La porta giusta

Leggendo le parole di Gesรน in risposta alla domanda che un tale gli fa riguardo la salvezza, mi รจ tornata in mente questa bella immagine della Chiesa come โospedale da campoโ che Papa Francesco usรฒ nella sua prima intervista dopo lโelezione, rilasciata alla stampa esattamente 9 anni fa, il 19 agosto 2013.
Nel racconto del Vangelo, Gesรน si trova a operare e predicare in un contesto religioso molto ristretto, nel quale cโera la convinzione che la salvezza fosse davvero per pochi eletti, in particolare il โpopolo eletto di Israeleโ, mentre tutti gli altri erano condannati e rifiutati da Dio. Gesรน con la predicazione e con le scelte concrete di avvicinare e toccare i piรน distanti, rompe questa visione ristretta di Dio e inaugura una comunitร dove lโunica porta di entrata รจ la caritร verso il prossimo. Leggo quellโespressione โporta strettaโ, non in senso esclusivo, ma nel senso di โunica portaโ, di โpassaggio obbligatoโ per potersi dire dalla parte di Dio oppure fuori.
Siamo dalla parte di Dio non perchรฉ ci diciamo credenti o perchรฉ abbiamo il certificato battesimale che attesta la nostra appartenenza religiosa. Siamo dalla parte di Cristo non perchรฉ possiamo vantare (anche se ormai sempre piรน in pochi) lโosservanza scrupolosa delle regole religiose e la partecipazione al culto. Gesรน stesso lo dice chiaramente quando alla domanda insistente di chi รจ lasciato fuori dalla porta (โSignore, aprici! Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazzeโ), lui risponde in modo sorprendente: โVoi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!โ
Non รจ la mancanza di fede, ma รจ il fare il male, รจ operare lโingiustizia, รจ dimenticare il prossimo ciรฒ che ci fa mancare la porta โstrettaโ o, come mi verrebbe da tradurre, la porta โgiustaโ, e alla fine ci fa essere non riconosciuti da Gesรน come โsuoiโ.
Gesรน parla al suo mondo religioso che credendo di essere fedele a Dio alla fine โbuttava fuoriโ lo stesso Figlio di Dio tra gli infedeli alle regole religiose. LโEvangelista Luca recuperando queste parole del Maestro parla alla nascente comunitร cristiana, perchรฉ fin da subito la Chiesa ha rischiato di rinchiudersi in un fortino elitario, piรน preoccupato di difendersi che di portare il Vangelo.
Gesรน conclude con un’altra potente immagine, quella di tutti i popoli del mondo, da ogni dove, che si ritrovano in un grande banchetto festoso con Dio. Cโรจ posto per tutti alla mensa di Dio, di qualsiasi popolo, tradizione, cultura, religione e non religione. Lโunica cosa che viene chiesta รจ passare dalla porta della caritร , che รจ stretta ma percorribile per tutti. Noi cristiani non abbiamo lโesclusiva di Dio e della salvezza, ma abbiamo il dono di conoscere la porta perchรฉ Cristo, nostro Maestro, ce lโha indicata e per primo lโha passata, fino in fondo, fino alla croce.
La Chiesa รจ quellโospedale da campo, che opera lโaccoglienza dellโumanitร ferita in tutti i modi, in un mondo pieno di battaglie e guerre di ogni tipo. La Chiesa non รจ la clinica privata per pochi ricchi che se lo possono permettere, ma un ospedale da campo per tutti. Gesรน nel suo Regno non ci chiederร se abbiamo sempre โcreduto in luiโ, o se lo abbiamo sempre celebrato correttamente, ma ci chiederร se saremo stati โcome luiโ, medico ferito sulla croce, a prenderci cura delle ferite dellโumanitร e ad annunciarlo. Fin da ora siamo chiamati ad attraversare la porta giusta, lโunica, della caritร che Gesรน ha aperto per tutti.
don Giovanni
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)



