Cosa dice la Parola/Gesรน
Mercoledรฌ delle ceneri ci ha ricordato che siamo โpolvere e che polvere torneremoโ, ossia che siamo creature fragili, sempre bisognose di โconversioneโ. โPolvereโ, certo, ma creature amate dal Padre che non ci molla, tanto che in Gesรน ci amaโฆ da morire. Ma non solo: Dio, ricorda san Paolo โtrasfigura questo misero corpo per conformarlo al suo corpo gloriosoโ (Fil 3,2, si tratta della II lettura della Messa odierna). Quindi non dobbiamo rassegnarci, anzi! Anche se questo voltarsi verso Dio, che รจ la conversione, chiede lotta, chiede il coraggio di rinunciare a voltarsi verso le cose del โdiavoloโ, come ci รจ stato ricordato nella I domenica di Quaresima.
[download id=”224738″]
Potremmo dire che il cammino della vita โ riprodotto โin scalaโ, in miniatura, nei 40 giorni della Quaresima โ รจ una continua lotta-tentazione per scegliere tra la proposta di Dio e la proposta alternativa del diavolo, sempre pronto a illudere e deludere! Il coraggio, la forza sono possibili solo se cโรจ una โragione grande, forte, bellaโ per la quale merita lottare e restare fedeli a Dio. Questa proposta รจ Gesรน stesso che ha giร vinto il peccato e la morte e ci ha aperto le porte del Cielo, dove ora ci attende. Di questa Gloria, Gesรน ha anticipato la bellezza ai suoi discepoli โ e oggi a noi โ nellโesperienza della Trasfigurazione. Questa Meta, questo orizzonte รจ, o almeno dovrebbe essere, la ragione ultima delle nostre scelte. Impariamo da Abramo, nostro padre nella fede, che la liturgia ci indica come testimone (I lettura): egli โCredette, e Dio glielo accreditรฒ come giustiziaโ (Gn 15,6). Grazie alla fede di Abramo, al suo โsiโ, Dio ha potuto operare cose grandi. Abramo si รจ fidato della promessa di Dio: avrai una discendenza (v. 5), una della Terra (v. 7), un popolo (v. 18). Ma รจ passato attraverso la dura prova del sacrificio del figlio Isacco, che Dio non permetterร proprio allโultimo momento: si trattava di una prova per vedere fino a che punto Abramo era pronto a mettere in discussione le sue certezze umane, compreso il figlio che Dio stesso gli aveva donato. Abramo dimostrรฒ che Dio era per lui โluce e salvezzaโ, testo che la liturgia ha scelto come salmo di risposta: โIl Signore รจ mia luce e mia salvezza, di chi avrรฒ timore? โฆSono certo di contemplare la bontร del Signore nella terra dei viventiโฆโ. A noi dunque guardare coloro โche si comportano secondo lโesempioโ che san Paolo stesso ci dร โ ricorda la II lettura โ perchรฉ saranno questi amici di Dio ad aiutarci a raggiungere โla nostra cittadinanza che รจ nei cieli… da dove aspettiamo come Salvatore Gesรนโ. Dopo questa premessa e inquadratura, accostiamoci al testo del vangelo odierno.
โIn quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giovanni e Giacomo รจ salรฌ sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiรฒ dโaspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesรน: โMaestro, รจ bello per noi esser qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaโ. Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava cosรฌ, venne una nube e li coprรฌ con la sua ombra. Allโentrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscรฌ una voce, che diceva: โQuesti รจ il Figlio mio, lโeletto; ascoltatelo!โ. Appena la voce cessรฒ, resto Gesรน solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciรฒ che avevano visto.
Lโevangelista Luca incastona il testo della trasfigurazione di Gesรน tra due annunci di Passione: 9,22 e 9,43-45. Gesรน sta svelando ai suoi discepoli che si sta dirigendo a Gerusalemme, dove lo attende la morte. Con lโevento della Trasfigurazione, desidera quasi rassicurare i discepoli, suggerendo loro di non lasciarsi intimorire quando sarร โtanto sfigurato per esser dโuomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dellโuomoโ (Isaia, 52,14). Importante รจ restare aggrappati a questo volto luminoso, e in Lui fondare ogni speranza, fa capire Gesรน.
Il primo tassello che ci aiuta a comprendere il testo รจ il contesto allโinterno del quale si situa lโepisodio della trasfigurazione, cioรจ quello della preghiera: โSalรฌ sul monte a pregareโ. Qui il Padre ascolta il Figlio, il Figlio ascolta Elia e Mosรจ, i discepoli ascoltano il Padre che invita ad โascoltareโ il Figlio in cammino verso Gerusalemme. Gesรน cโinsegna che si va verso Gerusalemme, verso la Meta della vita, imparando ad โascoltare Dioโ e ad โascoltarsiโ. Gesรน entra nella โpreghieraโ che รจ uno stare a tu per tu col Padre del cielo; รจ lโesperienza che Egli vive ogni qual volta deve dire il suo โamenโ alla volontร del Padre (cfr la scelta dei Dodici apostoli, 6,12; 9,18 prima della confessione di Pietro; nellโorto degli ulivi, 22,39-46; sulla croce 23,34.46). In fondo รจ, o dovrebbe essere cosรฌ, la preghiera di ogni credente: il Padre sa ciรฒ di cui abbiamo bisogno (cf. Mt 6,8) e ciรฒ che abbiamo nel cuore, e la preghiera serve perchรฉ noi stessi ne prendiamo coscienza, per imparare a dire, come Abramo, il nostro incondizionato โsiโ. In questo modo la preghiera diventa un lasciarsi plasmare e trasformare dallโAmato, da Dio. In fondo non sono le situazioni che cambiano, ma il nostro cuore โ colmo dellโamore di Dio โ ci aiuta a guardare agli eventi della vita in modo nuovo, con lo sguardo dello spirito delle beatitudini. La preghiera, rendendoci piรน docili alla volontร del Padre, purifica i desideri, illumina i pensieri, accompagna le azioni permettendoci di voltare le spalle allโallettante proposta del diavolo!
โMentre pregava, il suo volto cambiรฒ dโaspetto e la sua veste divenne candida e sfolgoranteโ.
Gesรน appare โaltroโ, le sue vesti raggianti luce, scintillanti. I discepoli contemplano il cambiamento del suo aspetto, la sua forma โaltraโ, la sua โtrasfigurazioneโ, anche se i loro occhi non comprendevano (esperienza che avverrร anche dopo la risurrezione: allโapparire di Gesรน risorto, โi loro occhi erano impediti a riconoscerloโ, cfr Lc 24,16. Lโuomo Gesรน, che i tre discepoli avevano accettato di seguire dopo aver lasciato le barche, ha unโidentitร โaltraโ da quanto pensavano; ha unโidentitร non ancora rivelata a tutti, e che solo ora โ a loro tre โ Gesรน rivela per un istante, comunque in modo sufficiente a trasformare la loro fede in Lui. Pur non comprendendo, i tre intuirono โ solo alla luce della risurrezione capiranno in pieno che quellโuomo era il Figlio di Dio e โin lui abitava corporalmente la pienezza della divinitร โ (Col 2,9). In quellโAvvenimento della Trasfigurazione Gesรน suggerisce anche a noi qualcosa: ci dice che anche noi non siamo semplicemente quello che mostriamo, quanto appariamo a noi stessi o agli altri. Siamo โaltroโ. E Lui รจ venuto per aiutarci a โscovare questo altroโ che cโรจ in ciascuno di noi.
Volendo usare unโimmagine, noi siamo il blocco di marmo nel quale lโartista giร vede lโopera finita. Cosรฌ Dio giร vede in noi, creature fragili e spesso ripiegate su se stesse, il capolavoro che diventeremo perchรฉ lo siamo giร dentro di noi. Potremmo dire che Dio ha un sogno su ciascuno di noi, e questo sogno chiede di essere abbracciato prima che essere capito: ci sarร sempre una zona dโombra nella nostra comprensione, ma questo non deve ostacolare lโabbracciare il mistero della vita cosรฌ come Dio lo ha pensato per noi. Dico di piรน: non solo Dio ha un sogno su di noi, ma noi stessi siamo il sogno di Dio. Un sogno che va abbracciato e cammin facendo sarร compreso: questa รจ garanzia di felicitร . Di vita trasfigurata.
Gesรน dialoga con โElia e Mosรจโ, i rappresentanti piรน alti dei profeti e della Legge. Un modo per dire che quanto i profeti hanno annunciato e la Legge ha custodito converge ora in Gesรน: Lui รจ lโAtteso delle genti, colui che รจ sceso in terra per aiutarci a tornare al cielo. Lungo questo cammino, perรฒ, Gesรน incrocerร la via Crucis. Come il popolo dโIsraele ha vissuto il suo โesodoโ camminando per quarantโanni nel deserto โ tra prove, ripensamenti e tentazioni per giungere alla Terra promessa, cosรฌ Gesรน ha vissuto il suo โesodoโ pur di tracciarci la via per giungere alla Terra promessa, la Gerusalemme del cielo. Lโevangelista Luca cita di proposito il termine โesodoโ per rimarcare questa esperienza: โElia e Mosรจ parlavano con Gesรน del suo esodo che stava per compiersi a Gerusalemmeโ (cfr 31).
In questo dialogo di Gesรน con Elia e Mosรจ vorrei cogliere anche un altro messaggio. Per confrontarsi su temi importanti, decisiviโฆ Gesรน cerca โamiciโ di spessore, potremmo dire garantiti, e li trova nella Bibbia, in coloro che hanno svolto al meglio il progetto che il Padre aveva loro affidato. Esperienza che rimanda a san Paolo, dove nella II lettura di oggi, scrive: โFatevi miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo lโesempio che avete ricevutoโ (Fil 3,17; โPer i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, รจ tutto il mio amoreโ Sal 16,3/versione precedente della Bibbia). Domenica scorsa, infatti, ci era stato ricordato che la strada del diavolo รจ lastricata di buone intenzioni (tutte a parole) e che non รจ sempre facile capire e scegliere da quale parte stare, a chi dare retta: ci sono โamiciโ che aiutano a camminare verso la conquista della cittadinanza del cielo, ma cโรจ altresรฌ chi โ ricorda sempre Paolo โ โmolti che si comportano da nemici della Croce, i quali avranno come sorte la perdizioneโ (cfr v. 18). La preghiera per Gesรน รจ porta aperta verso il Cielo: cosรฌ per Lui, cosรฌ dovrebbe essere per noi. Eโ lโesperienza che permette di lasciarsi illuminare dalla Luce di Dio per saper vivere secondo il vangelo. Come Gesรน, anche noi siamo cosรฌ invitati a coltivare questo tempo, a vivere questa esperienza di amicizia con il Signore Gesรน e con quanti la Chiesa โ Madre e Maestra โ ci indica quali โAmici e modelli di vitaโ, cioรจ i santi, a cominciare da colei che ha pronunciato il โsiโ piรน bello e importante della storia, la Vergine Maria. Nella preghiera โ dialogo dโamore con il Signore impariamo cosรฌ a discernere, a distinguere la voce che viene dal Padre da quella che viene dagli stolti; e se impariamo ad โascoltareโ il Figlio Gesรน โ come chiede il Padre โ Lui stesso saprร aiutarci a distinguere la Voce dalle voci e vivere nella libertร dei figli di Dio.
ยซPietro disse: โMaestro, รจ bello per noi esser qui. Facciamo tre capanneโโฆ Egli non sapeva quello che dicevaยป. I discepoli non comprendono fino in fondo quanto sta avvenendo, eppure lโesperienza รจ talmente bella che porta Pietro ad esclamare: โEโ bello per noi esser quiโ. Si tratta di uno splendore che suscita la nostalgia di quella bellezza con cui ciascuno รจ stato segnato nellโatto creativo e che in Adamo ed Eva รจ stata rovinata: โE Dio vide che era una cosa molto bellaโ (Gn 1,31).
โMentre parlava cosรฌ, venne una nube e li coprรฌ con la sua ombra. Allโentrare nella nube, ebbero pauraโ.
La narrazione continua, quasi al rallentatore. Dettaglio dopo dettaglio. Lโesperienza della nube (cfr Es 24,18) suscita paura nei discepoli, anticipo di quella paura che sperimenteranno quando entreranno, con Gesรน, nella nube della passione e della morte. Gesรน vi entra oggi e vi entrerร al momento della Passione, perchรฉ unico modo per vincere la paura della sofferenza e della morte รจ vincerle dallโinterno. Vi entra, affinchรฉ quanti vi entreranno non si sentano piรน soli e abbandonati. Non cโรจ nube, non cโรจ fatica, difficoltร , dolore, sofferenzaโฆ che Gesรน non abiti per noi e con noi: โChi ci separerร dallโamore di Cristo? Forse la tribolazione, lโangoscia, la persecuzione, la fame, la nuditร , il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo piรน che vincitori per virtรน di colui che ci ha amatiโฆCristo Gesรน, nostro Signoreโ (Rm 8,35-36).
E dalla nube, una voce: โQuesti รจ il Figlio mio, lโeletto; ascoltatelo!โ.
I discepoli non vedono nulla, ma sentono la voce del Padre, ascoltano Dio senza morire (cfr Es 33,20) proprio come Mosรจ aveva insegnato ai figli di Israele: โIl Signore vi parlรฒ dal fuoco e voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era soltanto una voce!โ (Dt 4,12). โEcco il mio Servo, il mio Elettoโ (Is 42,1). Ora la voce di Dio รจ il volto stesso di Gesรน, la sua persona. Il grande comando โAscolta, Israele!โ (Shemaโ Jisraโel: Dt 6,4) diventa: โAscoltate il Figlio, lโEletto di Dio, ascoltate lui!โ.
Lโesperienza della trasfigurazione, ci ricorda che il cammino della quaresima โ e quindi della vita รจ tutto proteso verso questa luce, questa Meta: una spinta di incoraggiamento a non arrenderci perchรฉ il Signore Gesรน รจ il solo che โ trasfigurato โ puรฒ trasfigurare ogni nostra esperienza di vita, anche la nube delle tenebre. In Lui e con Lui tutto viene trasfigurato, tutto acquista una luce nuova: luce di speranza e di fiducia, luce di pace e di gioia come tanti santi ci hanno testimoniato anche nei momenti piรน atroci. Scrive la beata Benedetta: ยซNel mio Calvario non sono disperata. Io so, che in fondo alla via, Gesรน mi aspetta. Prima nella poltrona, ora nel letto che รจ la mia dimora, ho trovato una sapienza piรน grande di quella degli uomini. Ho trovato che Dio esiste ed รจ Amore, Fedeltร , Gioia, FortezzaโฆIn questi ultimi giorni sono peggiorata di salute. Spero perciรฒ che la โchiamataโ non si faccia attendere!… Sono molto stanca, quasi da non sentire piรน parole in bocca, ma mi sento spiritualmente ancora in piedi nellโattesa di rispondere il โPresenteโ ad un suo cennoโฆ Ho giร sentito la Sua voce: la voce dello Sposo!… Lui, che รจ in me, mi guiderร alla Sua volontร , fino in fondoยป.
La trasfigurazione si offre a noi come โanticipo pasqualeโ, come esperienza di incoraggiamento per non perderci dโanimo di fronte alle lotte e alle tentazioni che inevitabilmente incontriamo (I domenica di quaresima); per non abbatterci di fronte alla fragilitร che ci contraddistingue (ceneri). Gesรน ha vinto. E ci attende. ร avvolto dalla nube, ma la sua voce possiamo ascoltarla se impariamo a โsalire il monteโ, a ritirarci nella preghiera, se impariamo ad ascoltare il cuore e, nel cuore, ascoltare la voce dello Spirito. Come scrisse un autore ignoto del XIV secolo, Dio รจ โNube della non conoscenzaโ, assenza della sapienza umana: non possiamo afferrarlo con i nostri concetti, ma accoglierlo col nostro amore. Entrare nella โnubeโ รจ entrare nella โpauraโ perchรฉ sappiamo che non possiamo gestire noi questa esperienza. Lasciamoci perciรฒ plasmare da Lui, nostro Artista. Voce che ci vuole parlare, che vuole dirci che, anche se fragili e deboli, Lui continua a credere in noi, sempre, perchรฉ siamo e restiamo figli. Lโinganno di Genesi 3 che ci fa credere che Dio non crede in noi, รจ stato sconfitto da Gesรน. Ora si tratta di non accondiscendere alla terza tentazione, quella delle โideeโ dove il diavolo tenta in ogni modo di ingannarci, illudendoci che cโรจ una realtร diversa. Lโamore di Dio รจ ormai inchiodato alla croce: quelle braccia aperte resteranno sempre aperte per noi, per accoglierci nel suo amore e guidarci alla terra promessa, quella del Cielo.
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Capolavoro di Dio
Signore Dio,
viviamo in un tempo
in cui ognuno di noi insegue i propri sogni. Eppure,
quando pensiamo di averli raggiunti, sentiamo ancora sete di altro.
Di Te.
Signore Dio,
Tu solo mi conosci come nessun altro,
Tu solo scruti i meandri della coscienza e da Artista, vedi giร il capolavoro
che cโรจ dentro la mia fragile storia. Aiutami a tirar fuori,
anche attraverso le nubi dei miei dubbi, il capolavoro che cโรจ in me,
quello che Tu, Signore Dio, attendi di vedere svelato in tutta la sua bellezza.
E sarร vita trasfigurata.
[download id=”224738″]
Il commento al Vangelo di domenica 13 marzo 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.



