Gettare le reti sulla Parola del Risorto
Che notte quella: notte insonne sulla riva del mare, ognuno da solo coi suoi pensieri, con i suoi rimorsi, con le sue lacrime.
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Che notte lunga, di quelle che sembra che non passino mai: inutile cercare di dormire, a girarsi e rigirarsi invocando il sonno. Meglio alzarsi e fare qualcosa, meglio a questo punto, andare a pescare, tenere la mente e le mani occupate per non pensare, per non sentire il dolore.
Stanotte perรฒ il mare sembra ancora piรน grande e profondo: รจ vuoto questo mare senza Te, Signore, che hai trascinato via tutti i nostri sogni. E tiriamo su le reti, ogni volta sempre piรน povere e inutili; inutili come noi che ci scambiamo, nella fatica, sguardi desolati, anche noi reti flosce senza di Te, con il vuoto tra le mani e nel cuore.
Sta sorgendo il sole, lโacqua comincia a luccicare e brillare e lร , sulla riva, si intravede qualcuno, forse รจ un mendicante che chiede da mangiare.ย
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