โCosa ho fatto di male per meritarmi questo?โ. Lโidea di un Dio che premi i buoni e castighi i cattivi, circola ancora come un virus in una certa mentalitร religiosa.
Gesรน manda in frantumi la concezione dโun Dio onnipotente e quindi โtroppo umanoโ. Distrugge lโequazione peccato = castigo, e quindi la tentazione di credere che lโumanitร vada divisa in buoni e cattivi, santi e peccatori. Il mondo รจ costituito solo da โladroni sulla croceโ, ugualmente amati in quanto figli, e non per le loro prestazioni morali. Un Dio che amasse in base allโetica, cesserebbe dโessere lโAmore che invece si dร non per i meriti acquisiti (sarebbe un premio), ma perchรฉ non puรฒ non farlo. Come la luce non puรฒ non illuminare.
Paolo ha provato a balbettare qualcosa sullโessenza di Dio: egli รจ magnanimo, buono; non invidioso. Non si vanta, non si gonfia dโorgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dellโingiustizia ma si rallegra della veritร . Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopportaโ (1Cor 13, 4-7). Questo รจ il Dio di Gesรน.
Se la quaresima ha un senso, รจ quello di disintossicarci una falsa immagine di Dio. Occorre convertirci, trasformare la nostra mentalitร , smetterla di sbagliarci su di lui, perchรฉ, come diceva Turoldo: ยซSbagliarsi su Dio รจ un dramma, รจ la cosa peggiore che possa capitarci, perchรฉ poi ci sbagliamo sul mondo, sulla storia, sullโuomo, su noi stessi. Sbagliamo la vitaยป.
AUTORE: don Paolo Squizzato
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