Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 26 Marzo 2022

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Ci sono due uomini che salgono al tempio.

Nei loro cuori cโ€™รจ unโ€™idea di Dio. Come in ognuno di noi dentro la loro storia si รจ poggiata la Parola eppure quella stessa parola passa per due sguardi diversi.

Il primo ha sempre cercato Dio, sguardo alto e sicuro, convinzione e fermezza, presunzione e abitudine; lo ha trovato nelle cose, nei riti, nei gesti, nella ripetizione di preghiere e penitenze che con il tempo sono diventate solo parole. Non ha sbagliato un colpo, il fariseo, e se ne vanta, ne va fiero, ed รจ vero che ad un primo sguardo la sua fede quasi luccica. Eppure ha commesso un errore: attribuire a queste cose la propria salvezza. Sembra quasi pretenderla, quella salvezza, come dire a Dio: โ€œho fatto tutto questo: me lo devi.โ€ Non cโ€™รจ piรน il cuore. Cโ€™รจ un rapporto che รจ diventato sterile abitudine, facciata, รจ un monologo.

Ma lโ€™amore di Dio non si compra.

Dallโ€™altra parte un pubblicano sale al tempio, e ogni passo di quella salita lo vive come quello di un intruso. Tiene nel cuore la parola, come un bambino a cui รจ stato messo per pochi secondi in mano un oggetto prezioso, e ne sente la responsabilitร  e al tempo stesso il timore di romperlo, eppure vive lโ€™attrazione della bellezza di quellโ€™oggetto, lโ€™unicitร  di quel momento. Il pubblicano ha nel cuore solo Dio, non ci sono i gesti, non ci sono le parole che non sa dire, i modi, i riti che non ha mai imparato. Eppure egli saโ€คโ€คโ€ค โ€œLa salvezza non si controllaโ€.

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Non sono le cose che ci salvano, ma รจ la fede. รˆ lโ€™amore di Dio, lโ€™amore che lui sale a chiedere al tempio con il suo peso nel cuore e gli occhi bassi. La sua unica parola รจ โ€œpietร โ€. Forse in quellโ€™unica pronuncia si compie il miracolo di un figlio che, nonostante tutto, seppur coperto di vergogna, sente nel cuore di poter tornare al Padre e che quel padre non si volterร  dallโ€™altra parte.

Pietre Vive (Roma)


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato