Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 23 Giugno 2022

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Signore, Signore: le parole sono menzogne con le quali costruisco muri per impedirmi di incontrare me stesso e di incontrare di conseguenza le persone accanto a me; le parole sono specchio che riflette meticolosamente chi sono e mi regalano lโ€™opportunitร  di lasciarmi trovare da chi vuole accarezzarmi o di affrontare a viso aperto chi mi contrasta. Le parole assomigliano a un labirinto: in esse posso perdermi e perdere lโ€™appuntamento con la veritร  che mi abita oppure posso seguire faticando la via dellโ€™autenticitร .

Mi scopro in dialogo con me stesso, e in questo dialogo sperimento la possibilitร  duplice che le parole custodiscono. รˆ una conversazione che si riverbera causando unโ€™eco attorno a me, non รจ il solipsismo autoreferenziale di una torre dโ€™avorio: se mi chiudo allโ€™incontro trasparente con ciรฒ che in me vive, questo si riverserร  sulle relazioni; se mi consegno allโ€™incontro cristallino con ciรฒ che mi abita, questo potrร  diventare una benedizione per coloro che incrociano la mia esistenza.

Signore, Signore: Gesรน mi accompagna a conoscere e a liberare me stesso, mi accompagna a rendere me casa costruita sulla roccia dove posso abitare io per primo, mi accompagna a diventare una dimora solida con la porta aperta.

Carmine Carano SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato