don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 15 Ottobre 2023

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Matrimonio o funerale?

Come sempre Gesรน usa moltissime immagini legate al suo tempo e alla sua cultura per parlare di Dio, di sรฉ stesso, della storia e del mondo. Sono immagini che sono straordinariamente ancora comprensibili e ricche di significato anche per noi oggi, come quella che troviamo nella parabola di questa domenica.

Lโ€™immagine principale รจ quella della festa di notte di un re, alla quale dopo il rifiuto violento dei primi invitati, รจ aperta a tutti senza distinzione: โ€œil regno dei cieli รจ simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlioโ€ฆโ€.

Quando Gesรน parla di โ€œregno dei cieliโ€ non sta parlando del paradiso o di un mondo fuori dalla storia, ma esattamente il contrario, sta parlando del mondo e della storia umana. รˆ dentro la nostra storia e dentro il mondo nel quale abitiamo che Dio vuole costruire il suo regno. Se vogliamo sperimentare Dio, non dobbiamo aspettare la fine della vita, ma giร  ora possiamo conoscerlo e collaborare con Lui per un mondo come Lui vuole.

Questo mondo รจ come una festa di due innamorati, come un matrimonio dove cโ€™รจ abbondanza per tutti, allegria e unione, dove ogni conflitto รจ assente perchรฉ si celebra lโ€™amore.

Gesรน raccontando la parabola si rivolge prima di tutto a quelli che stanno facendo di tutto per โ€œrovinareโ€ la festa, e si tratta proprio dei capi del popolo e capi religiosi. Questi faranno fuori Gesรน, dopo aver fatto fuori prima di lui i profeti, e come fanno fuori in continuazione le persone piรน povere e secondo loro indegne. La violenza di coloro che per potere e ricchezza escludono e uccidono, alla fine perรฒ si ritorce contro di loro. Chi non vuole costruire il regno di Dio alla fine costruisce il regno del male e vi muore.

E qui non possiamo non vedere quanta attualitร  cโ€™รจ nelle parole di Gesรน. La violenza delle guerre che continuano e si moltiplicano, รจ il risultato di chi rifiuta di entrare a far parte delle nozze di Dio nel mondo, e trasforma la storia umana da un possibile matrimonio dโ€™amore ad un triste funerale.

Ma la prima parte della parabola di Gesรน si conclude con questo invito allargato a tutti, chiamati dalle periferie del mondo a collaborare con Dio (โ€œโ€ฆ andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozzeโ€). La sala piena di invitati mi invita davvero a sperare che nel mondo sono tantissimi coloro che costruiscono il regno dei cieli nel regno umano, sono tanti, anche fuori dai miei schemi e che non conosco, che a loro modo collaborano attivamente con Dio. Sono parte della festa di Dio, anche se non lo sanno esplicitamente perchรฉ non si dichiarano credenti e non fanno parte delle nostre comunitร , ma fanno il bene, cercano la pace e vivono la fraternitร  umana.

La parabola delle nozze ha un โ€œsecondo tempoโ€, che forse faceva parte di un’altra parabola, ma che ci dona un altro prezioso insegnamento: la veste nuziale mancanteโ€ฆ

Potrebbe sembrare davvero una cattiveria il fatto che uno invitato allโ€™ultimo minuto sia cacciato fuori dalle nozze, ma qui ovviamente non si sta parlando del โ€œdress-codeโ€ per il matrimonio, ma del vestito della vita, che sono le azioni e le scelte quotidiane. Per far parte della festa di nozze di Dio bisogna โ€œvestire una vitaโ€ che mostri da che parte stiamo. Le mie abitudini di vita dicono il mio โ€œabitoโ€ umano e dicono da che parte sto. Se il โ€œlโ€™abitoโ€ รจ quello dellโ€™indifferenza, della violenza, della vendettaโ€ฆ allora non posso far parte della festa dellโ€™amore che Dio vuole per il mondo.

Le immagini di questi giorni ci mostrano le divise di chi si combatte con in mano strumenti di morteโ€ฆ Non รจ certamente questo lโ€™abito di chi fa parte delle nozze di Dio. Quale รจ il mio abito oggi? Sono pronto per far parte delle nozze di Dio con lโ€™umanitร ?

Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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