Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 30 Gennaio 2022

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Oggi si รจ compiuta questa Scrittura

La pagina evangelica di questa domenica รจ la continuazione del brano proclamato domenica scorsa. La continuitร  รจ sottolineata dalla ripresa del verso finale del brano precedente (v. 21), che diviene lโ€™apertura di quello odierno. La scena ci presenta gli astanti nella sinagoga di Nazaret con gli occhi puntati sul Maestro, che annuncia una Parola forte e chiara: lโ€™Antica Alleanza si compie nellโ€™oggi del Messia. La Scrittura diviene Parola viva, in Cristo Gesรน, nellโ€™oggi della storia.

In ogni liturgia della Chiesa, specialmente nella Santa Messa, con la mensa della Parola e dellโ€™Eucaristia, siamo condotti a questo incontro con il Verbo, la Parola viva del Padre, che parla al nostro cuore e si fa nostro cibo e bevanda. Gesรน ci ricorda che il Vangelo non perde mai il suo mordente, ma continua ad essere fonte di luce, di vita e di calore per lโ€™oggi di ogni uomo. Lโ€™oggi, che Gesรน pronunciava duemila anni fa in quella sinagoga, รจ anche il nostro oggi. รˆ il tempo opportuno del nostro incontro con Lui, nel presente vero e concreto del nostro esistere, senza rimpianti che guardano al passato, di โ€œquando si stava meglioโ€ o al futuro del โ€œquando le cose cambierannoโ€.

Queste parole di grazia di Gesรน, che riempiono i cuori di meraviglia e muovono tutti i presenti a parlare bene di Lui, provocano anche noi ad una seria riflessione sul nostro modo di concepire il tempo e la storia. Come cristiani di questa generazione, siamo invitati a prendere sul serio il valore del tempo che viviamo, dono di Dio per la nostra crescita, lโ€™esercizio della vera caritร  e la preparazione allโ€™incontro definitivo con Lui nellโ€™eternitร . In questo frangente si gioca la nostra salvezza. Il passato, infatti, per quanto ricco di ricordi e di rimpianti, non รจ piรน, perchรฉ appartiene allโ€™infinita Misericordia di Dio.

Il futuro, allo stesso modo, non รจ ancora, perchรฉ appartiene totalmente alla sua Provvidenza. รˆ solamente nel presente, invece, che ciascuno di noi รจ chiamato a vivere in pienezza, senza sprecare i doni di grazia ricevuti e le opportunitร  che ci vengono concesse. รˆ importante chiedersi allora: che valore diamo al nostro presente? Siamo consapevoli che lรฌ si gioca il destino ultimo della nostra eternitร ? Coloro che ascoltavano la Parola di Gesรน, come di un vero profeta mandato da Dio, erano spesso animati da un certo pregiudizio nei suoi confronti. Da una parte erano orgogliosi della sua provenienza, perchรจ conoscevano la sua famiglia, suo padre e sua madre, ma dallโ€™altro, questo poteva divenire pregiudizievole verso lโ€™accoglienza del suo messaggio: โ€œvenne fra i suoi e i suoi non lโ€™hanno accoltoโ€ (Gv 1,11).

Gesรน conosce i cuori, per questo il suo parlare diviene forte e pungente: spesso โ€“ come รจ accaduto agli antichi profeti Elia ed Eliseo โ€“ la parola del profeta non viene riconosciuta, ma รจ piรน incisiva nei lontani, che nei vicini. Che grande provocazione anche questa! Talvolta noi,ย  che ci sentiamo piรน familiari con Lui, perchรฉ cristiani praticanti, โ€œesperti di cose sacreโ€, siamo proprio i piรน duri di cuore nellโ€™accogliere la sua Parola! Quella Parola, dolce allโ€™inizio, diviene amara per chi รจ chiamato a cambiare direzione e a riconoscere la propria durezza di cuore.

รˆ illuminante lโ€™immagine che ci viene offerta dal libro dellโ€™Apocalisse: โ€œAllora mi avvicinai allโ€™angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: โ€œPrendilo e divoralo; ti riempirร  di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarร  dolce come il mieleโ€. Presi quel piccolo libro dalla mano dellโ€™angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come lโ€™ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta lโ€™amarezzaโ€ (Ap 10,9-10).

Gli applausi iniziali diventano subito manifestazioni di sdegno verso Gesรน. รˆ la stessa dinamica di quella medesima folla che, dallโ€™Osanna della Domenica delle Palme, passa al โ€œcrucifigeโ€ del Venerdรฌ Santo. Ogni vero profeta, come ci insegna la Scrittura, si identifica con il proprio messaggio ed รจ pronto a perdere la propria vita per lโ€™annuncio della veritร , senza riserve e senza compromessi. Gesรน, il Vero e Sommo Profeta, il Verbo fatto carne, ne รจ lโ€™esempio piรน alto.

La sua Pasqua, perรฒ, non รจ un incidente di percorso, ma il compimento di un cammino da Lui pienamente voluto e realizzato, nel tempo e nel modo stabilito per la sua consegna totale al Padre per amore verso di noi.


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