Lontano dalla cupidigia
Oggi il Signore affronta il problema del nostro rapporto con la ricchezza, tema interessante anche perchรฉ in questo periodo sembra che nellโambiente ecclesiastico sia, almeno a parole, esaltata la povertร , quasi che tutti avessimo la vocazione francescana. Invece, contrariamente a quanto si penserebbe, la povertร evangelica ha poco a che vedere col denaro. Mi ha sempre ripugnato quello che il mio concittadino scrisse del denaro definendolo โsterco del demonioโ. Per me il denaro รจ avvicinabile allโEucarestia, perchรฉ lo vedo dentro la sudata busta paga che un padre consegna alla moglie per mandare avanti la famiglia. Altro che sterco! Quello รจ โfrutto della terra e del lavoro dellโuomoโ!
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Ovviamente perรฒ la ricchezza รจ oggettivata in denaro. Le cose si pesano in denaro. Quanto vale? Quanto costa? E questo anche per quanto riguarda i beni essenziali della vita come il mangiare, le medicine, le cure durante la malattia, lโassistenza durante la vecchiaia, la formazione dei propri figli, addirittura lo sport. Il denaro รจ importante e deve essere amministrato saggiamente. Nessuno puรฒ gettare il denaro per nessun motivo, neppure religioso. Gesรน, molto prudentemente, ci mette in guardia per non farlo diventare un idolo.
Lโidolo รจ unโopera delle mani dellโuomo. In ogni opera lโuomo si esprime: fa uscire quello che รจ dentro di lui. In un certo senso lโopera รจ immagine dellโuomo. Lโopera diviene un idolo quando lโuomo gli chiede di dare un senso alla sua vita, quando invece lโopera prodotta non ha altro senso che quello che lโuomo gli dร . In caso contrario nellโidolo cโรจ lโuomo stesso che contempla e adora, perchรฉ lโidolo รจ la sua immagine. Pretendendo che fosse Dio, gli uomini non pretendono altro che di essere Dio. Ora poichรฉ lโuomo รจ destinato alla morte, lโidolo non รจ che lโimmagine della morte. Chiedere la sicurezza alla ricchezza รจ chiederla al proprio cadavere. La ricchezza รจ ingannevole perchรฉ moltiplica le possibilitร dellโuomo. Col denaro si possono fare tante cose. Ma quali cose? Tutto. Sรฌ, ma che cosa? Altri idoli, che non chiudono la porta alla morte.
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Da ricordare che la ricchezza non si riduce al denaro o ai magazzini di grano. La ricchezza che conta per uno scrittore รจ il successo dei suoi libri; per una donna, la bellezza; per un prete la riuscita nel ministero; per un contemplativo la sua vita spirituale. Tutto puรฒ diventare idolo. Per questo S. Giovanni della Croce spiega che bisogna passare dalla notte dello spirito. Davanti a Dio, noi non possiamo che presentare la nuditร originale. ร lร che si trova il terreno per mettere le fondamenta di tutto: partire dal niente.
La Bibbia proibisce ogni immagine di Dio, perchรฉ ce nโรจ giร una vera: lโuomo. Lโuomo con alla sommitร Cristo, che รจ lโuomo per eccellenza, lโimmagine totalmente somigliante (Col 1,15). Lโimmagine si degrada in idolo quando รจ immagine dellโuomo invece che immagine di Dio. Facendosi immagine di Dio, lโuomo si supera, supera la sua morte. โBisogna infatti che questo essere corruttibile rivesta lโincorruttibilitร , che questo essere mortale rivesta lโimmortalitร โ (1Cor 15,33). Ecco ciรฒ che puรฒ dare un senso alla nostra vita, un senso, cioรจ una direzione, una strada su cui marciare. Non cโรจ piรน senso nรฉ cammino se interviene la morte.
A questo punto possiamo riascoltare la seconda lettura che ci invita a guardare verso Cristo. Non parla di idoli; ci parla della nostra creazione permanente ad immagine di Dio. Infine si tratta della morte. Ma cosa si tratta di far morire? Certamente ciรฒ che conduce alla morte: i nostri idoli. Alla fine, non cโรจ che il Cristo vivente che รจ tutto in tutti.



