Oggi si parla di preghiera e di vita di preghiera con una parabola e con lโimmagine del rapporto tra genitore e figlio. Possiamo ben dirlo, รจ spiazzante: dร per certo ciรฒ che lโesperienza quotidiana non verifica, pone come certo lโeffetto, la cui assenza รจ invece per tanti motivo di scandalo e ragione di sfiducia se non di abbandono della fede. โChiedi e ti sarร datoโ. Ma รจ proprio cosรฌ? Quasi mai รจ cosรฌ! Oppure no?
La parabola sembra non sottolineare tanto il risultato, quanto le insistenze, la perseveranza, la continuitร della richiesta. Piรน che vita di preghiera, lโimmagine dellโamico che bussa in tempi inopportuni รจ allora icona di vita nella preghiera.
ร esperienza umanissima, quella del chiedere. Nei nostri tempi contagiati dalla velocitร e dalla virtualitร dei contatti immediati, delle risposte in millesimi di secondo dei motori di ricerca, abbiamo forse perso lโesperienza della ripetizione, che comporta lentezza e affidamento, incertezza e trasformazione.
Noi chiediamo al Signore, ma siamo sempre consapevoli di ciรฒ che gli chiediamo, di ciรฒ che comporta ottenere ciรฒ che chiediamo? Vogliamo la magia che risolve problemi senza cambiamento, in noi e intorno a noi? Oppure chiediamo, accettando la fatica e la sfida della trasformazione che ci coinvolge?
Chiedere non una ma cento volte purifica i nostri cuori, svela le incoerenze che vi si annidano, rende autentici e perciรฒ umili, dร la consapevolezza che non stiamo acquistando qualcosa su internet, ma stiamo ricevendo un dono. Che ci trasforma.
Diego Mattei SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



