p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 18 Settembre 2022

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Rendere conto

Nel nostro vocabolario personale, i verbi โ€˜truffareโ€™, โ€˜ingannareโ€™, sono di solito coniugati solo nella forma passiva:ย sono stato truffato,ย ingannatoโ€ฆ Arriva perรฒ sempre il momento in cui dobbiamo rendere conto della nostra vita e allora ci accorgiamo di quante volte eravamo noi il soggetto di quei verbi nella forma attiva!

Verificare

Il profeta Amos ci costringe a esplorare lโ€™ambito delle nostre relazioni, dove a volte abbiamo usato bilance false (Am 8,5), abbiamo cioรจ soppesato in modo diverso quello che era nostro e quello che apparteneva agli altri, abbiamo cercato forse di guadagnarci ingiustamente, pensando prima di tutto ai nostri interessi; abbiamo aspettato il momento giusto per comprare il piรน debole (Am 8,6), abbiamo aspettato il momento in cui lโ€™altro era in difficoltร  per approfittarne, magari per prenderci finalmente la nostra vendetta; abbiamo venduto persino lo scarto della nostra vita (Am 8,6), abbiamo dato allโ€™altro quello che per noi non era importante, abbiamo fatto finta di essere generosi con quello che per noi non aveva alcun valore.

Amministratori disonesti

Le parole di Gesรน nel Vangelo di questa domenica ci ricordano che prima o poi arriva per tutti il momento in cui dobbiamo rendere conto, non solo come singoli, credo, ma anche come Chiesa e come umanitร . La domanda di fondo che oggi la liturgia ci mette davanti รจย che cosa ne sto facendo della mia vita?ย Come sto amministrando questa vita, questo tempo, quello che รจ stato messo provvidenzialmente nelle mie mani?

Non sappiamo se lโ€™amministratore della parabola sia effettivamente disonesto o se sia solo considerato tale nellโ€™opinione di coloro che hanno subito la sua amministrazione, ma in realtร  questo appellativo dice qualcosa di piรน profondo: siamo tutti amministratori disonesti, perchรฉ usiamo come nostro qualcosa che non lo รจ. Nella nostra vita infatti tutto รจ un dono, un dono nel senso radicale, รจ qualcosa cioรจ che non ci appartiene.

Chi puรฒ dire di possedere veramente qualcosa, cioรจ di esserne proprietario e padrone? Tutto ci puรฒ essere tolto in qualunque momento della vita: le relazioni, gli affetti, il ruolo, la vocazione, la salute, la vita stessaโ€ฆ andiamo avanti illudendoci di essere padroni e ci accorgiamo invece che siamo solo amministratori! E ci รจ dato un tempo, piรน o meno lungo, per non sperperare. Forse il senso della vita sta proprio qui: comprendere come amministrare nel modo migliore quello che รจ stato messo a mia disposizione. Gesรน lo dice chiaramente: siamo amministratori di una ricchezza disonesta, di una ricchezza altrui! (Lc 16,11-12)

Con-donare

Che sia disonesto o meno, questo amministratore deve affrontare la situazione. E proprio nella crisi, scopre il senso della vita. In quel frangente infatti potrebbe continuare a rubare, a prendere per sรฉ, a mettere da parte. Capisce invece, proprio in quel momento, che il senso della vita, quello che permette di amministrare bene, รจย con-donare, lโ€™azione cioรจ del per-dono, dare allโ€™altro senza che ne abbia merito, togliere un peso dalla vita dellโ€™altro quando non se lo aspetta. In fondo la prima cosa che Dio ci chiede di fare con la nostra vita non รจ quella di essere giusti, ma di essere misericordiosi. Lโ€™amministratore disonesto viene lodato non per la sua correttezza, ma perchรฉ ha scelto la via della generositร : si รจ creato un futuro, usando la sua vita per condonare i debiti che gli altri hanno contratto!

Possedere o restituire

Se ricordiamo che questa parabola viene raccontata da Gesรน nel Vangelo di Luca subito dopo quella del padre misericordioso e dei due figli, capiamo ancora meglio lโ€™alternativa con cui Gesรน conclude il suo discorso: o decidiamo di servire Dio o diventiamo schiavi della ricchezza! (Lc 16,13)

Sono due modi diversi di vivere: chi sceglie di servire la ricchezza รจ colui che vive nellโ€™illusione di guadagnare, ma proprio in quel momento diventa schiavo, attacca il cuore a quello che domani potrebbe non esserci piรน. E la ricchezza, cioรจ possedere qualunque cosa (non semplicemente il denaro), รจ il primo gradino che, come dice Santโ€™Ignazio negliย Esercizi spirituali, il Nemico ci fa percorrere verso la perdizione, dopo la ricchezza, infatti, viene subito la vanagloria e poi la superbia.

Chi invece sceglie di servire Dio รจ colui che riconosce la fonte di ogni dono, comprende di essere amministratore e perciรฒ รจ una persona libera, pronto a restituire ciรฒ che ha ricevuto in qualunque momento gli sia richiesto.

Leggersi dentro

  • Come stai amministrando la tua vita? Quale impressione hai del tuo modo di vivere le relazioni?
  • Sei una persona generosa o cerchi sempre di guadagnare per te stesso?

per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
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