La pagina odierna ci manifesta โ il comandamento di Gesuโ โ.
Cristo, con la sua venuta, ha dato compimento ai comandamenti, aggiungendone uno: โ amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi โ.
Lโamore tra di noi deve essere lo stesso che Cristo ha avuto per noi.
E come ci ha amato Gesuโ?
โ Dando la vita per i suoi amici โ, cioรจ per noi.
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Che meraviglia.
Hai capito fratello, hai capito sorella?
Gesuโ ti chiama amico, amica.
Ha dato la vita per te senza che tu gli chiedessi niente.
Cosa vuole da te?
Che tu ami gli altri nello stesso modo con cui lui ti ha amato: dando la vita per i tuoi amici.
Che significa?
Che ti devi fare ammazzare?
No.
Significa che devi donare le tue energie, i tuoi talenti, i tuoi carismi, senza tener tutto per te.
Chi si sente amato รจ istintivamente portato ad amare.
Chi รจ consapevole di aver avuto un dono vuole, a sua volta, donare.
La pagina di oggi deve quindi โ farci aprire gli occhi โ su un errore che spesso commettiamo.
Ci consideriamo โ servi โ di Cristo, uomini che, in nome di una โ dottrina morale โ, devono assumere determinati comportamenti senza nulla obiettare.
No, siamo fuori strada.
Il servo non fa quello che fa per amore, ma perchรฉ รจ costretto.
Il servo detesta il padrone, desidera solo ribellarsi a lui e trasferisce sugli altri le frustrazioni che prova.
Percepire Dio come un padrone non ce lo fa amare, non ci fa sperimentare la sua amicizia, e ci rende cattivi, competitivi, aggressivi.
Comprendere e, soprattutto, sperimentare che Dio รจ nostro amico e che ci ama, ci cambia la vita perchรฉ chi sa di essere amato spontaneamente ricambia questo amore e crea una catena virtuosa che porta alla costruzione del Regno di Dio.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.



