Vangelo del giorno di Lc 6,39-42
Puรฒ forse un cieco guidare un altro cieco?
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli una parabola:
ยซPuรฒ forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non รจ piรน del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarร come il suo maestro.
Perchรฉ guardi la pagliuzza che รจ nellโocchio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che รจ nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: โFratello, lascia che tolga la pagliuzza che รจ nel tuo occhioโ, mentre tu stesso non vedi la trave che รจ nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dallโocchio del tuo fratelloยป.
Parola del Signore.
ร un concetto piuttosto semplice quanto urticante (almeno per me, ogni volta che lo leggo inizia a prudermi lโanima): va bene vedere le cose che non vanno intorno a noi e denunciare ciรฒ che non funziona, anche dentro la Chiesa, e fare eventualmente repulisti di ciรฒ che proprio non funziona, bene, ottimo.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 12 Settembre 2025” su Spreaker.Va bene farlo soprattutto dopo tanti decenni di complicitร , di ingenuitร che hanno prodotto una drammatica crisi di credibilitร soprattutto per le terribili questioni della pedofilia cosรฌ mal gestite lungo gli anni. Va bene anche smascherare le grandi manovre di chi orienta la politica per un tornaconto economico.
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E cosรฌ via. Tanto piรน che oggi va molto di moda il cittadino arrabbiato, puro e duro, quello che posta sui social la propria legittima indignazione contro i politici buoni a nulla salvo poi farsi timbrare il cartellino dal collega e giustificarsi se parcheggia in un posto riservato alle persone disabili.
Ma, dice Gesรน, prima di parlare della pagliuzza nellโocchio del fratello occorre avere il coraggio di vedere la trave che svetta nel proprio e provvedere a rimuoverla, per non diventare un cieco che guida altri ciechi.
Questo รจ il punto di partenza, da sempre, dei cristiani, dei discepoli: convertire la Chiesa a partire da sรฉ stessi, sul serio, per davvero. Riconoscendo che la Chiesa non รจ un popolo di giusti ma di peccatori perdonati, senza indugiare sulla tenebra, ma senza ergersi a paladini quando non lo siamo.
Per vedere ciรฒ che non funziona negli altri, purtroppo, bisogna avere il coraggio di accogliere le proprie, di tenebre. Perchรฉ da sempre funziona cosรฌ, lungo i secoli: non le riforme o le rivoluzioni cambiano il volto della Chiesa, ma la conversione.
Perchรฉ a salvare la Chiesa, ancora una volta, saranno i santi, come magnificamente scriveva lโallora professor Ratzinger, futuro papa Benedetto. E aggiungo: a salvare la Chiesa saremo noi santi. Noi, se santi, noi se lasceremo emergere in noi la luce della santitร di Dio.
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+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++
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