ร davvero singolare il rapporto di Gesรน con il sabato. Un giorno di festa per il mondo ebraico, ma vissuto talvolta come un riposo che rischia di trasformarsi in totale passivitร e indifferenza. Forse per coloro che pensano di non avere alcun problema, fisico o mentale, potrebbe risultare facile vivere la festa in tal modo. La faccenda si complica quando un limite fisico ti costringe inevitabilmente a misurarti con lโimperfezione. In questo caso un vincolo particolarmente antipatico poichรฉ a non funzionare in teoria รจ โsoloโ una mano: spesso, tuttavia, sono proprio i piccoli limiti a causare i piรน grandi fallimenti.
Luca ci racconta che la prima azione che Gesรน compie รจ quella di insegnare. In base alla reazione dei presenti non sembrerebbe aver avuto molto successo. Una dinamica simile a quella che si presenta ai giorni nostri: la domenica andiamo a Messa, ascoltiamo la Parola, partecipiamo piรน o meno consapevolmente allโEucaristia, ma qualche volta niente cambia dentro di noi. La passivitร dellโassemblea risulta piรน sconvolgente perfino della malignitร degli scribi e dei farisei. Loro almeno un obiettivo ce lโhannoโฆ
Gesรน prova fino in fondo a scaldare i cuori di quelle persone: mette al centro il problema perchรฉ tutti possano prenderne coscienza. Guarda tutti coloro che sono intorno a lui. ร unโimmagine fortissimaโฆsarร stato uno sguardo di rimprovero? di delusione? di misericordia? Di sicuro lo sguardo dโamore quel giorno fu rivolto a colui che ne aveva piรน bisogno.
Fabrizio Barbieri

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



