Cosรฌ la vita fiorirร in tutte le sue forme
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 22 maggio 2022
Se uno mi ama osserverร la mia parola. Amare nel Vangelo non รจ l’emozione che intenerisce, la passione che divora, lo slancio che fa sconfinare. Amare si traduce sempre con un verbo: dare, ยซnon c’รจ amore piรน grande che dare la propria vitaยป (Gv 15,13). Si tratta di dare tempo e cuore a Dio e fargli spazio.
Allora potrai osservare la sua Parola, potrai conservarla con cura, cosรฌ che non vada perduta una sola sillaba, come un innamorato con le parole dell’amata; potrai seguirla con la fiducia di un bambino verso la madre o il padre. Osserverร la mia parola, e noi abbiamo capito male: osserverร i miei comandamenti. E invece no, la Parola รจ molto di piรน di un comando o una legge: guarisce, illumina, dona ali, conforta, salva, crea.
La Parola semina di vita i campi della vita, incalza, sa di pane, soffia forte nelle vele del tuo veliero. La Parola culmine di Gesรน รจ tu amerai. Custodirai, seguirai l’amore. Che รจ la casa di Dio, il cielo dove abita, ecco perchรฉ verremo e prenderemo dimora in lui. Se uno ama, genera Vangelo. Se ami, anche tu, come Maria, diventi madre di Cristo, gli dai carne e storia, tu ยซporti Dio in teยป (san Basilio Magno). […]
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Altro commento dal blog della comunitร di S. Maria del Cengio
NELLA CASA DELLE DUE PROMESSE
Il primo posto nel Vangelo non spetta alla morale, ma alla fede, che รจ una storia d’amore con Dio, Parola accolta e incarnata con ogni fibra del corpo.ย Lui mi chiede soltanto di diventare casa per le sue due promesse: lo Spirito e la pace.
Se uno mi ama. Per la prima volta Gesรน riยญvendica per sรฉ il sentiยญmento piรน importante e diยญrompente del mondo umaยญno: l’amore. Se mi ami, osserverai, comprenderai, assorbirai la mia parola, esattamente come si fa con le parole dellโamato.ย Il primo posto nel Vangelo non spetta alla morale, ma alla fede, che รจ una storia d’amore con Dio, di Parola accolta e incarnata con ogni fibra del corpo.
E noi abbiamo capito male, abbiamo capito โosserverai i miei comandamentiโ. Ma la Parola, invece, ยซopera in voi che credeteยป; infatti crea, genera, accende, spalanca orizzonti, illumina passi, semina di vita i campi della storia.
Noi pensavamo: se osservo le sue leggi, io amo Dio. Non รจ cosรฌ, perchรฉ si puรฒ essere cristiani osservanti anche per paura o per avere vantaggi, per sensi di colpa.
E ci hanno insegnato: se ti penti, Dio ti userร misericordia. Non รจ vero. Eโ la sua misericordia a prevenire il pentimento, il cui tempo รจ l’anticipo, il cui amore รจ preveniente. Ma cosa vuol dire amare Gesรน? Come si fa? Eโ un’emozione, un gesto di caritร , molte preghiere e sacrifici? No. Amare comincia con la resa a Dio, con il lasciarsi cullare da lui ad occhi chiusi. Dio non si merita, si accoglie, perchรฉ รจ il Dio della grazia, e non delยญla legge.ย
Noi verremo verso colui che abbrevia instancabilmente le distanze, per stare presso la sua dimora. Siamo il cielo abitato da Dio, cielo immenso in cui spazia il Signore della vita. Campo dove cade pioggia di vita e accoglie germi divini.
E mi sembra che i pochi centesimi dโamore che ho non bastino quasi a nulla, che suonino a vuoto, invece il Misericordioso senza casa, cerca casa in me. Dove altrimenti? Forse non troverร una vera dimora, solo un povero riparo, una stalla, una baracca.ย Ma Lui mi chiede una cosa soltanto, di diventare frammento di cosmo ospitale. Casa per le sue due promesse: lo Spirito e la pace.
Dio prende dimora in te, ma se non pensi a lui, se non gli parli, se non lo ascolti nel segreto, nel silenzio, forse la casa รจ vuota, e non sei ancora dimora di Dio. Ma โlo Spirito vi insegnerร ogni coยญsaโ. Lo Spirito: tesoro che non finisce, sorgente che non tace, vento che non posa. Che non avvolge soltanto i profeti, ma convoca tutti noi cercatori di tesori, cercatrici di perle. Con due verbi: Insegnaยญre e Ricordare, i poli entro cui egli soffia indomito.
Colui che in prinยญcipio covava le grandi acque e si librava sugli abissi, continua ancora a covare le menti e a liยญbrarsi, creatore, sugli abissi del cuore.
Vi lascio la pace, questo miracolo fragile e sempre infranto. Dono da costruire โartigianalmenteโ (papa Francesco), ciascuno con la sua piccola palma di pace nel deserto della storia, sacra minima oasi di pace dentro le relazioni quotidiane, responsabilitร bellissima che nessuno mai potrร rubarci.
AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire e PAGINA FACEBOOK



