VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Dal libro del Sirร cide Sir 15,16-21
A nessuno ha comandato di essere empio.
Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.
Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
lร dove vuoi tendi la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarร dato ciรฒ che a lui piacerร .
Grande infatti รจ la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.
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I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.
A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.
Dio non impone la sua alleanza, ma la propone suggerendoci di camminare con Lui sulla via che porta alla vita. Egli ci ha fatti liberi. La libertร dellโuomo non consiste nel fare ciรฒ che vuole o avere tutto ciรฒ che il suo cuore desidera, ma nel camminare insieme a Dio per costruire insieme un futuro felice. Avere fiducia in Dio significa lasciarsi prendere per mano da Colui che mi conosce meglio di me stesso. Egli sa i miei limiti e le mie potenzialitร , ciรฒ che mi fa male e quello che mi fa bene. A tutti รจ data la possibilitร di fare il bene a nessuno il permesso di operare il male, perchรฉ non cโรจ vera libertร quando si pecca. Il peccato non รจ permesso da Dio ma tollerato affinchรฉ da esso lโuomo impari a percorrere lโunica via della salvezza che รจ la caritร fraterna.
Salmo responsoriale (Sal 118)
Beato chi cammina nella legge del Signore.
Beato chi รจ integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Tu hai promulgato i tuoi precetti
perchรฉ siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti.
Sii benevolo con il tuo servo e avrรฒ vita,
osserverรฒ la tua parola.
Aprimi gli occhi perchรฉ io consideri
le meraviglie della tua legge.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirรฒ sino alla fine.
Dammi intelligenza, perchรฉ io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnzi 1Cor 2,6-10
Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria.
Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sรฌ, di sapienza, ma di una sapienza che non รจ di questo mondo, nรฉ dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che รจ nel mistero, che รจ rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.
Nessuno dei dominatori di questo mondo lโha conosciuta; se lโavessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
Ma, come sta scritto:
ยซQuelle cose che occhio non vide, nรฉ orecchio udรฌ,
nรฉ mai entrarono in cuore di uomo,
Dio le ha preparate per coloro che lo amanoยป.
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profonditร di Dio.
La sapienza di Dio รจ il suo progetto di allargare i confini della Sua famiglia allโuomo per fare casa insieme a lui. ร il sรฌ di Dio allโuomo che ama fino al punto di donare tutto sรฉ stesso a lui affinchรฉ egli gli appartenga come figlio. La sapienza di Dio รจ il grande mistero dellโamore che mira a fare dellโuomo non un suddito sottomesso alla legge ma un partner col quale condividere la vita. Lo Spirito Santo รจ il nostro maestro interiore che scrive la legge dellโamore e della vera libertร nel cuore degli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,17-37
Cosรฌ fu detto agli antichi; ma io vi dico.
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirร uno solo di questi minimi precetti e insegnerร agli altri a fare altrettanto, sarร considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร e li insegnerร , sarร considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: โNon ucciderai; chi avrร ucciso dovrร essere sottoposto al giudizioโ. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: โStupidoโ, dovrร essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: โPazzoโ, sarร destinato al fuoco della Geรจnna.
Se dunque tu presenti la tua offerta allโaltare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโaltare, vaโ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto dโaccordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ lโavversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร io ti dico: non uscirai di lร finchรฉ non avrai pagato fino allโultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: โNon commetterai adulterioโ. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti รจ motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geรจnna. E se la tua mano destra ti รจ motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geรจnna.
Fu pure detto: โChi ripudia la propria moglie, le dia lโatto del ripudioโ. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone allโadulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ. Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: โsรฌ, sรฌโ, โno, noโ; il di piรน viene dal Malignoยป.
Lectio
Dopo le beatitudini e le immagini del ยซsaleยป e della ยซluceยป, per indicare lโidentitร e il ruolo dei discepoli, Gesรน passa a trattare del rapporto tra lui e la Torร . Allโenunciazione di alcuni principi generali (5,17-20) seguono sei casi esplicativi nei quali il Maestro offre unโinterpretazione e attualizzazione di altrettanti precetti della Legge (5, 21-48). Nel brano evangelico della sesta domenica del tempo ordinario (5, 17-37) si legge la prima parte di questa sezione, ovvero lโintroduzione (vv. 17-20), nella quale Gesรน chiarisce il suo rapporto con la Torร , a cui segue la sua lettura ermeneutica di tre precetti che cita direttamente dellโAntico Testamento.
Innanzitutto, Gesรน fuga i dubbi che potrebbero sorgere in chi pensa che egli รจ il nuovo Mosรจ, portatore di unโaltra Legge, e mediatore di una nuova alleanza. In realtร , non si pone in contrapposizione o in alternativa con la tradizione mosaica e, ancora meno, con lโautoritร di coloro che ne continuano la missione, perchรฉ il Maestro si colloca nel solco della storia dโIsraele, come era giร stato enunciato nella genealogia e nel dialogo con il Battista. Egli si mette a servizio della Parola perchรฉ si compia la volontร di Dio nella vita del credente. Le beatitudini hanno chiarito che la volontร di Dio coincide nellโessere beati praticando la giustizia. Lโuomo Gesรน, coinvolgendosi pienamente nel mondo, come il sale, esponendosi, come la cittร sul monte, e predicando il vangelo con le opere, come lucerna posta sul candelabro, mostra in che modo compiere lโยซInsegnamento di Dioยป (la Torร ) e praticare la giustizia. Il discepolo non si fa da sรฉ, semplicemente rispettando le โistruzioniโ. Infondo, la giustizia dei farisei e degli scribi, proprio perchรฉ rimaneva nellโambito del proprio benessere, doveva essere superata per non cedere alla tentazione di sostituirsi a Dio e di separarsi dagli altri. Dietro la paura della โcontaminazioneโ cโรจ la presunzione narcisistica di voler essere gli unici. Ma, come dice Dio, ยซnon รจ bene che lโuomo sia soloยป. La giustizia, dunque, non consiste nel raggiungere la perfezione in maniera individuale come il vincitore di una gara che quello che arriva per primo al traguardo. Per i discepoli di Gesรน la perfezione consiste nellโimitare il Maestro che si presenta come modello di uomo giusto perchรฉ cammina sulla via dei comandamenti per compiere la volontร di Dio. La categoria del Regno dei Cieli intende mettere in rilievo la dimensione comunitaria della propria vita credente. Lโinsegnamento di Gesรน non รจ nuovo ma, se praticato, rende creature nuove perchรฉ parte integrante del Regno dei Cieli, la comunitร dei giusti, il nuovo popolo di Dio che รจ la Chiesa. La fraternitร , in quanto la forma piรน piena della giustizia, diventa il criterio di discernimento e di verifica della propria vita di fede. Mettere in pratica la legge non รจ il fine ma il mezzo attraverso cui raggiungere lo scopo di appartenere alla comunitร , tessendo attivamente relazioni di fraternitร e avendo attenzione soprattutto ai piรน piccoli. Lโinterpretazione della Torร non puรฒ seguire tendenze rigoriste o lassiste, diventando anche terreno di scontro e di divisione. Al contrario, deve aiutare a tenere fisso lo sguardo sulla volontร di Dio, che non cambia, e al tempo stesso bisogna considerare il contesto umano, che invece รจ in continuo cambiamento. La Parola di Dio รจ data allโuomo perchรฉ gli sia di guida e di accompagnamento nellโattuare il cambiamento interiore necessario per conformarsi a Cristo e realizzare la vera giustizia insieme ai fratelli.
A dispetto dellโapparente rigore con il quale Gesรน voglia che sia applicata la Legge, della quale non bisogna trasgredire nemmeno il piรน piccolo precetto, le sue ammonizioni mettono in guardia dallโaddomesticare la Parola concedendo โpermessiโ (letteralmente il verbo ยซsciogliereยป o ยซlasciar andareยป, che รจ tradotto con trasgredire, in Mt 16, รจ associato a quello di ยซlegareยป per indicare lโautoritร di ยซimpedireยป o ยซpermettereยป) che alimentano la durezza del cuore invece di purificarlo.
La casistica che viene presentata ha valore esplicativo dei principi esposti nelle battute precedenti. Non bisogna dimenticare che lโinsegnamento รจ rivolto ai discepoli che vivono sulla loro pelle la sofferenza per ingiustizie subite anche nellโambito della comunitร di appartenenza. Sullo sfondo del discorso dovremmo immaginare un tribunale nel quale รจ facile passare dalla posizione dโimputato a quello di giudice. Gesรน rivela che nel cuore della Legge cโรจ lโintenzione di Dio di farci santi accogliendoci nel Suo regno, facendoci parte della sua comunitร , membri della sua famiglia. Tale intenzionalitร deve anche ispirare la pratica della giustizia. La fraternitร , affinchรฉ sia un dono da accogliere in pienezza alla fine del tempo, deve essere un bene da custodire e proteggere oggi e qui. Lโinsegnamento di Gesรน ha lo stesso valore di quello degli scribi e farisei con la differenza che il primo intende proteggere ed accrescere la fraternitร , mentre i secondi sono piรน attenti a difendere lโintegritร formale della Legge. Da qui nasce anche lโattenzione puntigliosa alla forma da parte degli scribi e dei farisei a cui il discepolo di Cristo deve preferire il rispetto e la cura della persona. La fredda e meccanica esecuzione della norma spersonalizza mentre, vivere i comandamenti con gli stessi sentimenti di Gesรน porta a riconoscersi fratelli, tutti peccatori e bisognosi di perdono reciproco, ma anche insieme chiamati alla santitร .
I divieti di omicidio, di adulterio e di falsa testimonianza sono tre precetti della seconda parte dei comandamenti in cui si declinano i doveri nei confronti del prossimo. Per ciascuno di essi lโinsegnamento di Gesรน ne intensifica il significato pratico ampliando lโambito della propria vita al quale applicare il precetto.
Il comandamento di non uccidere รจ circoscritto da Gesรน al fratricidio che รจ il primo omicidio narrato nella bibbia. Infatti, il crimine del fratricidio avviene non solo in maniera cruenta ma anche incruenta quando si esprimono giudizi taglienti contro un altro fratello privandolo della dignitร . Non si tratta semplicemente di insulti ma di accuse che โinchiodanoโ la vittima al punto da essere emarginato dalla comunitร e considerato morto. A Dio sta a cuore la vita di ogni uomo anche se peccatore. Egli non gode della morte del peccatore ma desidera che si converta e viva. Se il giudizio di condanna fa morire, la riconciliazione invece รจ unโopportunitร di vita. Lโinterlocutore di Gesรน รจ il discepolo che conosce la legge e la mette in pratica, soprattutto i precetti cultuali. Infatti, il destinatario dellโinsegnamento del Maestro รจ una persona che frequenta il tempio presso cui si reca portando la sua offerta. Affinchรฉ essa sia ben accetta il cuore dellโofferente deve essere libero dal risentimento e dal giudizio contro il fratello che lo ha offeso. Questa purificazione avviene attraverso un cammino di riconciliazione fatto insieme al fratello. Il dono gradito a Dio รจ lโintenzione della riconciliazione. In tal modo il discepolo adempie la legge. Il precetto del non uccidere si compie allorquando lโuomo si astiene dallโuso violento della giustizia. Tuttavia, tale pratica si realizza nella misura in cui nel cuore si coltiva il desiderio della fraternitร e la si si traduce in strategia di riconciliazione. Si tratta di fare insieme al fratello, che รจ in debito, un comune cammino di conversione e di purificazione.
Il secondo caso preso in considerazione รจ il divieto di commettere adulterio. In una societร maschilista che fa ricadere sulla donna la colpa dei peccati sessuali, Gesรน si rivolge innanzitutto agli uomini perchรฉ, prima che essere capi delle loro mogli, devono essere padroni di sรฉ stessi purificando il proprio cuore dalla tendenza al possesso e imparando a educarlo per indirizzare il desiderio di amare verso propria moglie. Il guardare la donna con desiderio esprime lโintenzione del cuore di possederla come se fosse un oggetto. Lโocchio che guarda con desiderio cade nellโinganno della tentazione che si traduce poi in azione peccaminosa. Il primo peccato, narrato dal Libro della Genesi, collega lo sguardo della donna, che si fissa sul frutto proibito, alla mano che lโafferra per mangiarne. Da qui lโinvito di Gesรน a non coltivare pensieri e abitudini che alimentano lo stile utilitaristico e opportunistico delle relazioni. La fedeltร matrimoniale si rafforza nella misura in cui si rinuncia al proprio egoismo che influenza pensieri e azioni negativi. In questo consiste la povertร di spirito per farsi arricchire dallโamore di Dio che rafforza i legami familiari. Dalla separazione da quella parte di sรฉ che adultera lโamore, Gesรน passa alla questione del divorzio strettamente connessa con lโadulterio. Lโuomo che ripudia la moglie induce allโadulterio lei e colui che eventualmente la sposa. La questione del divorzio era dibattuta ma spesso ci si fermava alle condizioni per cui il ripudio era da considerarsi lecito. Gesรน sembra affermare che il ripudio non รจ mai lecito, fatta eccezione del caso di una conclamata relazione extra coniugale, perchรฉ il divorzio diventa causa dellโadulterio in quanto il matrimonio รจ unico. Mi pare che allโinsegnamento di Gesรน sia sottesa lโidea che la relazione coniugale, quando entra in crisi, non va sbrigativamente eliminata ma pazientemente curata. Il ripudio non รจ una soluzione alla crisi. In questo secondo caso รจ ancora posta a tema la fraternitร declinata nella relazione coniugale. Come per il fratello che ha commesso una colpa bisogna far prevalere la misericordia che persegue la riconciliazione, piuttosto che il giudizio che uccide, cosรฌ nella relazione coniugale in crisi รจ necessario ristabilire lโunitร partendo dalla conversione personale. In tal modo i coniugi camminano insieme sulla via che li porta a fare della propria vita un dono reciproco.
Il terzo caso tratta del giuramento e della falsa testimonianza. Il precetto citato ha lo scopo di difendere la veritร e custodire la giustizia dalle manipolazioni, anche quelle ideologiche. In tribunale la testimonianza รจ fondamentale per stabilire la veritร dei fatti in modo che il giudice possa condannare il colpevole e assolvere lโinnocente. Non si รจ chiamati ad esprimere la propria opinione o un giudizio personale, perchรฉ non siamo il giudice, ma a narrare. La narrazione, al contrario del giudizio, aiuta ad andare al cuore del problema. In altri termini, il rischio รจ quello di nascondere dietro discorsi teologici verbosi la mancanza di volontร di fare una scelta radicale a favore dellโuomo in quanto tale, nostro fratello, comunque egli sia, debole o retto. Il peccatore, anche se povero, va corretto, cosรฌ come deve essere aiutato a cambiare colui che vanta di avere conoscenze o che accampa argomenti a sua discolpa. Gesรน invita ad assumere un atteggiamento fatto di parole essenziali e coerenti alla vita. Piรน che giurare, impegnando ciรฒ che non รจ nostro, bisogna mettere in gioco la propria volontร affidando il proprio cuore a Dio affinchรฉ ci aiuti a colmare la distanza tra il dire e il fare. Il sรฌ a Dio, espresso nellโamen liturgico, si traduca nel sรฌ al fratello bisognoso di aiuto, il no al peccato deve diventare unโopposizione coraggiosa e, a volte anche cruenta, al proprio egoismo. Lโamore non usa tante parole per esprimersi nรฉ si misura sulla quantitร delle opere, รจ semplicemente nel sรฌ alla volontร di Dio e nel no agli inganni del Maligno.
Meditatio
Il rispetto della legge rende corretti, lโinteriorizzazione della Parola di Dio ci fa uomini liberi
La Parola di Dio รจ, per cosรฌ dire, un patto di alleanza che il Signore ci propone basato sulla fiducia. Si tratta di una proposta non di una imposizione. Tuttavia, questo non significa che la Sapienza di Dio sia solo una possibilitร diversa rispetto a quella ยซdi questo mondoยป e dei ยซdominatori di questo mondoยป (II lettura); anzi le due logiche di vita sono diametralmente opposte e con conseguenze estremamente diverse. Infatti, come ricorda il Libro del Siracide: ยซDavanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarร dato ciรฒ che a lui piacerร ยป. Allโuomo spetta la scelta di quale via percorrere, se custodire e osservare gli insegnamenti di Dio, che riconosce come Padre, o quella degli uomini, abili a sostituirsi a Lui per gestire la libertร delle persone.
Gesรน non si pone in un atteggiamento di competizione rispetto ad altri maestri, nรฉ tantomeno pretende di offrire una nuova legge. Egli, con la sua parola, ci dona lo Spirito Santo, il vero conoscitore del cuore di Dio, che permette a coloro che ascoltano il Signore e lo accolgono di sintonizzare i propri sentimenti su quelli di Dio.
Lo Spirito Santo scrive la legge di Dio nel cuore dellโuomo, cioรจ gli permette di interiorizzarla e non di subirla come un dovere imposto, accontentandosi di attuarla solo formalmente. ร lo Spirito Santo che ci fa santi e che santifica la nostra vita rendendola ยซluce del mondoยป e ยซsale della terraยป.
Quando la Parola di Dio penetra nel segreto della nostra coscienza, ed essa risuona, allora comprendiamo non solo quale ruolo stiamo giocando nelle relazioni, magari imposto dalle situazioni che subiamo e dalla cultura di cui ci nutriamo, ma anche quale ruolo vorremmo assumere nel gioco delle relazioni suggerito lo Spirito di Dio.
La proposta di Gesรน รจ quella di passare dal piano del โdover non fare o direโ a quello del โvoler essereโ. In definitiva la domanda che guida le scelte, le azioni, le parole dellโuomo non รจ innanzitutto ยซcosa mi si dice di fare?ยป, ma ยซchi voglio essere per gli altri?ยป, ยซquale ruolo voglio giocare nelle relazioni?ยป.
Lโespressione ยซma io vi dicoยป conduce lo sguardo dentro il nostro cuore per riconoscere quelle maschere pesanti che indossiamo e/o che ci hanno affibbiato.
Tra queste identitร cโรจ quella del burbero che non sa fare altro che puntualizzare, stigmatizzare lo sbaglio altrui, che ammazza lโaltro offendendolo con parole dure; cโรจ la maschera dellโavversario che รจ ossessionato dal fatto di dimostrare il proprio essere integerrimi, che non tollera che altri possano essere migliori, che in definitiva non accetta il fatto che abbia dei limiti che offuschino lโimmagine del supereroe.
Desiderare e ripudiare sono le due facce di unโunica maschera che รจ quella di chi domina su chi sente come piรน debole per non accettare la sua debolezza, la sua fragilitร e la sua impotenza. Lโaggressivitร con la quale si vorrebbe possedere o gestire lโaltro rivela la paura di venire allo scoperto nella propria povertร .
Non รจ la legge degli uomini che fa cadere le maschere, ma รจ la parola di Gesรน che ci comunica lo Spirito Santo a guarire il cuore e a convertirlo. Nel ยซma Io vi dicoยป cโรฉ la forza e lโautoritร di Gesรน, il Figlio di Dio. La sua parola รจ efficace e liberatrice perchรฉ permette non solo di rispondere alla domanda ยซchi voglio essere per gli altri?ยป ma anche mette in grado di realizzare il proprio desiderio e il personale progetto di vita.
La parola di Gesรน ci libera da quelle parti di noi che non ci aiutano a essere veramente un dono per gli altri. Ci sono pensieri e abitudini che ci condannano ad unโinfinita frustrazione e tristezza. Gesรน ci insegna a giocare anche in ruoli diversi da quelli che ci siamo abituati ad assumere perchรฉ da sempre gli altri ce lโhanno affidati con i loro giudizi.
Essere buoni, responsabili e disponibili non significa poter risolvere tutte le situazioni o essere in grado di rispondere positivamente ad ogni richiesta. Si puรฒ essere prossimi ai fratelli e ascoltare il loro bisogno senza per forza sentirsi in obbligo di intervenire per fare qualcosa che non รจ nelle nostre possibilitร . Si puรฒ riconoscere lo sbaglio dellโaltro nei nostri confronti senza necessariamente considerarlo un attentato alla nostra vita. Si puรฒ serenamente riconoscere il proprio errore senza ricoprirsi di sensi di colpa.
La parola di Gesรน non รจ una maschera o un abito che nasconde le nostre debolezze o le nostre brutture, ma, al contrario, ci comunica la forza necessaria per liberarci da ciรฒ che ci scherma dallโautentica relazione con Dio e con gli altri rendendoci bui e opachi.
La parola di Gesรน ha valore normativo perchรฉ fornisce i criteri per fare discernimento e scegliere la via che porta alla vita. Dio chiede di fidarci di Lui anche quando le indicazioni che ci dร sembrano essere superiori alle nostre forze e irrealizzabili.
La parola di Gesรน ci fa scoprire ogni giorno di essere amati non per i nostri meriti, ma per una scelta di Dio libera, consapevole e gioiosa. La parola di Gesรน non ci carica di pesi, non alimenta scrupoli e sensi di colpa, ma donandoci lo Spirito Santo, ci incoraggia e infonde speranza, affinchรฉ, facendo cadere le maschere e mettendo da parte copioni scritti da altri, possiamo veramente essere liberi di scegliere come amare ed essere un dono per gli altri.
Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!
Oratio
Signore Gesรน, nato da donna, nato sotto la legge, Tu che ti sei fatto obbediente al Padre fino alla morte di croce, apri la mia mente e il mio cuore perchรฉ possa comprendere a quale altissima vocazione mi chiama Dio e possa aderirvi con uno spirito pienamente libero e gioioso. Alla scuola del Vangelo introducimi nel segreto della sapienza del Padre e con lโassistenza dello Spirito donami lโintelligenza necessaria per riconoscere lโamore di Dio che, come una scia profumata, si poggia delicatamente su ogni creatura. Rendimi ogni giorno tuo discepolo fedele al quale offrire lโinsegnamento piรน importante della vita, lโarte di amare.
Signore Gesรน, Tu che sei morto per i nostri peccati e hai pagato il caro prezzo del martirio per riconciliarci al Padre, metti nel mio cuore il desiderio della pace e della comunione. La tua preghiera sulla croce con la quale hai invocato per tutti il perdono mi insegni a rivolgermi al Padre offrendogli lโamarezza dellโanimo, i turbamenti del cuore, i dubbi della fede, gli scoraggiamenti per i sogni infranti, la rabbia per le ingiustizie subite. Aiutami a cercarti quando credo di non aver bisogno di Te, a desiderarti quando ogni sogno sembra essere una illusione, a trovarti quando mi sento perso.
Signore Gesรน, Tu che hai promesso la felicitร piena ed eterna ai poveri in Spirito e la consolazione agli afflitti, insegnaci lโarte del perdere. Donaci la libertร del cuore affinchรฉ i nostri occhi, resi limpidi dalla tua Parola, possano contemplare la bellezza del creato e riconoscere lโinalienabile dignitร di ogni persona. Lo Spirito Santo suggerisca pensieri puri da tradurre in gesti di umanitร e misericordia. Apri la nostra mente a scoprire i tesori della Sapienza divina a cui attingere a piene mani in modo che accogliamo con gratitudine tutto come un dono della Tua benevolenza e diveniamo capaci di offrire con generositร quanto gratuitamente abbiamo ricevuto.
Leggi la preghiera del giorno.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“



