Cosa dice la Parola/Gesรน
Continua il nostro cammino cercando di tenere fisso il nostro volto sul santo Volto di Gesรน (XIII domenica, 26 giugno), unย cammino che in fondo รจ una palestra di vita, dove veniamo allenati alle cose del cielo. Due domeniche fa lโattenzione era sullโimparare a guardare a Dio riconoscendolo come โPadre nostroโ, mentre domenica scorsa cโรจ statoย ricordato quanto sia importante costruire la vita non tanto sui beni terreni โ lโereditร โ quanto su ciรฒ che veramenteย conta, su ciรฒ che veramente ci รจ necessario: Dio (XVI domenica, 17 luglio Marta e Maria).
Con questo esercizio educativo siamoย aiutati a mettere ordine nella nostra vita interiore, a comprendere che determinate โnecessitร โ o โaffanniโ nascondono solo la pretesa di sapere giร cosa serva, mentre รจ Maria ad โAver scelto la parte migliore che non le sarร toltaโ.ย Oggi siamo invitati a vivere la vita โin prontezzaโ per andare incontro a Colui che viene, a Colui verso il quale stiamoย muovendo i nostri passi. Eโ un atteggiamento, segnala la I lettura tratta dal libro della Sapienza, che ricorda il mo mento in cui Dio invitรฒ il popolo a prepararsi ad uscire con le vesti cinte e i sandali ai piedi (cfr Es 12): โLa notte dellaย liberazione โ scrive lโAutore della Sapienza โ fu preannunciata ai nostri padri, perchรฉ avessero coraggioโฆโ. Questa รจย la chiave di lettura che la I lettura ci offre per comprendere il vangelo.ย
Il testo del Vangelo di oggi รจ lungo, quindi mi soffermerรฒ solo su alcuni passaggi.ย ย
Gesรน ci mette in guardia, ci preannuncia che รจ giunto il momento di partire, di uscire dalla schiavitรนย dellโegoismo e andare verso la terra promessa della libertร : โNon temere, piccolo gregge, perchรฉ al Padre รจ piaciuto dare a voi il Regnoโ (v 32). Come emerge dalle prime parole del vangelo, questo invito non รจ rivolto a chissร ย quale potenza, ma al โpiccolo greggeโ, un tempo il popolo dโIsraele, oggi ciascuno di noi. Una scelta che non nasceย da strategie cervellotiche, ma โ ricorda il libro del Deuteronomio โ โIl Signore si รจ legato a voi e vi ha scelti, nonย perchรฉ siete piรน numerosi di tutti gli altri popoli โ siete infatti il piรน piccolo di tutti i popoli โ ma perchรฉ il Signoreย vi amaโ (Dt 7,7-8). Questo โpiccolo greggeโ รจ la mia e nostra identitร . Siamo tutti noi, scelti non per i risultati delleย nostre imprese, ma perchรฉ amati da Colui che รจ nostra Guida e nostro Pastore. La forza di questo โpiccolo greggeโย sta nel fatto di essere amati da Dio, Padre nostro (dicevamo due domeniche fa), tanto che la liturgia ci farร rispondere conย le parole del salmo: โBeato il popolo scelto dal Signoreโ. ร questa chiamata, questo amore che sta a fondamentoย del coraggio del โpiccolo greggeโ, ossia di ciascuno di noi. Questa certezza รจ lโunica garanzia per agire con libertร ,ย sapendo divenire servi in-utili (cfr Lc 17,10), ossia servi che fanno le cose unicamente per il Padre del cielo, senzaย utilitร propria.ย ย
Un segno tangibile che viviamo per Dio e per Lui operiamo con libertร , aggiunge Gesรน, รจ il seguente: โVendete ciรฒย che possedetelo e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieliโฆperchรฉ dovโรจย il tuo tesoro, lร sarร anche il tuo cuoreโ (vv. 33-34). Liberarsi dai beni per abbracciare con tutto se stessi il Beneย sommo รจ garanzia di libertร , รจ prova che non viviamo confidando solo nelle nostre forze o abilitร . Questa รจ la riprova per capire se tutta la nostra vita รจ orientata a Dio โ nostro tesoro โ o ad altro; se il nostro tesoro รจ altro, ancheย il nostro cuore e quindi la nostra vita si ritroverร divisa e quindi debole: โNon si puรฒ servire a due padroniโฆโ (Mtย 6,24ss). Solo se il nostro cuore รจ attento, mira unicamente al Bene sommo che รจ Dio, allora saremo trovati prontiย al momento opportuno: โSiate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade acceseโฆโ (v 35). Come accennavamo prima, sono le stesse parole che Dio ha rivolto al popolo dโIsraele per prepararlo ad uscire dalla schiavitรนย dellโEgitto (cfr Es 12). Ma la beatitudine sta in altro: โBeati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร ancoraย svegliโ (v. 37). La finalitร di questo โcomandoโ, di questo invito รจ una beatitudine. Ritorna il concetto espresso nel salmo: โBeato il popolo scelto dal Signoreโฆbeata la nazione che ha scelto il Signore come Dioโ. Ecco perchรฉ siamoย invitati, per la seconda domenica consecutiva, a stare attenti a non lasciarci ingannare dai beni della terra: questiย sono utili per il fine che dobbiamo perseguire, ossia giungere al Sommo bene che รจ Dio, Padre nostro (/due domeniche fa). A volte si rischia di confondere il bene passeggero come il Bene che nel profondo cerchiamo. ma non รจย cosรฌ. ร come se fossimo impegnati nel salire una montagna per raggiungere una vetta e invece ci fermassimo alla prima panchina di fronte a un bel panorama. Quella panchina รจ utile per riprendere fiato, il panorama รจ bello perย rincuorarsi e ritemprarsi interiormenteโฆ ma รจ solo una sosta per poter poi proseguire verso la cima. Cosรฌ รจ la vita,ย cosรฌ รจ la proposta di Gesรน: i beni sono utili nella misura in cui restano mezzi utili per raggiungere il fine, che รจ andareย incontro al Padre che viene: โSe il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinareย la casa. Anche voi tenetevi pronti, perchรฉ allโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomoโ (vv. 39-40).ย ย
Per spiegare questo concetto, il vangelo prosegue con una parabola attraverso la quale Gesรน vuole rispondere allaย domanda dei suoi discepoli: โMa queste cose le dici per noi o anche per tutti?โ (v. 41). Nel narrare dellโamministratore infedele che abusa dei beni che gli sono stati affidati, Gesรน vuole farci capire che tutto ciรฒ che abbiamoย ricevuto รจ โdonoโ e nulla รจ nostro. La vita, le qualitร che ciascuno ha, gli amici, il tempoโฆ tutto รจ dono e chiede diย essere vissuto con un atteggiamento di vigilanza, di attenzione senza lasciarci ubriacare dalle cose del mondo,ย come ci era stato ricordato domenica scorsa nellโesperienza dellโuomo stolto che pensava di avere la garanzia diย una vita bella solo perchรฉ ricca di beni (Lc 12,21-31, domenica scorsa). Ma solo beni terreni!ย ย
Nel vangelo odierno, invece, vi viene detto che la ricchezza piรน grande รจ il โdonoโ ricevuto da Dio: โal Padre vostroย รจ piaciuto dare a voi il Regnoโ. Dio, Padre nostro, รจ datore di vita e non farร mancare nulla ai suoi amici. La ricchezza del Padre, inoltre, non si ferma ai beni terreni, ma รจ aperta al dopo: โIl tesoro รจ sicuro nei cieli, dove ladroย non arriva e tarlo non consumaโ (Lc 12,33), perchรฉ il tesoro piรน grande non รจ nei beni, ma nellโessere figli di Dio,ย Padre nostro, e nessuno potrร mai strapparci dalla sua mano.ย ย
Ma cโรจ un terzo e ultimo tassello che merita attenzione: tale ricchezza diventa sempre piรน grande non se si accumula, ma se si condivide: โVendete ciรฒ che possedeteโฆโ. Ognuno di noi ha delle ricchezze: soldi, possessi, maย anche e soprattutto qualitร personali, tempo, capacitร โฆ Si รจ discepoli nella misura in cui riconosciamo che quantoย siamo e abbiamo รจ โdonoโ gratuito di Dio, Padre nostro. Questo significa smettere di porre noi stessi al centroย della vita nostra e degli altri o di pensare di usare gli altri con la forza persuasiva dei beni che possediamo. Obiettivoย di tutti รจ partecipare alla gioia del Padre e rendere gli altri partecipi di questa gioia (cfr Lc 15, parabola del figliolย prodigo).
Questo chiede grande esercizio: perchรฉ a volte pensiamo che esserci liberati di un โbeneโ sia sufficiente,ย ma non ci accorgiamo che ci attacchiamo ad altri beni/tesori: puรฒ essere la nostra libertร , le nostre conquiste, laย nostra tranquillitร , i nostri ragionamenti e convinzioniโฆ perchรฉ โLo spirito รจ pronto, ma la carne รจ deboleโ (Mcย 14,38). ร facile addormentarsi nel momento piรน duro, come fecero i discepoli nellโorto del Getzemani (cfr Mcย 14,37ss). Ecco perchรฉ lโinvito a vigliare non si riduce a un solo atto, ma รจ un atteggiamento continuo che chiedeย costante attenzione: โIo sto alla porta e busso. Se uno apre io entrerรฒโฆโ (cfr Ap 3,20).
La vigilanza cristiana รจ colti vare un sano e saggio discernimento, capacitร di distinguere con sapiente maturitร โla parte miglioreโ (cfrย Lcโฆquattro domeniche fa, Maria ha scelto la parte migliore). Essere vigilanti vuol dire in fondo essere โmemoriaโย grata di ciรฒ che si รจ e di quanto si ha ricevuto: solo una memoria grata del nostro passato ci aiuterร a crescere. Nonย si tratta solo di ricordare, ma finalmente capire che in ogni attimo, in ogni incontro corre il filo della Provvidenzaย che dร senso a tutto il cammino, anche quello piรน buio e contorto.ย ย
Il cammino liturgico si sta cosรฌ rivelando come una palestra per imparare ad alimentare e condurre una vita bella,ย buona, giusta. Una vita secondo il vangelo. Cosรฌ, se il peccato rischia spesso di rendere impuro il nostro sguardo, ilย sacramento della riconciliazione รจ quel collirio che riporta purezza e veritร allo sguardo del nostro cuore. LโEucaristia รจ quel cibo che ci sostiene lungo il cammino; la comunitร che si ritrova alla domenica รจ esperienza di fraternitร ,ย per imparare a camminare insieme e uniti al pastore scelto per noi, sia esso il Papa, il Vescovo, il parroco. La liturgiaย cosรฌ intesa รจ scuola di vita e garanzia di veritร .ย
In questo quadro, vorrei allora riprendere due immagini, le โvestiโ e le โlampadeโ. โLe vesti strette ai fianchiโ ri chiamano lโatteggiamento del pellegrino, pronto per mettersi in cammino. ร lโatteggiamento di Abramo, che la scia la sua terra forte della promessa di Dio (cfr Gn 12); รจ lโatteggiamento del popolo che si prepara ad uscire dallaย terra di schiavitรน (cfr Es 12); e oggi devโessere il nostro atteggiamento per evitare di mettere radici in comode eย rassicuranti dimore, conquiste, risultati che alla fine rendono schiavi. E poi le lampade: รจ la luce della fede, che ciย fa dire che Gesรน รจ il Dio-con-noi (รจ con noi, cammina con noi, รจ in mezzo a noi!). Eโ la lampada della speranza, cheย ci sostiene nel nostro pellegrinaggio terreno verso la Meta che ci attende: perchรฉ non stiamo camminando a caso,ย vagabondando, ma stiamo camminando verso il Signore che viene. ร la lampada della caritร , che ci spinge a con dividere con gli altri quanto abbiamo, perchรฉ siamo figli dello stesso Padre. ร la lampada della fraternitร , che ciย ricorda che il cammino lo stiamo vivendo insieme, come popolo di Dio.ย
Impariamo dai Santi, uomini e donne che hanno trovato nel Signore il loro tesoro. Pensiamo solo al concentra mento di feste di questi giorni: รจ interessante notare che nel momento piรน caldo dellโestateโฆ la liturgia ci riportiย con i piedi per terra! Lโ8 agosto, san Domenico, che condivide il tesoro della sua sapienza istruendo la societร delย suo tempo; 9 agosto, Santa Benedetta della Croce, Edith Stein, la quale abbraccerร il crocifisso riconoscendolo ilย suo piรน grande tesoro; 10 agosto, san Lorenzo, che morirร per il suo Signore Gesรน; 11 agosto, santa Chiara dโAssisi,ย la quale, attratta dalla vita evangelica di san Francesco, lascia tutto per abbracciare Madonna povertร ; 13 agosto,ย padre Marco dโAviano, che scoprirร nella misericordia di Dio il tesoro piรน importante per il quale spendere la vita;ย 14 agosto, san Massimiliano Kolbe, che donerร la sua vita per riscattare quella di un padre di famiglia condannatoย alla pena di morte. E per finire, il 15 agosto, la solennitร della Vergine Maria, festa che ci permette di fissare loย sguardo al cielo, lรฌ dovโรจ la nostra Patria, meta del nostro pellegrinaggio di vita.
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Colletta anno C
O Dio, fedele alle tue promesse, che ti sei rivelato al nostro padre Abramo, donaci di vivere come pellegrini inย questo mondo, affinchรฉ, vigilanti nellโattesa, possiamo accogliere il tuo Figlio nellโora della sua venuta.ย ย
Io rispondo cosรฌโฆย
Signore Gesรน,
mi sento
infinitamente piccolo,
fragile, inadeguato.
Confrontandomi perรฒ con la Tua Parola,
capisco che non mi hai scelto
per i risultati delle mie imprese,
ma per una Tua scelta dโamore:
โNon temere, piccolo greggeโฆ
perchรฉ al Padre vostro รจ piaciuto
dare a voi il Regnoโ.
Lieto e rinfrancato
nel sapere che in forza del Tuo amore
mi ritieni degno del Regno,
aiutami a coltivare
con impegno, gioia e passione
i doni che mi hai dato
per farmi trovare pronto,
con le mani colme dโamore,
allโOra dellโincontro con Te.
Il commento al Vangelo di domenica 7 Agosto 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.



