Lโanno liturgico volge al termine, e per questo i Vangeli cominciano a tingersi sempre di piรน di considerazioni sulla fine. La veritร รจ perรฒ che la Parola non parla mai banalmente della fine, ma del fine della storia. Gesรน coglie il pretesto dalla vanitร del tempio:
โMentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: ยซVerranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterร pietra su pietra che non venga distruttaยปโ.
La considerazione รจ durissima pensando al fatto che quel tempio รจ stato voluto e costruito da Erode in dieci anni, nel 20 a.C., con lโimpiego di 100.000 operai e 1000 sacerdoti addestrati come muratori per i lavori delle parti piรน sacre. Il grosso fu ultimato in un decennio ma i lunghi lavori decorativi durarono fino al 64 d.C., praticamente sei anni prima della sua distruzione.
Lo spettacolo che doveva ergersi davanti a chi lo attraversava sfiorava certamente la meraviglia e lo stupore. Eppure Gesรน non si lascia incantare dallโaspetto del tempio. Vuole sempre portare i suoi ascoltatori a guardare la realtร nella sua parte piรน incandescente, piรน vera. Lโapparenza infatti finisce, e alla fine cosa rimane?
โGli domandarono: ยซMaestro, quando accadrร questo e quale sarร il segno che ciรฒ sta per compiersi?ยป. Rispose: ยซGuardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo รจ prossimo”; non seguiteliโ.
Quando comprendi che la fine รจ inevitabile, ti assale un grande senso di paura. Gesรน mette in guardia da quelli che approfittandosi della paura ci manovrano. Dio non ha bisogno di spaventarci per farsi seguire. La tentazione di confondere Dio con il terrore รจ sempre accovacciata alla porta dei nostri ragionamenti.
Guerre, rivolte, pestilenze, carestie sono cose che caratterizzano tutta la storia, eppure ogni volta che accade qualcosa di simile il primo nostro pensiero รจ quello della fine. Gesรน ci insegna che davanti a questi eventi bisogno domandarsi โil fineโ non pensare che รจ la fine.
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โMentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse (โฆ)โ. Se volessimo racchiudere in un solo versetto la definizione di guastafeste, potremmo usare esattamente il primo versetto del Vangelo di oggi. Gesรน รจ percepito come qualcuno che ci distoglie dallโincanto delle nostre illusioni, che rovina le nostre discussioni, che demolisce quelle che a noi sembrano le prioritร . Egli non la fa per dispetto ma per totale affetto. Infatti solo chi ti ama ti aiuta a rimettere i piedi per terra e a capire che ci sono cose su cui investiamo la nostra vita che inevitabilmente finiranno, e altre invece che sono incorruttibili. Scegliere tra la prima e la seconda รจ il vero affare della vita. […] Continua a leggere qui.
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco | PAGINA FACEBOOK



