’ soltanto una parolaโ€: chissร  quale parola pensava avesse il potere della cura anche a distanza; forse รจ la stessa che oggi custodisco nel cuore. Cerco di capire qual รจ.
Mettendomi nei panni di Gesรน: quale parola di meraviglia Gesรน mi ripete ascoltando e vedendo il buono che c’รจ in me? (Puรฒ essere anche un versetto biblico che custodisco in questa giornata).

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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