don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 13 Novembre 2022

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Si salvi chi puรฒ!

vignetta di don giovanni bertiPotrebbe essere il motto del periodo storico che stiamo vivendo, nel qualche tutto nell’umanitร  sembra andare a rotoli e l’unico modo per affrontare la presente situazione storica รจ salvare solo noi stessi, magari chi abbiamo piรน vicino e quel poco che ci rimane.

Gesรน รจ un guastafeste quando qualcuno gli fa notare la bellezza, la grandiositร  e soliditร  del Tempio di Gerusalemme, meraviglia di costruzione e arte, che allora ben rappresentava la grandiositร  e soliditร  della tradizione religiosa di Israele.

“Di quello che vedete, non sarร  lasciata pietra su pietra che non sarร  distrutta”, sentenzia il Maestro, e poi preannuncia guerre, carestie e pestilenze, persecuzioni e tradimenti. Gesรน parla in modo diretto con un linguaggio che gli studiosi chiamano โ€œapocalitticoโ€, che letteralmente significa โ€œrivelativoโ€, immaginando un futuro dalle tinte fosche e terribili e per nulla rassicuranti per chi lo ascolta.

โ€œSi salvi chi puรฒโ€ potrebbero pensare i suoi ascoltatori, e anche per noi oggi, queste parole che annunciano cataclismi guerre e malattie, sembrano terribilmente di attualitร , ed รจ gioco facile dire che tutto si sta rivelando vero oggi piรน che mai. Molto probabilmente quando Gesรน nel passaggio di Vangelo di questa domenica parla di โ€œsi solleverร  nazione contro nazioneโ€ฆโ€ pensiamo alla guerra in Ucraina e lโ€™escalation di timori nucleari. Quando dice โ€œโ€ฆe vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenzeโ€, ecco che ripensiamo allโ€™ultimo terremoto, alla siccitร  e al caro-prezzi, e alla pandemia che ci ha sconvoltiโ€ฆ

Non c’รจ proprio nulla di consolatorio in questa pagina del Vangelo? Gesรน vuole terrorizzare con lo scopo di controllare? Cosรฌ fanno di solito i dittatori in politica e anche a livello commerciale e persino religioso, usando tutti i mezzi di comunicazione a disposizione, con lo scopo di farsi eleggere, farci comprare qualcosa e controllare le coscienze.

Questa cosa di fare leva sulle paure e su una visione negativa della storia sia in senso generale sia a livello personale cโ€™รจ da sempre nella storia e non solo di oggi. A livello religioso non sono mai mancanti i predicatori di paure, che annunciano che le cose terribili predette da Gesรน e dalla Bibbia si stanno avverando ora piรน che mai: โ€œSi salvi chi puรฒโ€ฆ e se segui me, pagando il dazio della tua libertร , e ti darรฒ io solo l’antidoto per salvartiโ€.

Ma la nostra non รจ la religione della paura ma della speranza! Il Vangelo non lega ma libera, e non vuole farci assumere uno sguardo triste sulla storia. Gesรน non vuole che i suoi discepoli entrino โ€œin trinceaโ€ per combattere la storia, ma desidera che entrino dentro ogni angolo della storia con la forza dellโ€™ottimismo e della misericordia che salva.

Gesรน usa un linguaggio duro perchรฉ รจ realista e conosce bene come vanno le cose nella storia dellโ€™umanitร , e non solo oggi ma in ogni epoca. Lui stesso affronterร  fino in fondo il suo destino che รจ la condanna religiosa e la morte in croce. Ma lo fa con la resurrezione nel cuore, con la certezza che โ€œnemmeno un capello del vostro capo andrร  perdutoโ€.

Gesรน vede la Storia e la sua stessa storia piena di sofferenze anche terribili, ma ci vede dentro anche Dio come Padre e quindi con una speranza che รจ quella che puรฒ guidare i suoi discepoli.

Non seguiamo chi facilmente alimenta le paure e le frettolose divisioni tra chi รจ buono e chi รจ cattivo, chi divide facilmente โ€œdalla parte di Dioโ€ e โ€œcontro Dioโ€. Non facciamo guerre di religione che hanno solo fatto del male prima di tutto a Dio! Accogliamo la sfida che proprio dentro questo nostro mondo e dentro questa nostra storia cosรฌ pieni di violenza, fragili e malati, continua a pulsare il cuore di Dio dentro il nostro cuore e dentro il cuore di tutti gli uomini.

Non โ€œsi salvi chi puรฒโ€ฆโ€ ma โ€œci salva chi puรฒ!… Dio!โ€

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don Giovanni

Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)