Siamo nella piscina di Betzatร , che in ebraico puรฒ significare piscina della misericordia. Questa piscina, con i cinque portici menzionati, si trova a Gerusalemme nel complesso della chiesa dedicata a santโAnna e veniva utilizzata per lavare gli agnelli che venivano sacrificati al tempio. Da qui il nome di piscina degli agnelli.
Molti malati, nella speranza di guarire, vi si immergevano e Gesรน vede tra i tanti un uomo che da trentotto anni era infermo. Gesรน conosce la sua storia e sa da quanto sia malato, fermo e incapace di alzarsi, di camminare.
Per trentotto anni il popolo di Israele abitรฒ il deserto in attesa della terra promessa. E unโintera generazione dovette morirvi prima di entrarci. La malattia di questโuomo รจ la nostra malattia, la malattia dei vicini, di coloro che pur essendo in cammino si sentono fermi, paralizzati, increduli nella realizzazione della promessa.
ร a noi che Gesรน rivolge la domanda: โVuoi guarire?โ, domanda che รจ giร piena di guarigione, desiderio di guarire dalla sfiducia, di sperare oltre lโinsperato. Gesรน compie il miracolo e chiede allโuomo di prendere la barella e di mettersi in cammino; รจ Sabato!
Da una parte i giudei che si indignano con lโuomo perchรฉ guarito porta la barella nel giorno del riposo, dallโaltra parte Gesรน che ci chiede di passare dalla morte alla vita, dal desiderio di guarigione alla vita piena!
- Pubblicitร -
Anche noi oggi siamo chiamati a uscire dallโidea di una terra promessa di sogni e desideri a volte mancati, a quella di una terra permessa: fertile in quanto possibile e vitale perchรฉ profumo di incontri, di quotidianitร vissuta e agita. Siamo chiamati a passare dal desiderio di guarigione alla vita di figli guariti da colui che ci ha amato prima di ogni cosa.
Maria Buiatti Luca Baccolini

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



