In questo tempo di mezzo fra la venuta di Gesù nella storia e il ritorno del risorto nella gloria il Signore affida a noi l’annuncio del Regno, testimonianza di un’umanità riconciliata, profezia di un mondo nuovo.
Perciò il Signore ci ha affidato dei talenti, che non sono, come erroneamente crediamo, le nostre capacità ma i suoi doni: la Parola, la sua presenza nei sacramenti, l’esperienza comunitaria… Il rischio che corriamo è quello di seppellire questi doni, sotto cumuli di abitudine e di devozione, lasciando che il fuoco che il Signore è venuto a portare lentamente si spenga sotto la cenere.
Non siamo soli, non dobbiamo tenere in piedi una gloriosa e un po’ arrugginita organizzazione spirituale che sente il passare degli anni, ma custodire e far crescere i talenti che il Signore ci ha consegnato, onorandoci della sua fiducia, accompagnandoci costantemente con l’assistenza dello Spirito.
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