Chiamati per un dono
Oggi la Parola corregge lโimmagine retributiva di Dio che molto spesso coltiviamo nel nostro cuore e ci fa vivere rapporti โcommercialiโ con Lui. E ci presenta un Dio i cui pensieri โnon sono i nostri pensieri, e le cui vie non sono le nostre vieโ, come proclama il profeta Isaia nella prima lettura. Allo stesso tempo la parabola narrata da Gesรน ci dona di entrare nella logica del Regno, quella che guida le โscelteโ di Dio lungo il dispiegarsi della storia.
Il racconto di Gesรน descrive una scena molto comune nella Palestina del suo tempo: โun padrone di casa che esce all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vignaโ e si accorda con loro per un compenso. Fin qui tutto normale. La parabola tuttavia presenta subito delle โanomalieโ: questo padrone di casa continua a โuscireโ per chiamare altri operai lungo tutte le ore della giornata. Esce โverso le nove del mattinoโ, a โmezzogiornoโ, โverso le treโ e โverso le cinqueโ, sempre con lo stesso scopo.
Eโ veramente infaticabile nella sua opera di ricerca e sembra che nella sua vigna ci sia spazio per un numero infinito di operaiโฆ Lโinsistenza del padrone nel cercare lavoratori sembra essere dettata piรน dalla preoccupazione che costoro non rimangano โsenza far niente e disoccupatiโ piuttosto che dallโesigenza di avere un numero adeguato di operai. Lโinteresse di questo padrone e delle sue uscite continue รจ โsbilanciatoโ su coloro che sta chiamando piuttosto che sulla buona riuscita del lavoro (della quale non si fa neppure un accenno!). Questo particolare รจ molto importante perchรฉ ci aiuta a capire anche lโultima parte della parabola.
Dio โesceโ sempre per chiamare alla โsua vignaโ, per entrare a servizio del suo Regno. Questa รจ la logica che Dio segue: Egli non si stanca di convocare persone che possano vivere la vita come dono di sรฉ, uscendo da quellโinerzia e attesa che caratterizzano chi non sa per cosa vivere. Per Dio tutte le ore sono propizie per raggiungere qualcuno che ancora non ha trovato dove โlavorareโ, dove spendersi per qualcosa che lo faccia vivere.
Nella parabola poi notiamo che solo ai primi lavoratori il padrone promette una ricompensa precisa: โsi accordรฒ con loro per un denaro al giornoโ; ad altri assicura โquello che รจ giusto ve lo darรฒโ; ma per tutti gli altri chiamati nelle ore successive non si parla di alcuna ricompensa. Certamente questo รจ un artificio letterario che permette di cogliere tutta la portata sconvolgente della scena finale quando saranno ricompensati prima gli ultimi fino ai primi. Tuttavia questo particolare sembra sottintendere qualcosa di piรน: Dio promette a chi chiama una giusta ricompensa per il proprio lavoro (non dimentichiamo che โun denaro al giornoโ era la paga abituale per un operaio del tempo di Gesรน) oppure la parabola ci sta dicendo che la chiamata di Dio รจ la โgiusta ricompensaโ per chi รจ mandato a lavorare la vigna di Dio?
A questo proposito รจ molto interessante il dialogo che il padrone di casa intrattiene con gli ultimi operai trovati โverso le cinqueโ: โPerchรฉ ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?โ. Gli risposero: โPerchรฉ nessuno ci ha presi a giornataโ. Ed egli disse loro: โAndate anche voi nella vignaโ. Dio si preoccupa di loro, della loro situazione di solitudine e di abbandono: non sono stati notati da nessuno, nessuno ha riconosciuto il loro bisogno e ha dato loro qualcosa per cui spendere la vita e vivere (lavorare implica infatti la possibilitร di mangiare). Lโinvio nella vigna nasce quindi non tanto dallโinteresse per la vigna, ma dallโinteresse per costoro, perchรฉ tutti abbiano la gioia di lavorare e di donarsi trovando il necessario per vivere. Sรฌ il nostro Dio รจ uno a cui sta a cuore che ogni uomo possa vivere, amare, spendersi nel dono di sรฉ, che รจ lโunica occupazione degna dellโuomo.
E ora soffermiamoci sulla scena finale che si svolge la sera di quella lunga giornata di lavoro. Notiamo ancora una volta che cโรจ una chiamata finale per quegli operai: โil padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la pagaโ. Eโ la chiamata definitiva, quella che mette in luce il valore di quella giornata di lavoro. Lโinversione dellโordine di โpagamentoโ (prima gli ultimi e poi i primi) ci dice che il padrone della vigna vuole mostrare ai primi ciรฒ che Egli sta elargendo agli ultimi. Questi ultimi ricevono โun denaroโ, quello che il padrone aveva promesso ai primi. Secondo la nostra logica retributiva non รจ giusto che chi ha sudato tutto il giorno riceva quanto coloro che hanno lavorato un’ora soltanto. Noi misuriamo la ricompensa in base al tempo e alla fatica impiegati nel compiere unโopera. Tanto che subito gli operai della prima ora coltivano nel cuore la pretesa di ricevere di piรน. E quando questo non accade, iniziano a mormorare contro il padrone di casa. Ma Dio vuole mostrare a tutti gli operai chiamati che Lui non agisce secondo la logica commerciale del โdare e avereโ. Per tutti Dio prepara una โricompensaโ finale. Ma quella โricompensaโ non รจ quantificabile in un di piรน o di meno: perchรฉ quando Dio dร qualcosa a qualcuno non puรฒ donare meno di se stesso. Quindi quel โdenaroโ uguale per tutti รจ proprio il dono che Dio fa di sรฉ a ciascuno degli operai. Dio-Amore non puรฒ donare che amore. E lโamore รจ la ricompensa che Dio dร a ciascuno. Senza alcuna differenza.
Ma davvero non cโรจ alcuna differenza fra chi ha lavorato tutta la giornata e ha risposto per primo alla chiamata di Dio e chi ha risposto solo alla fine della vita?
La parabola sembra dirci che dal punto di vista โretributivoโ (che รจ il nostro) non cโรจ alcuna differenza. Ma se guardiamo la scena da un altro punto di vista, quello di Dio che chiama, allora notiamo che la vera differenza sta nel fatto che i primi operai hanno avuto il โdonoโ di essere stati scelti e chiamati a donarsi fin dallโinizio della giornata, della vita; e, avendo risposto di sรฌ, hanno potuto vivere nella logica del dono lungo tutto il dispiegarsi del tempo; hanno potuto fare piรน bella la vigna del mondo; e hanno potuto โgodereโ di essere stati nella vigna di Dio per tutto il tempo della loro vita. Questo รจ quel โdi piรนโ che i primi lavoratori non vedono di aver giร ricevutoโฆ
Gesรน sta rivelando qui il volto di Dio che dona a coloro che chiama secondo la grandezza del suo amore e non secondo la misura della risposta dellโuomo! Uscire dalla nostra logica calcolatrice, ci permetterebbe forse di โgodereโ di piรน di quello che fin dโora Dio ci sta donando, avendoci chiamati a spendere la vita nella sua vigna, a servizio del suo Regno! Ci permetterebbe soprattutto di godere della bontร di Dio che vuole dare a tutti ciรฒ che ha promesso a noi: se stesso!
Commento a cura delle Clarisse di S. Gata Feltria
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