Quando Gesรน fa sedere la folla, non sta preparando un pranzo improvvisato per venire incontro a un imprevisto. Sta comunicando qualcosa di piรน profondo: โVoi siete i benvenutiโ.
In un mondo che spesso tratta gli altri come problemi da risolvere o numeri da gestire, Gesรน si ferma e li guarda. Li fa accomodare sullโerba fresca, li invita a respirare. Non รจ solo questione di saziare la fame: รจ questione di ridare dignitร a chi si sente invisibile.
โFa riposare su pascoli erbosiโฆโ dice il salmo. Lโerba รจ il segno di uno spazio sicuro: sedersi รจ il gesto di chi si fida abbastanza da abbassare la guardia. Sedersi sullโerba significa riconoscersi parte di unโumanitร che ha fame, sรฌ, ma anche bisogno di casa, di pace, di relazioni vere. Guardati intorno: chi vedi? Volti come il tuo, bisognosi come te. Stanchi come te. E forse โ come te โ un poโ spaventati e confusi. Sedersi รจ giร un primo miracolo: scegliere la fiducia invece della paura.
Un ragazzo anonimo โ non un grande, non uno importante โ offre il poco che ha. Cinque pani, due pesci. Spesso crediamo che amare significhi svuotarsi, impoverirsi. Invece Gesรน insegna che il gesto del dono equivale a moltiplicare. Mettendo in circolo ciรฒ che abbiamo, senza paura di restare senza, genera un movimento in cui tutti vengono sfamati. Ogni volta che, davanti alla fame (di affetto, di senso, di pace), scegliamo di condividere invece che trattenere, viviamo la nostra pasqua: moriamo al nostro egoismo, rinasciamo a una vita piรน vera.
Commento a cura di: Flavio Emanuele Bottaro SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
