GPS per il cuore: qual รจ la tua vera ereditร ?
Quante volte, sfogliando i social o guardando la televisione, ci imbattiamo in pubblicitร che ci promettono la felicitร ? Compra questo telefono e sarai connesso. Acquista questa macchina e sarai libero. Vinci alla lotteria e sarai a posto per tutta la vita. Sembra quasi che la nostra esistenza sia una continua corsa ad accumulare, a mettere da parte, a costruire sicurezze. E cosรฌ, senza accorgercene, il nostro cuore si riempie di ansia: lโansia per il mutuo da pagare, per il futuro dei figli, per la pensione che non basterร .
Questa stessa ansia la troviamo nel Vangelo di oggi. Un uomo si fa largo tra la folla e grida a Gesรน: ยซMaestro, diโ a mio fratello che divida con me lโereditร ยป. Vedete, non gli chiede una parola di vita eterna, non gli chiede di guarire nel corpo o nello spirito. Gli chiede di fare da giudice in una questione di soldi, di proprietร .
Quante famiglie conosciamo che si sono divise per unโereditร ? Fratelli che non si parlano piรน per un pezzo di terra, per dei soldi in banca, per la casa dei genitori. Si finisce per avere le tasche o i conti correnti pieni, ma il cuore vuoto di affetti, desolatamente solo. Gesรน, perรฒ, non ci sta. Rifiuta di fare lโavvocato o il commercialista. Lui non รจ venuto a dividere i beni degli uomini, ma a cambiare il cuore degli uomini che possiedono i beni. E per farlo, racconta una parabola, una storia semplice che รจ come una fotografia della nostra vita.
Cโรจ un uomo ricco, un uomo fortunato a cui la campagna ha dato un raccolto straordinario. ร cosรฌ tanto che non sa piรน dove metterlo. E cosa fa? Parla con se stesso. Ascoltiamolo: ยซAnima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertitiยป. In questo breve monologo cโรจ tutta la sua solitudine. Parla solo con sรฉ, progetta solo per sรฉ, tutto รจ โmioโ: la mia anima, i miei beni, i miei magazzini. Non cโรจ un โnoiโ, non cโรจ un povero da aiutare, non cโรจ un amico con cui condividere, non cโรจ un grazie da dire a Dio. Questโuomo assomiglia tanto a certe persone di oggi che vivono per lavorare, per fare carriera, per accumulare, e poi la sera si ritrovano a mangiare da sole in una casa enorme e silenziosa, con lo smartphone pieno di contatti ma senza nessuno da chiamare per raccontare una gioia o una preoccupazione. Pensano di avere tutto, ma in realtร non hanno lโunica cosa che conta: lโamore.
E proprio al culmine del suo piano perfetto, quando si sente al sicuro, arriva la voce di Dio a svelare la sua illusione: ยซStolto, questa notte stessa ti sarร richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarร ?ยป. Stolto! ร una parola fortissima. Perchรฉ stolto? Forse perchรฉ era un cattivo amministratore? No, anzi, era bravissimo a far fruttare i suoi beni. ร stolto perchรฉ ha pianificato tutto per il suo corpo, ma nulla per la sua anima. Ha costruito magazzini sempre piรน grandi per il grano, ma ha lasciato che il suo cuore si rimpicciolisse fino a diventare un magazzino vuoto. ร come uno che organizza per mesi una vacanza da sogno di una settimana, curando ogni dettaglio, dallโhotel allโescursione, ma non dedica un solo minuto a pensare alla destinazione del suo viaggio piรน importante, quello che dura per lโeternitร .
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La domanda di Dio risuona potente anche per noi, oggi: ยซQuello che hai preparato, di chi sarร ?ยป. Pensiamoci un attimo. Le nostre case piene di oggetti, gli armadi stracolmi di vestiti che non mettiamo, le cantine piene di โcose che non si sa maiโ. Lavoriamo, fatichiamo, ci preoccupiamo per accumulare cose che la ruggine consuma, che i ladri possono rubare o che, peggio ancora, diventeranno motivo di litigio per i nostri eredi. Non stiamo forse costruendo anche noi dei magazzini pieni di inutilitร , mentre la nostra vita spirituale soffre la fame?
I grandi saggi del passato, i Padri della Chiesa, ci avevano giร messi in guardia. San Basilio Magno diceva con parole sferzanti: ยซIl pane che per te รจ superfluo, รจ il pane dellโaffamato. Il mantello che conservi nellโarmadio, รจ il mantello di colui che รจ nudo. Il denaro che tieni nascosto, รจ il denaro del poveroยป. Vedete? La caritร , la condivisione, non รจ un optional per i cristiani, non รจ la โmancettaโ che diamo per sentirci a posto con la coscienza. ร un dovere di giustizia. Arricchire davanti a Dio significa capire che quello che abbiamo non รจ nostro, ma ci รจ solo affidato per farlo fruttare per il bene di tutti. ร quel caffรจ che lasciamo โsospesoโ al bar, รจ quel capo d2abbigliamento ancora buono che doniamo a chi ne ha bisogno, รจ quellโora del nostro tempo che regaliamo a un anziano solo. Questa รจ la ricchezza che depositiamo nel โconto correnteโ del Cielo.
Chi puรฒ insegnarci meglio questโarte di essere ricchi davanti a Dio se non la Vergine Maria? Lei รจ lโantidoto perfetto alla stoltezza del ricco del Vangelo. Maria non ha accumulato nulla per sรฉ. Quando lโAngelo le ha annunciato il piano di Dio, non ha chiesto garanzie, non ha presentato un business plan, non ha contrattato. Ha detto solo una parola, la piรน ricca di tutta la storia: ยซEccomiยป. La sua ricchezza non era in beni materiali, ma nellโaver custodito la Parola di Dio nel suo cuore. Lei non era ยซpiena di coseยป, ma ยซpiena di graziaยป. Non ha costruito magazzini, ma ha fatto del suo grembo il primo tabernacolo della storia, la dimora del vero Tesoro.
Affidiamo a Lei, nostra Madre, il GPS del nostro cuore. Che ci aiuti a ricalcolare il percorso ogni volta che sbagliamo strada, inseguendo le ricchezze che svaniscono. Che ci insegni a non riempire la nostra vita di ยซcoseยป, ma a fare spazio a Dio, lโunica ereditร che non delude, lโunico tesoro che porteremo con noi per lโeternitร . Amen!
Per gentile concessione di don Lucio, dal suo blog.
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Chi รจ Don Lucio D’Abbraccio?
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