โIn Lui rifulge per noi la speranza della beata risurrezione e se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa dellโimmortalitร futuraโ.
Cosรฌ recita uno dei prefazi della liturgia dei defunti. Effettivamente la nostra esistenza ci dร alcune certezze, la piรน vera delle quali รจ quella che moriremo. Eโ una consapevolezza con la quale conviviamo da quando nasciamo e con la quale ci abituiamo a vivere perchรฉ non sappiamo quando ci succederร .
Allora esorcizziamo il tempo pensando ad altro, tanto quando sarร il momentoโฆsi vedrร ! Giร , quando sarร il momento come lo vivremo? La morte alla quale ci prepara Gesรน รจ un qualcosa di diverso da quel che pensiamo noi. Egli, non ci toglie la certezza che prima o poi moriremo, ma ci dร una speranza: quella dellโ immortalitร futura. Difatti, il prefazio che ho citato sopra, continua cosรฌ: โai tuoi fedeli Signore, la vita non รจ tolta ma trasformata e mentre si distrugge questa dimora terrena, viene preparata unโabitazione eterna nel cieloโ.
La nostra vita corta o lunga che sia รจ un cammino di โcaducitร โ ma deve essere sfruttato a costruire pian piano unโaltra vita dopo la morte: quella eterna! Certo, ma come si fa? Quando Gesรน giunge a Betania, Lazzaro suo grande amico, era giร morto e Marta al Suo arrivo gli dice che se fosse stato lรฌ il fratello non sarebbe morto. Sembra quasi un rimprovero di Marta a Gesรน, ma poi la donna aggiunge: โMa anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, Dio te la concederร โ.
Trovo bellissimo questo dialogo che ci racconta Giovanni nel Vangelo di oggi, perchรฉ esplicita lโ umanitร di Marta consapevole della morte, ma anche la sua fede in Dio! Certezza e speranza due vocaboli importanti che dovrebbero convivere in noi senza problemi. Lโ esistenza dellโuomo di Dio deve basarsi su queste cose. Vivere pensando alla morte ma certi che risorgeremo.
Eโ Gesรน stesso che ci dice come si ottiene la vita eterna. Quando risponde a Marta, dicendole che il fratello risorgerร (non riferendosi al fatto che di lรฌ a poco lโavrebbe tirato fuori vivo dalla tomba) afferma che LUI Eโ LA RISURREZIONE E LA VITA E CHIUNQUE VIVE E CREDE IN LUI NON MORIRAโ! Questa รจ una realtร di fede! Ma allora ci domandiamo, cosa significa vivere e credere in Lui? Significa semplicemente AMARE DIO E I FRATELLI. Tutto qui.
Morire a questa vita terrena con il suo fagotto di egoismi e qualunquismi, di falso perbenismo e cosรฌ via. Seppure non morti ancora, anche a ciascuno di noi Gesรน dice โVIENI FUORI!โ, esci cioรจ, da ciรฒ che ti allontana da me, scrollati di dosso quel che ti appesantisce inutilmente, e caricati della mia misericordia: lei non ti appesantirร , anzi ti aiuterร ad andare, come Lazzaro, libero dalle bende che ti costringono ad un immobilismo inutile e immotivato che non si addice al vero cristiano.
Chi รจ Fabrizio Giannini-Diacono
Fabrizio (Assisitente diocesano dell’ Apostolato del Mare) รจ diacono permanente dal 2015, faceva il comandante sulle navi ed ora lo รจ sulla piattaforma petrolifera a Civitavecchia. Cerca di coniugare vita familiare (Moglie una Figlia di 28 anni ed un Angelo in cielo che aveva 7 anni) e di ministero nel migliore dei modi e crede che questo sia uno di quelli per portare la parola di Dio a tutti i fratelli.
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