Quanto รจ difficile amare, e quando รจ difficile amare sempre, soprattutto chi non se lo merita. Mi ha fatto riflettere una volta un amico ortodosso quando mi ha detto che nella spiritualitร cristiana orientale la vera maturitร la si misura con la compassione:
โbisogna imparare ad avere cosรฌ tanta compassione โ mi diceva โ fino al punto da sentirla anche nei confronti del diavoloโ.
Sembra vertiginoso, ma รจ Gesรน che ci chiede un amore cosรฌ: non scendere a patti con il male ma amare il nemico. E amare รจ una faccenda seria che non puรฒ essere risolta con qualche parola sbiascicata nel chiuso delle nostre sagrestie verso un cielo di cui fondamentalmente non ci fidiamo.
Lโamore รจ sempre amore per la veritร , ma รจ anche sempre amore per il volto di chi ho accanto pur se non la pensa come me. Io odio la parola tolleranza perchรฉ ha il sapore delle solitudini accostate che tendono a ignorarsi per quieto vivere. Non credo che il Vangelo ci inviti alla tolleranza ma anzi a una grande passione. La passione per il dialogo. La passione per lโuomo. La passione per il bene che vince i nemici. La passione piรน grande che รจ morire per chi si ama. E imparare ad amare chi in realtร ci dร sempre validi motivi per cui odiare.
โInfatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani?โ. Ma noi siamo chiamati ad essere come il Padre: โSiate voi dunque perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteโ.
Ma come si fa ad essere perfetti nellโamore proprio noi che siamo radicalmente imperfetti? La nostra รจ una chiamata in tensione, cioรจ siamo chiamati a tendere alla perfezione, pur sperimentando le cadute. Finchรฉ avremo vita dobbiamo tendere la nostra umanitร quando piรน possibile, esattamente come si tende la corda di un arco.
Solo cosรฌ le frecce vanno lontano. Solo cosรฌ andremo anche noi lontano. Molto piรน lontano di chi invece di tendere ha mollato scegliendo la via piรน semplice che รจ appunto lโodio. Amare รจ sempre provare ad amare, anche quando non ci รจ semplice farlo.
โ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Qual รจ la differenza tra uno che non crede in Dio e un cristiano? La semplice pratica religiosa? In realtร si puรฒ essere letteralmente atei (cioรจ vivere come se Dio non ci fosse) e andare a messa tutte le domeniche. La vera differenza cristiana non consiste semplicemente in una certa pratica religiosa che pure ha il suo valore, ma nel cercare di amare cosรฌ come Gesรน chiede nel Vangelo di oggi: โInfatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosรฌ anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteโ. […] Finisci di leggere qui.
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Mt 5,43-48
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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