Enzo Bianchi – Commento al Vangelo del 27 Agosto 2023

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La beatitudine di Pietro

Nella nostra lettura contemplativa del vangelo secondo Matteo, siamo giunti a una svolta nella vita di Gesรน: ormai i discepoli, dopo averlo seguito, ascoltato e osservato come maestro e venerato come profeta, giungono a comprendere per grazia che la sua identitร  va al di lร  della loro comprensione e della loro esperienza umana. Gesรน, infatti, ha un legame unico con Dio, che lo ha inviato nel mondo: รจ il Figlio di Dio. Proprio da quel momento Gesรน rivela ai discepoli la necessitร  della sua passione, morte e resurrezione, e lo fa in modo continuo nel viaggio che ha come meta Gerusalemme (cf. Mt 16,21; 17,22; 20,17-19), la cittร  santa che uccide i profeti (cf. Mt 23,37).

Il racconto รจ denso, frutto della testimonianza sullโ€™evento, ma anche della meditazione della chiesa di Matteo, che approfondisce sempre di piรน il mistero di Cristo. Gesรน va con i discepoli nei territori di Cesarea, la cittร  fondata trentโ€™anni prima dal tetrarca Filippo, figlio di Erode il grande, ai piedi del monte Hermon. E proprio lร  dove Cesare รจ venerato come divino, proprio in una cittร  edificata in un suo onore, ecco lโ€™occasione per la domanda su Gesรน: chi รจ veramente Gesรน? รˆ lui stesso a porre questa domanda ai suoi discepoli: โ€œGi uomini chi dicono che sia il Figlio dellโ€™uomo?โ€. Gesรน amava chiamare se stesso โ€œFiglio dellโ€™uomoโ€, espressione oscura e forse anche ambigua agli orecchi dei giudei, espressione che indicava un uomo terrestre, figlio dโ€™uomo, e nello stesso tempo un veniente da Dio.

I discepoli riferiscono che la gente pensa che Gesรน sia un profeta, uno dei grandi profeti presenti nella memoria collettiva dโ€™Israele: forse Elia che era atteso, forse il Battista, ucciso da Erode ma tornato in vita (cf. Mt 14,1-12), o forse Geremia, visto che, come lui (cf. Ger 7), Gesรน pronunciava parole contro il tempio di Gerusalemme. Allora Gesรน interroga direttamente i discepoli: โ€œMa voi, chi dite che io sia?โ€. In realtร , poco prima, alla fine della traversata notturna e tempestosa del lago di Galilea, quando Gesรน era andato verso di loro camminando sulle acque, i discepoli avevano confessato: โ€œVeramente tu sei il Figlio di Dio!โ€ (Mt 14,33). Ma ora la risposta viene da Simon Pietro, il discepolo chiamato per primo (cf. Mt 4,18-19).

La domanda di Gesรน non mirava affatto a ottenere in risposta una formula dottrinale, tanto meno dogmatica, ma chiedeva ai discepoli di manifestare il loro rapporto con Gesรน, il loro coinvolgimento con la sua vita, la fiducia che riponevano nel loro rabbi. Sรฌ, chi รจ Gesรน? รˆ una domanda che dobbiamo farci e rifarci nel passare dei giorni. Perchรฉ la nostra adesione a Gesรน dipende proprio da ciรฒ che viviamo nella conoscenza o sovraconoscenza (epรญgnosis) della sua persona. Chi รจ Gesรน per me?, รจ la domanda incessante del cristiano, che cerca di non fare di Gesรน il prodotto dei suoi desideri o delle sue proiezioni, ma di accogliere la conoscenza di lui da Dio stesso, contemplando il Vangelo e ascoltando lo Spirito santo. La nostra fede sarร  sempre parziale e fragile, ma se รจ โ€œfedeโ€ che โ€œnasce dallโ€™ascoltoโ€ (Rm 10,17), รจ fede vera, non illusione nรฉ ideologia. 

Secondo Matteo qui i discepoli restano muti, ed รจ solo Pietro che proclama, con una risposta personale: โ€œTu sei il Cristo, il Messia, il Figlio del Dio viventeโ€. Egli dice che Gesรน non solo un maestro, non รจ solo un profeta, ma รจ il Figlio di Dio, in un rapporto intensissimo con Dio, che possiamo esprimere con la metafora padre-figlio. In Gesรน cโ€™รจ ben piรน di un uomo chiamato da Dio come un profeta: cโ€™รจ il mistero di colui che la chiesa, approfondendo la propria fede, chiamerร  Signore (Kรฝrios), chiamerร  Dio (Theรณs). รˆ vero che in ebraico lโ€™espressione figlio di Dio (ben Elohim) era un titolo applicato al Messia, lโ€™Unto del Signore (cf. 2Sam 7,14; Sal 2,7; 89,27-28), applicato al popolo di Israele (cf. Es 4,22), ma qui Pietro confessa chiaramente in Gesรน lโ€™unicitร  del Figlio di Dio vivente. E si noti che, se in Marco e in Luca Pietro esprime la fede dellโ€™intero gruppo dei discepoli (cf. Mc 8,29; Lc 9,20), qui invece parla a nome proprio, e per questo la risposta di Gesรน รจ rivolta a lui solo: โ€œBeato sei tu, Simone, figlio di Jonร , perchรฉ nรฉ carne nรฉ sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieliโ€.

Colui che si chiamava Simone, il pescatore di Galilea figlio di Jonร , รจ definito da Gesรน โ€œbeatoโ€, non per se stesso, ma per la rivelazione gratuita che il Padre gli ha fatto. Se Simone proclama questa confessione di fede, รจ per rivelazione di Dio, non come frutto di ragionamenti ed esperienze umane (carne e sangue). Per volontร  amorosa di Dio, Pietro ha avuto accesso a tale rivelazione, e per questo Gesรน, constatando lโ€™azione del Padre, lo definisce beato. Del resto Gesรน lo aveva detto: โ€œNessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร  rivelarloโ€ (cf Mt 11,27), e qui non fa che ribadirlo, discernendo che attraverso Pietro รจ il Padre stesso che ha parlato.

Proprio in obbedienza a tale rivelazione, Gesรน continua, dichiarando a Simone: โ€œTu sei Pietro (Pรฉtros) e su questa pietra (pรฉtra) edificherรฒ la mia chiesaโ€. Gesรน sta costruendo la chiesa, e certo sarร  lui โ€œla pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dioโ€ (1Pt 2,4), ma di questa costruzione Pietro รจ la prima pietra. Per fare una costruzione occorre che ci sia qualcuno capace di essere la prima pietra, e Pietro mostra di essere tale, perciรฒ Gesรน gli cambia il nome da Simone in Kefรขs, Pietro (cf. Gv 1,42). Cosรฌ egli parteciperร  per grazia alla saldezza della Roccia che รจ Dio (cf. Sal 18,3.32; 19,15; 28,1, ecc.), saldezza nel confessare la fede, anche se soggettivamente potrร  venire meno nella sua sequela, cadere in peccato, manifestandosi con le sue debolezze e i suoi comportamenti contraddittori. La beatitudine di Gesรน non costituisce Pietro nella santitร  morale ma nella saldezza della fede confessata. E non saranno forse proprio la fragilitร  e la debolezza nella sua sequela di Gesรน che permetteranno a Pietro, autoritร  suprema tra i Dodici, di essere esperto della misericordia del Signore? Pietro sa di aver conosciuto su di sรฉ la misericordia del Signore, di aver conosciuto veramente il Signore, e perciรฒ puรฒ annunciarlo e testimoniarlo in modo credibile. Pietro ha avuto per grazia il dono del discernimento, ha visto bene chi era Gesรน, e per questo puรฒ essere la prima pietra, quella che segna la saldezza di tutta la costruzione, un uomo capace di rafforzare e confermare i fratelli, anche perchรฉ a sua volta sostenuto e confermato dalla preghiera di Gesรน (cf. Lc 22,32).

In questo passo appare la parola โ€œchiesaโ€, che ritornerร  solo unโ€™altra volta in tutti i vangeli, ancora in Matteo (cf. Mt 18,17). Chiesa, ekklesรญa, significa assemblea dei chiamati-da (ek-kletoรญ): questo รจ il nome dato dagli elleno-cristiani alle loro comunitร , anche per differenziarsi dalla sinagoga (assemblea) degli ebrei non cristiani. Ebbene, la chiesa ha Gesรน come costruttore โ€“ โ€œIo edificherรฒ la mia chiesaโ€ โ€“ ed essa gli appartiene per sempre: non sarร  mai nรฉ di Pietro, nรฉ di altri, ma di proprietร  del Signore (Kรฝrios). In questa costruzione di Cristo, Pietro sulla terra sarร  lโ€™intendente, colui che apre e chiude con le chiavi affidategli da Cristo stesso: si tratta di immagini semitiche, di cui troviamo traccia nellโ€™Antico Testamento (cf. per esempio Is 22,22), che significano che Pietro sarร  abilitato interpretare la Legge e i Profeti, quale testimone e servo di Gesรน Cristo.

Ecco dunque un grande dono di Gesรน ai discepoli: Pietro, lโ€™umile pescatore di Galilea, che ha ricevuto una rivelazione da parte di Dio e lโ€™ha confessata. รˆ innegabile che qui Pietro riceva un primato, quello dellโ€™uomo dellโ€™inizio, il primo chiamato, il โ€œprimoโ€ nella comunitร  (cf. Mt 10,2), lโ€™uomo capace di essere la prima pietra nellโ€™edificazione della comunitร  cristiana (cf. Is 28,14-18). Potremmo dire che in quel giorno a Cesarea รจ abbozzata la chiesa, รจ posta la sua prima pietra. Poi nella storia farร  la sua corsa, conoscendo contraddizioni, inimicizie e persecuzioni; ma pur nella sua povertร  e nella fragilitร  dei suoi membri, deboli e peccatori, compirร  il suo cammino verso il Regno, perchรฉ la volontร  del Signore e la sua promessa non verranno mai  meno, e anche la potenza della morte non riuscirร  a vincerla, ad annientare il โ€œpiccolo greggeโ€ (Lc 12,32) del Signore. Un gregge che รจ piccolo, sรฌ, ma che ha come pastore Gesรน risorto e come recinto una chiesa la cui prima pietra, per volontร  del Signore, resta salda.

Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi