Ad una lettura attenta del vangelo ci si accorge che chi legge passa, in maniera quasi impercettibile dalla domanda: chi รจ il mio prossimo? Alla domanda: chi รจ stato prossimo? Ed รจ proprio in questo passaggio, in questo cammino che apprendiamo che il prossimo non รจ solo il destinatario delle nostre azioni, ma prossimo รจ anche il soggetto che compie lโazione, prossimo siamo anche noi!
Insomma, siamo chiamati non solo ad amare il prossimo, ma anche a diventare prossimo dellโaltro, di chi ha bisognoโฆ diventare prossimo per amare lโaltro!
E cosa occorre per farsi prossimo? Per amare il prossimo? Cosa fa di diverso il Samaritano rispetto al sacerdote e al levita? Di sicuro ci sono quei verbi che fanno la differenza
Mentre sacerdote e levita si limitano a vedere, il samaritano, vede, ne ebbe compassione, si avvicina, si china a fasciare le ferite, se lo carica, lo porta in un posto sicuro e spende dei soldi!
Ognuno di questi verbi, in qualche modo potremmo definirlo un sinonimo di amoreโฆ perchรฉ chi ama vede lโaltro, ne sente compassione, non sta lontano, si prende cura delle sue ferite, non si disgusta delle sue fragilitร , lo custodisce, non fa calcoli perchรฉ lโamore รจ gratuito.ย
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Ma prima di tuttoโฆ chi ama dona il proprio tempo allโaltro. La differenza tra il samaritano, il levita e il sacerdote sta anche in questo. Il samaritano cambia i propri piani, i propri progetti, la propria agendaโฆ perchรฉ amare lโaltro รจ sempre una prioritร !
Chi ama dona il proprio tempo!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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