Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 10 Novembre 2021

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Gesรน si sta dirigendo verso Gerusalemme. A morire. Perchรฉ a Gerusalemme manifesterร  il suo vero volto e morirร  per svelare a tutti la misura del suo amore per lโ€™umanitร . Eppure ha tempo e cuore per ascoltare il grido di disperazione dei dieci lebbrosi.

Ma non li guarisce magicamente: inviandoli dai sacerdoti, ufficiali sanitari dellโ€™epoca, li costringe ad avere fede, a non aspettarsi soluzioni immediate e magiche.

Uno di loro, il samaritano, che non ha nรฉ tempio nรฉ sacerdote cui presentarsi, si vede guarito e torna a ringraziarlo. รˆ importante guarire, certo, รจ importante la salute, ovvio (anche se non รจ vero che โ€œbasta la saluteโ€ a noi serve la salvezza!) ma piรน importante di qualunque altra cosa รจ imparare a vedersi guariti, a sottolineare le differenze, a misurare il cammino fatto.

La guarigione consiste anzitutto nellโ€™assumere uno sguardo diverso su di noi e sulle cose, uno sguardo benevolo. Lo sguardo di Dio.