Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 22 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 10, 31-42

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Il Figlio di Dio mandato sulla terra รจ dunque accusato di bestemmia perchรฉ pretende di racchiudere, vincolare, e ancor peggio, rappresentare perfettamente il volere e l’agire di Dio nelle proprie โ€œopereโ€.

Non รจ per le opere compiute che lo vogliono lapidare, ma per l’assurditร  della pretesa di fare di se stesso Dio, del poter racchiudere Dio in sรฉ e nelle sue azioni; ecco l’errore di prospettiva dei Giudei, la separazione tra le opere di Gesรน e le sue parole come Figlio in relazione a Dio: se le opere sono riconosciute come il segno della presenza salvifica di Dio nel tempo del compimento dell’alleanza, le parole che lo accompagnano dovrebbero essere riconosciute come invito a una nuova comprensione di Dio e della sua rivelazione messianica piuttosto che come una pretesa blasfema.

Quello che fa di Cristo qualcosa, Qualcuno di diverso, รจ proprio la Sua Divinitร , questa sublime sintesi di umanitร  e divinitร , e se Gesรน รจ, anche, Dio, tutto cambia, ogni schema vacilla e per salvare le certezze umane non si puรฒ che condannare a morte la Veritร .

Chi รจ nella Veritร  non teme il dialogo e Gesรน lo propone mostrando il suo volto umano e la sua dignitร  di Figlio di Dio, ma, davanti all’impossibilitร  di ragionare serenamente, fa un passo indietro, non per cedere spazio all’ingiustizia, ma per permettere alle opere buone di parlare. Lo stesso atteggiamento รจ richiesto al cristiano: testimoniare, senza considerare i risultati e gli effetti.

Lo aveva capito bene Giovanni Battista, che ยซnon ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era veroยป. Tutta la vita di Giovanni รจ stata ispirata a ciรฒ che contava davvero, e paradossalmente anche la sua morte. Il Signore ci domanda una vita cosรฌ, non miracoli. (Gv 10, 31–42)

Le mani si armano di pietre per lapidarlo, Gesรน sfugge ai Giudei ma noi non potremo sfuggire dal seguirlo verso Gerusalemme, verso il Suo sacrificio d’Amore.

Per riflettere

Alle soglie della Settimana Santa, contempliamo il mistero della Croce. รˆ il mistero dell’Amore infinito di Dio per noi poveri peccatori, รจ il mistero della via che Dio ha tracciato fino a noi, la stessa via che noi possiamo percorrere allo scopo di raggiungere Lui ed entrare cosรฌ nella sua Vita divina.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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