p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
In Israele la condizione di essere vedova era indicata come una delle realtร piรน fragili insieme a quella dello straniero e dellโorfano. Ma proprio questi tre gruppi sono nominati insieme nel Primo Testamento quando si parla dellโagire di Dio, perchรฉ Dio si preoccupa del forestiero, dellโorfano e della vedova e si prende cura di loro: โil Signore protegge lo straniero, egli sostiene lโorfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empiโ (Sal 136,9). Nel simbolismo del primo Testamento la vedova racchiude anche un rinvio al popolo che รจ senza il suo sposo, Dio stesso, a causa della scelta idolatrica dei suoi capi.
La vedova del racconto di 1Re 17 vive nei pressi di Sidone, terra a Nord dโIsraele, territorio di confini e terra dei pagani: รจ ritratta nellโoffrire, lei povera, un delicato gesto di ospitalitร in un momento drammatico per la sua vita. Elia, il profeta, le chiede un poโ dโacqua per bere e lei risponde subito affrettandosi; Elia allora le chiede anche un pezzo di pane e lei risponde di avere solamente โsolo un pugno di farina nella giara e un poโ dโolio nellโorcioโฆ andrรฒ a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremoโ. In questi rapidi accenni sta il riferimento ad una situazione di carestia che seguรฌ la divisione dei regni di Giuda e di Israele (2Re 6,25-29). Ma Elia le disse โLa farina della giara non si esaurirร e lโorcio dellโolio non diminuirร โ.
Il racconto accompagna a scorgere che vi รจ un protagonista nascosto in questa scena: รจ la Parola del Signore. Il profeta e la vedova, in modi diversi si pongono in ascolto della Parola di Dio. La narrazione evidenzia la certezza che โil Signore parlaโ nella vita dei suoi servi, รจ presente e guida anche nelle situazioni in cui sembra che egli sia lontano. Elia รจ uomo della parola (profeta) che si rende disponibile a questo ascolto. Ma anche la vedova, rispondendo alla richiesta che proviene da uno straniero compie la Parola del Signore. Lei stessa รจ una straniera, non appartenente al popolo dโIsraele, una pagana. Eppure nel suo gesto di ospitalitร , nei gesti del dare da bere e da mangiare, nella farina e nellโolio, si rende vicino lโagire di Dio nei confronti di Elia. Dio comunica ad Elia la sua vicinanza a lui nel momento della prova per mezzo dei gesti di questa vedova.
Elia รจ lรฌ giunto nella sua fuga: รจ un profeta perseguitato. Aveva contestato lโidolatria fino a scontrarsi con il re. Eโ profeta che si oppone al disegno dei potenti e smaschera lโidolatria. Non รจ disposto a venir meno alle esigenze della Parola di Dio e per questo deve subire lโira del potente e si trova solo e in fuga. E seguendo la โparola del Signoreโ scopre una vicinanza inattesa di Dio proprio quando sperimenta la fragilitร , lโabbandono, la fame e sete. Il gesto di ospitalitร della vedova รจ segno di una presenza di Dio e della sua Parola oltre ogni confine culturale e religioso. โLa farina della giara non venne meno e lโorcio dellโolio non diminuรฌ, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.โ (1Re 17,16). Il gesto dellโospitalitร รจ epifania del Dio vicino che accoglie e si prende cura.
Unโaltra vedova รจ descritta nelle lettura di oggi, nel vangelo di Marco. Gesรน indica una vedova povera che getta nel tesoro del tempio due monetine, tutto quello che aveva, non tenendosene nemmeno una per sรฉ. Il racconto implica una denuncia radicale al sistema del tempio e di coloro che sono a capo di un sistema religioso che opprime i piรน poveri: la casta dei sacerdoti. La vedova non ricerca come tanti un riconoscimento e non vive lโofferta al tempio come offerta del superfluo. Gesรน riconosce in questo gesto che โquesta vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo.
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Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereโ. Come la vedova di Zarepta affida la sua vita, ciรฒ che aveva per vivere offrendola gratuitamente in una ospitalitร aperta. Con questo gesto dice la fiducia nel Dio della vita e lโaffidamento totale della fede. Gesรน vede in questo gesto, che poteva passare inosservato, perchรฉ nascosto, di poco conto, insignificante nella sua piccolezza, qualcosa di grande. Lโautentica fede รจ nascosta nel cuore dei poveri; Gesรน sa leggere i gesti della quotidianitร come cose grandi a cui fare attenzione per aprirci ad un incontro autentico con il Dio dei piccoli e dei poveri.
Alessandro Cortesi op



