Nel cuore di Dio, la fine โ lโultimo giorno โ รจ un alzarsi, dal senso letterale della resurrezione. La fine รจ dunque un inizio, come ogni mattina, alzandoci dal letto, iniziamo una nuova giornata.
Questa considerazione ci puรฒ servire per recuperare una quotidianitร della morte che in un momento dato irromperร in ciascuno come qualcosa di familiare alla vita: si interromperร il pulsare del cuore mentre tanti altri continueranno a farlo, placherร il vento del respiro che continuerร a lievitare nel petto di un bimbo e di un passerotto, stenderร il buio su occhi che continueranno a far stillare luce su altri volti.
La morte รจ quotidiana perchรฉ ogni giorno appartiene alla vita di qualcuno.
Tuttavia oggi questa irruzione non dovrebbe aprirci alla disperazione, se abbiamo vissuto andando da Gesรน, colui che รจ tavola che sfama, fonte che disseta, un โdentroโ da cui non si puรฒ essere cacciati. E sarร proprio la morte a introdurci in questo Dio concreto, โspazialeโ, nuovo seno a cui attaccarsi affacciandosi alla luce dellโultimo parto.
La morte รจ quotidiana alla vita e speciale per ogni singolo volto che lโattraversa.
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Commento a cura di: Giuseppe Amalfa SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
