State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso allโimprovviso.
Le dissipazioni sono la rovina della nostra esistenza cristiana perchรฉ quando un cuore si lascia prendere da esse, viene come spappolato, frammentato, polverizzato, ed ogni minuscola particella di esso รจ conquistata da ciรฒ che avviene nel mondo e poichรฉ nel mondo avvengono molte ed infinite cose, il cuore diviene un vagabondo dietro di esse. Ora vaga per di qua ed ora per di lร . Nelle dissipazioni lโuomo non รจ piรน padrone del suo cuore, non lo puรฒ governare, nรฉ dirigere verso una qualche meta. Appunto perchรฉ รจ dissipato, il cuore neanche cโรจ nellโuomo, perchรฉ esso รจ nelle cose; ma non รจ nelle cose in modo totalitario, esso anche nelle cose รจ dissipato, spezzato, frammentato e con un cuore che non รจ dentro lโuomo, ma nelle cose, non cโรจ cammino verso Dio, cโรจ solo qualche formalitร , vissuta di tempo in tempo, o come necessitร sociale, o come cultura, struttura cioรจ della vita sociale.
Con le ubriachezze invece non si possiede lo spirito dellโuomo, il quale รจ reso inservibile, inefficace, inefficiente. ร uno spirito che si esaurisce nellโattimo e quindi impossibile costituirlo a strumento e a timone perchรฉ orienti e diriga la nostra vita verso il regno dei cieli. Con le ubriachezze lโuomo perde anche il senso del tempo, delle cose, delle relazioni, perde lo stesso senso della vita, che annega ed uccide in un attimo. Perchรฉ si possa vigilare, stare attenti, porre ogni attenzione รจ necessario che si abbia sempre la piรน alta padronanza del proprio spirito, che deve essere sveglio, capace di discernimento, attento al da farsi ora e subito, sollecito nelle decisioni della salvezza. Con le ubriachezze lโuomo vive solamente una vita animale, vegetativa, non intellettiva, volitiva, libera; รจ uno schiavo ed un prigioniero del suo vizio, uno su cui non si puรฒ contare per un qualche aiuto nรฉ materiale e nรฉ spirituale. Ecco perchรฉ le ubriachezze sono cosรฌ pericolose in ordine alla salvezza della nostra anima, perchรฉ per esse si perde anche il senso di avere unโanima da salvare ed un regno dei cieli cui tendere, ponendo ogni attenzione ed ogni cura.
Negli affanni della vita invece si possiede sia la padronanza dello spirito come anche del cuore; lโuno e lโaltro tuttavia sono stornati, dirottati, sequestrati per fini non propriamente loro; la terra li ha resi prigionieri di essa e tutto quanto essi fanno, lo fanno per la terra e per vivere e rimanere in essa. La terra รจ tutto per loro, e senza la terra niente esiste per loro. Negli affanni pertanto รจ difficile iniziare un vero ed autentico cammino spirituale, di crescita sapienziale, di immersione del cuore nelle cose che riguardano Dio; รจ difficile perchรฉ le cose del Cielo neanche esistono, sono come dimenticate, obliate, cancellate dalla propria esistenza. Come si fa allora a pensare al Cielo se il cielo non esiste nel cuore e nella mente? Come si fa a condurre lโuomo in alto, se lโalto non รจ visto neanche come un problema assai remoto? Ecco perchรฉ Gesรน ci mette in guardia affinchรฉ non ci lasciamo prendere dagli affanni per le cose di questo mondo. Quando lโaffanno prende un cuore ed una mente, essi non sono piรน liberi, sono prigionieri di esso per tutto il tempo in cui esso rimane nel cuore e nella mente. ร veramente la fine per la spiritualitร dellโuomo. Resta tuttavia qualche pulviscolo di religiositร , che sovente si manifesta e si esprime solo nel culto. Almeno cosรฌ era un tempo. Oggi si sta perdendo anche questo e rimane solo quel culto strettamente necessario, richiesto da un ambiente e da un mondo che la vive come substrato culturale. Niente di piรน. Il cuore e la mente non sono nel culto. Nel culto cโรจ solo il corpo e la tradizione storica, che viene vissuta perchรฉ ancora รจ vissuta. Se domani qualcuno inizierร a non piรน viverla, la si abbandonerร senza gravi danni, anzi con un senso di liberazione e di sollievo. Finalmente liberi dal cielo e dai suoi residui… Questa la mentalitร corrente, in buona parte. Oggi si vuole togliere ogni traccia di Dio dalla nostra terra. Nulla che fa ricordare Dio dovrร esistere.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 21,34-36
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso allโimprovviso; come un laccio infatti esso si abbatterร sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perchรฉ abbiate la forza di sfuggire a tutto ciรฒ che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dellโuomoยป.
Come rimedio Gesรน chiede la vigilanza e la preghiera. Con la vigilanza lo spirito รจ sempre in stato di attesa; รจ come la sentinella che teme la venuta del nemico per distruggere, rapinare, sconfiggere, rubare e la teme in ogni momento e per questo vigila, รจ allโerta, non si concede neanche un attimo di distrazione, perchรฉ un solo attimo di disattenzione potrebbe essere per lui di grande rovina e con lui per tutti gli altri. Questa รจ legge della storia, deve essere anche legge dello spirito. Sovente perรฒ ci si lascia cullare pensando che per lo spirito valgano altre leggi, o che la legge della vigilanza venga sospesa del tutto, tanto ci pensa il Signore a rimediare ogni nostra disattenzione. Questo รจ falso, assai falso e le disattenzioni hanno sempre delle conseguenze eterne.
Con la preghiera invece si ottiene da Dio quella forza e quella luce necessaria che ci permette non solo di stare vigili e attenti, ma anche di camminare spediti verso lโappuntamento con lโeternitร . La preghiera libera il cuore dalle imperfezioni, dai vizi, dalle possibili stanchezze, da ogni tentazione che potrebbe ergersi sul nostro cammino al fine di farlo deviare. La preghiera prepara il cuore e lo spirito allโazione santa e dona allโanima la resistenza nella perseveranza. Come il cibo รจ per la vita del corpo cosรฌ la preghiera รจ per la vita dellโanima; senza preghiera lโanima si indebolisce, deperisce, muore e lโuomo รจ preda e conquista della sua concupiscenza che รจ abbandono della via del regno per immettersi sui sentieri del male in cammino verso la morte eterna.
Poichรฉ il regno dei cieli รจ il bene piรน caro, il tesoro nascosto, la perla preziosa, la gemma dallโinestimabile valore, lโuomo deve porre ogni attenzione a che non vada perduto a causa di una sua disattenzione, di una distrazione, di un momento di svago e di abbandono della legge della vigilanza. Come per le cose della terra, in certe situazioni di rischio elevato, un solo attimo di distrazione potrebbe mettere in pericolo la vita di una intera cittร โ si pensi alla responsabilitร di una sentinella in tempo di guerra, o posta in luoghi assai strategici โ, cosรฌ รจ anche per la vita dello spirito: una sola tentazione che bussa alla nostra porta e alla quale noi diamo immediato ascolto, potrebbe essere per noi causa di rovina eterna. Noi non vigiliamo per un motivo assai semplice: non crediamo nella veritร della Parola di Gesรน che afferma la reale possibilitร di andare a finire nella dannazione eterna, di perdere per sempre la vita futura, quella gioia che รจ stare con Dio nella sua dimora. Finchรฉ non si riprenderร la via della fede, finchรฉ ognuno di noi pensa che la Parola di Gesรน รจ detta ma mai si compirร per noi, allora a che serve la vigilanza? Vigilare ha senso se il pericolo รจ reale, vero, imminente; se non cโรจ pericolo, se la vita รจ solo una sceneggiata, se lโinferno รจ vuoto e tutti sono salvi nel cielo, allora a che pro vigilare, stare attenti? Il problema vero che dobbiamo porre al nostro spirito รจ: la Parola di Gesรน รจ vera, oppure รจ una parola dโuomo; essa dice realmente la nostra realtร futura di perdizione eterna, oppure questa non esiste, non esisterร , non puรฒ esistere? La Parola di Gesรน รจ parola di Dio, quindi garantita dalla sua veridicitร , oppure รจ parola di circostanza? Ma che senso avrebbe una parola di circostanza, se tutta la sua vita รจ orientata e finalizzata a che nessun uomo si perda? Sarebbe veramente il controsenso assoluto. Gesรน dona la sua vita perchรฉ lโuomo, accogliendo la sua veritร e la sua grazia, non vada a finire nella perdizione, e poi si dice non vera la parola che ci invita e ci esorta a stare in guardia, a vigilare per non perdere la vita eterna. ร veramente una strana logica quella che muove il nostro spirito. La logica รจ strana, perchรฉ frutto di una mente corrotta dal peccato, o non governata dal pensiero di Dio. Quando la mente รจ governata dal pensiero di Dio essa sa che la Parola di Gesรน รจ vera, tremendamente vera, perchรฉ lโuomo possa minimamente pensare ad una parola di circostanza. Madre di Dio, aiutaci. Facci di fede vera.
Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .



