GIOVEDร 10 MARZO โ PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA [C]
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti รจ la Legge e i Profeti.
Lโuomo รจ ontologicamente povero. Questa รจ la sua natura. Lui รจ fatto di materia e di spirito. La materia trova il suo alimento traendolo dalla terra. Lo spirito invece lo trova traendolo da Dio. Dalla terra lo trae attraverso una mirabile comunione nella quale ogni altro uomo mette il suo sudore. Ma anche da Dio lo trae attraverso una mirabile comunione nella quale ognuno mette ogni suo dono di grazia, veritร , giustizia, santitร . Ma anche Dio per operare per il piรน grande bene dellโuomo riguardo sia al suo corpo e sia al suo spirito lo opera attraverso una mirabile comunione nello Spirito Santo. ร grande ingiustizia usare dei frutti prodotti dalla comunione degli altri, sottraendo il nostro apporto alla creazione della comunione e alla sua stessa vita.
Ecco come lโApostolo Paolo descrive questa mirabile comunione allโinterno del corpo di Cristo: โVi sono diversi carismi, ma uno solo รจ lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo รจ il Signore; vi sono diverse attivitร , ma uno solo รจ Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno รจ data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nellโunico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietร delle lingue; a un altro lโinterpretazione delle lingue.
Ma tutte queste cose le opera lโunico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole. Come infatti il corpo รจ uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, cosรฌ anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spiritoโ (1Cor 12,4-13).
Nella Lettera ai Romani insegna come va vissuto il proprio dono nel mistero della comunione: โVi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; รจ questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontร di Dio, ciรฒ che รจ buono, a lui gradito e perfetto. Per la grazia che mi รจ stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi piรน di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato.
Poichรฉ, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, cosรฌ anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciรฒ che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi allโinsegnamento; chi esorta si dedichi allโesortazione. Chi dona, lo faccia con semplicitร ; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La caritร non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessitร dei santi; siate premurosi nellโospitalitร โ (Rm 12,1-13).ย La ricchezza dellโuomo รจ la comunione. Fuori della comunione non cโรจ vera ricchezza. Vi potrร essere ricchezza materiale, ma questa ricchezza รจ giร morte sulla terra e poi nellโeternitร , perchรฉ รจ una ricchezza che non dona vita. Essa non รจ posta al servizio della comunione. Nella nostra purissima fede in Cristo, tutto deve essere messo nella comunione e tutto dalla comunione vissuto. Se questo non avviene, la nostra fede รจ vana.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 7,7-12
Chi puรฒ pregare il Padre e chi puรฒ pregare i fratelli? Coloro che pongono ogni loro dono sia materiale che spirituale nella comunione. Nella nostra fede tutto va vissuto nella comunione per creare comunione. Chi non รจ in questa comunione anche se prega, la sua preghiera รจ vana. ร una preghiera di egoismo, non di comunione, dalla comunione, per creare comunione ancora piรน forte. Ecco come lโApostolo Giacomo grida questa veritร : โA che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere?
Quella fede puรฒ forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: ยซAndatevene in pace, riscaldatevi e saziateviยป, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Cosรฌ anche la fede: se non รจ seguita dalle opere, in se stessa รจ morta. Al contrario uno potrebbe dire: ยซTu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerรฒ la mia fedeยป. Tu credi che cโรจ un Dio solo? Fai bene; anche i demรฒni lo credono e tremano!โ (Gc 2,14-19).



