don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 24 Marzo 2022

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RISANATI DALLA PAROLA DI DIO ANNUNCIATA DALLA CHIESA PARLIAMO LA LINGUA NUOVA DELL’AMORE


AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE

Quante volteย ci ritroviamo senza parole.ย “Muti”, cioรจ “impuri” secondo l’originale, comeย i rapporti prematrimoniali, dialogo di corpi incapaci di dar voce allo spirito, perchรฉ ormai soffocato nell’egoismo di chi nulla di sรฉ ha messo in gioco, ammutolito nella menzogna di gesti che esprimonoย ciรฒ che non รจ,ย un dono per sempre sfigurato dalla concupiscenza.

“Muti” come tantiย rapporti tra marito e moglie, separati dal solco dei giudizi che solo il perdono potrebbe colmare; ma ne sono incapaci, e allora eccoli lรฌ a parlarsi senza capirsi, litigate senza fine, e separazioni e divorzi, e violenze e disperazione.

“Muti” comeย iย rapporti tra genitori e figli,ย nascosti nellaย falsa amicizia –ย le mamme amiche, i papร  amiciย – per non affrontare con i figli il rischio del confronto, del rifiuto e della crescita attraverso l’obbedienza alle parole dell’autoritร .

“Muti” perchรฉ incapaci di attenzione e pazienza come tantiย rapporti tra colleghi, vicini di casa, parenti, compagni di scuola, in un parossismo di giustizialismi e legalismi che strozzano le parole della misericordia.ย 

“Muti” dinanzi ai bisogni dei poveri, con il cuore chiuso nella cassaforte dell’avarizia.ย Ma perchรฉ siamo diventati “muti”?ย L’altro, con le sue incognite, il carico di precarietร  e sfuggevolezza,ย spinge all’amore gratuito, a spiccare il volo in un cielo di cui non si conoscono le proporzioni, a dimenticare se stessi e i propri schemi.ย A sacrificarsi, perchรฉ l’amore รจ sempre segnato da una ferita, come quella sul costato di Adamo, dischiusa per dare la vita a Eva sua sposa.ย E’ la volontร  di Dio che ci ha creati diversi, “maschio e femmina”, per divenire l’uno per l’altro un “palazzo” dove accogliersi e donarsi.

Ma il “palazzo” รจ stato conquistato dal demonio, l’ “uomo forte” e “bene armato” di menzogne:ย prima ci esalta illudendoci di poter diventare come Dio, e poi ci disprezza sbattendoci in faccia che non lo siamo diventati, spingendoci nel mutismo che ci isola dal mondo per paura di fallire ancora una volta. Con la paura della morte Satana “fa la guardia” alla nostra vita diventata ormai “il suo palazzo”; “i suoi beni sono al sicuro” perchรฉ, mentre cerchiamo di sfuggire alla morte, ci “leghiamo” a lui sempre di piรน. Guardiamoci intorno:ย di fronte alla sconfitta di una cura o a un embrione probabilmente malato, ci ritroviamo “muti”,ย senza parole di fronte al dolore e alla sofferenza dell’innocente. Cosรฌ in ogni relazione che ci presenta sacrificio, rinunce, dolore e morte.

E allora uccidiamo credendo di fare il bene ed esorcizzare la morte. E’ il marchio di fabbrica dell’avversario, scambiare il bene in male e viceversa, identificare Gesรน con il principe dei demoni e questi con Dio.ย Cosรฌ, nel “palazzo” occupato dal demonio, รจ legittimo e auspicato il male: aborto, eutanasia, divorzio, e i tanti altri omicidi nascosti nelle passioni con cui togliamo agli altri la vita perchรฉ la nostra รจ agli sgoccioli.ย Infatti,ย “chi non รจ con Cristo รจ contro di Lui”, contro la sua immagine impressa in ogni uomo. “Chi non raccoglie” il suo amoreย disseminato nella storia lo “disperde”,ย come si disperdeย il semeย nei rapporti muti che macchiano la bellezza feconda della sessualitร .

ย Chi non รจ con Cristo รจ contro l’uomo, perchรฉ chi non raccoglie la sua immagine in ogni persona ne disperde la vita, frustrando il suo destino. Per questoย siamo “muti”, dispersi e soli nelย “palazzo” della nostra vita, diventato ormai una tomba. La Quaresima ciย aiuta a riconoscerlo, per imparare a desiderare e attendere la notte in cui Cristo, “uno,ย l’unico, piรน forte” del demonio, di nuovo distruggerร  la morte che ci spaventa e dalla tomba in cui siamo precipitati risorgerร  facendo di noi il suo “bottino”. La Pasqua รจ l’opera di Dio che desta “meraviglia” in chi ha conosciuto solo la morte, perchรฉ in essa “giunge a noi il suo Regno”, mentre il suoย “dito”ย che ci ha creato ci “tocca per sanarci” e ricrearci.ย Sulla Croce dove l’invidia e le calunnie di chi lo identificava con “Beelzebul” lo hanno inchiodato, Cristo ha “strappato l’armatura in cui confidava” il demonio, mostrandoci che non รจ vero che Dioย non ci ama, anzi.

Tanto ci ama che non solo perdona ogni peccato, ma ci attira nella stessa intimitร  che unisce il Padre e il Figlio: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi”. Con la sua morte Cristo ha riconquistato il “palazzo” da dove ha “scacciato i demoni”; con la sua resurrezione ne ha fatto il cenacolo dove Lui appare ogni giorno per “vincere” la paura e guarire i rapporti “muti” e sterili donandoci la capacitร  di amare in Lui oltre il peccato. Solo qui, raggiunti dalla Pasqua, i fidanzati sanno aspettare e sacrificarsi, gli sposi escono da se stessi per donarsi gratuitamente, i genitori trasmettono la fede educando con discernimento, e i figli obbediscono liberi dall’orgoglio; solo nel “Regno” ognuno รจย “per”ย il bene autentico dell’altro, lottando perchรฉ Cristo viva in lui, sapendone “raccogliere”,ย anche tra i peccati, l’immagine originale.

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Dalla Pasqua nasce cosรฌ la missione della Chiesa, il “bottino” di Gesรน: gli schiavi liberati sonoย “distribuiti” nel mondo a farsi “Beelzebul”, ovvero peccato, per chi giace ancora nelle tenebre. Non c’รฉ da stupirsi e temere se chi ci รจ accanto traviserร  i nostri gesti e le nostre parole, anzi. Quando accadrร  sarร  il segno che Cristo รจ vivo in noi, che sta lottando con satana per riconquistare con l’annuncio del Vangelo proprio chi ci perseguita.ย