mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 13 Marzo 2022

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Scegliere

Per affrontare vittoriosamente il combattimento contro lo spirito del male bisogna scegliere tra i nemici della Croce di Cristo e quelli che attendono Gesรน Cristo come Salvatore. I primi apprezzano soltanto le cose terrene, gli altri hanno la loro cittadinanza nei cieli. La fine dei nemici della Croce sarร  la perdizione, quella dei credenti la trasformazione del loro corpo ad immagine della gloria del Signore risorto. Si tratta di una scelta cosรฌ radicale che interessa ogni forza, ogni valore che lโ€™uomo puรฒ attingere da se stesso. Una scelta fatta una volta col battesimo, ma da rinnovare di giorno in giorno, perchรฉ รจ a questo che ci invita il Signore particolarmente in questo tempo di quaresima.

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Gesรน ci invita a salire con Lui sul Tabor della vita. Lโ€™ascesa รจ dura, ma lui ci precede e quello che ci aspetta รจ superiore ad ogni attesa: la manifestazione della sua divinitร . Vederlo cosรฌ era una beatitudine tale da desiderare, da parte degli apostoli, di rimanere sempre lassรน. Quello che videro era uno squarcio di Paradiso, di beatitudine. Amavano e apprezzavano Gesรน, ma cosรฌ non lo avevano ancora mai visto.

In questa avventura Gesรน ci precede e mostra in se stesso quello che siamo destinati a diventare noi. โ€œCristo abita per la fede nei nostri cuoriโ€ e vuol manifestarsi attraverso di noi per essere nostro contemporaneo. Lโ€™avventura cristiana รจ un lento processo di trasfigurazione attraverso il quale appare la nostra filiale adozione a Dio, la vera immagine dellโ€™uomo. Gesรน รจ il vero uomo. Ogni uomo trova se stesso nella configurazione a Lui.

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Questa trasfigurazione si compie salendo sul monte, quindi isolandosi dagli altri, nella preghiera e imparando a vivere dalla Legge e dai profeti che insegnano soprattutto la via della Croce. Salendo sul monte Gesรน ci ripete: โ€œChi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua Croce e mi seguaโ€ e progressivamente avviene quella trasformazione dellโ€™uomo che si chiama bellezza spirituale, bellezza cristiana.

La bellezza dellโ€™uomo รจ questa e differisce dalla bellezza degli animali. Non รจ tanto dovuta allโ€™armonia delle forme, come puรฒ essere per un cavallo o un cane, ma dalla vita spirituale che trasmette con la sua persona. Eโ€™ questa la ragione per cui la propria mamma รจ la persona piรน bella del mondo, perchรฉ nessuno piรน di lei รจ stato capace di trasmettere lโ€™amore che รจ somma bellezza.

Per verificare come appassisce la bellezza del mondo basta guardare le ex-miss, che hanno il coraggio di ripresentarsi nella giuria dei concorsi di bellezza, soprattutto quando vogliono apparire giovani. Che pena!

Ciascuno ha conosciuto uomini e donne veramente spirituali, ha visto persone piene di vita spirituale, affascinanti, trasparenti, ma che nascondevano il mistero della Croce che portavano con dignitร  e amore.

La meta del cristiano รจ diventare icona di Cristo. Gesรน ci insegna la strada per diventarlo. Mettersi alla sua sequela, guardare a Lui come al โ€œmodello unicoโ€, lasciarsi affascinare dalla sua persona che รจ un assoluto. Mentre contempliamo Cristo โ€œlo Spirito Santo modella in noi la sua immagineโ€, dice San Bernardo. Lโ€™evangelista conclude la narrazione della trasfigurazione dicendo che gli apostoli โ€œnon videro altro che Gesรนโ€. Capisco bene dopo unโ€™esperienza del genere, anche se non capisco come siano riusciti a โ€œnon parlare con nessuno di quello che avevano visto, prima della sua resurrezione dai mortiโ€.

Incredibile, ma vero, anche gli uomini di oggi vogliono โ€œvedere Gesรนโ€ e puรฒ essere loro offerto soltanto attraverso le icone che sono i cristiani. Ci vuole una certa faccia tosta anche a dirlo, ma la strada รจ quella indicata da Paolo: โ€œFatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo lโ€™esempio che avete in noi.โ€ Soltanto i genitori, icona di Cristo, potranno parlare di Lui ai loro figli e โ€œflensโ€ dico, soltanto se, vedendo noi preti, i fedeli diranno, non dico come i pellegrini di Ars, ma almeno: โ€œabbiamo intravisto Dio in un uomoโ€.

Questa seconda tappa del cammino quaresimale orienta definitivamente il nostro sguardo verso Gesรน, facendoci desiderare di โ€œnon vedere altro che Luiโ€, in maniera che diventi lโ€™unico centro del nostro interesse, il criterio delle nostre scelte e lโ€™ideale dellโ€™uomo che ci siamo proposti di realizzare. Cosรฌ si costruisce il โ€œnuovo umanesimoโ€.

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