p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
Inviti alla gioia attraversano le letture e rinviano alle radici della fede come affidamento a Dio che non dimentica e si prende cura dei suoi figli.
Gerusalemme, cittร situata sul monte Sion, รจ presentata quasi come figura personalizzata insieme ai suoi abitanti: โla figlia di Sionโ termine collettivo evoca un intero popolo. Il profeta vede la presenza del Signore in mezzo al suo popolo che prende con sรฉ i giusti e porta serenitร e pace. La sua presenza risponde ad attese profonde e la gioia umana diviene riflesso della gioia stessa di Dio che viene per i poveri. La sua presenza scaccia il male e la sventura e genera nuova accoglienza. Lโannuncio del profeta riguarda cosรฌ โDio che vieneโ non con tratti minacciosi ma arrecando gioia. Il suo venire suscita rapporti nuovi. โGioisci figlia di Sionโฆ non temere Sion, non lasciarti cadere le braccia!โฆโ.
Paolo riprende questo invito ed indica uno stile di vita da coltivare alla comunitร a cui รจ profondamente legato: โSiate sempre lieti perchรฉ appartenete al Signoreโ. Essere nel Signore significa poter vivere nella certezza che Lui si prende cura di noi, anche nel dolore e nella crisi. โrallegratevi nel Signore, sempre: ve lo ripeto, rallegratevi. La vostra affabilitร sia nota a tutti gli uomini. Non angustiatevi per nullaโ (Fil 4,4)
Giovanni Battista, il profeta del deserto, interrogato dalle folle che gli chiedono โChe cosa dobbiamo fare?โ indica un cambiamento da attuare. Pone lโesigenza e lโurgenza di una assunzione di responsabilitร . Nella vita รจ in atto un grande giudizio: tutto ciรฒ che non ha valore verrร disperso come il grano quando รจ separato dalla pula. Le sue parole sono radicali nel presentare esigenze concrete per una prassi rinnovata. Indica una direzione chiara su cui impostare in modi nuovi lโesistenza: si tratta di operare scelte di condivisione e di giustizia. In tale prassi di giustizia si esprime la fede nel Dio liberatore dellโesodo.
Giovanni richiama a scelte che coinvolgano lโesistenza e indica orizzonti concreti: rifuggire dallโidolatria del denaro, dellโorgoglio, del dominio, da ogni comportamento che opprime ed esclude. Denuncia cosรฌ la vacuitร di ciรฒ che deve essere tralasciato per ricercare nella vita lโessenziale. La pula รจ immagine concreta che rinvia a tutto quello che รจ privo di consistenza, non ha capacitร di nutrire la vita e devโessere eliminato: indica cosรฌ tutti gli idoli (cf. Os 13,3) e il comportamento ingiusto (Sal 1,4). La sua testimonianza non รจ finalizzata ad attirare su di sรฉ ma รจ rivolta ad altro: Giovanni cosรฌ indica la presenza di โuno piรน forteโ che sta per venire e allude a Gesรน.
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Cโรจ una spiritualitร della gioia da coltivare nel quotidiano. In tempi di angustia e crisi la speranza gioiosa รจ espressione di una fede che si radica nella promessa del Dio fedele e si traduce nellโorientamento ad un impegno che coinvolge la vita e la orienta secondo scelte di giustizia.
Alessandro Cortesi op



