p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
โQual รจ il primo di tutti i comandamenti?โ Gesรน risponde richiamandosi alla Torah e rinviando a due passi della Scrittura. Il primo testo รจ dal Deuteronomio: โAscolta, Israele: il Signore รจ il nostro Dio, unico รจ il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta lโanima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuoreโ (Dt 6,4-9)
Questo testo sta allโorigine della preghiera che nella tradizione ebraica รจ ripetuta al mattino e alla sera, scandendo la giornata. E queste parole sono riportate su rotoli contenuti in piccole teche di cuoio da legare alla fronte e al braccio per la preghiera, segno di un fissare nel cuore lโascolto a cui esse richiamano. Invitano infatti a porre Dio al primo posto nella vita come spesso i profeti ricordano: โpoichรฉ voglio lโamore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio piรน degli olocausti.โ (Os 6,6).
Eโ un appello allโimportanza essenziale dellโascolto per sfuggire al grande peccato dellโidolatria che รจ inseguire riferimenti vani, scambiati per assoluti ma che non hanno consistenza. Ascoltare significa porsi in relazione con Dio che si rende vicino e chiama Israele ad incontrarlo nella vita: โIo sarรฒ colui che sarรฒโฆ sarรฒ con teโ (cfr. Es 3,14) รจ il nome consegnato a Mosรจ e indica un cammino in cui accogliere una presenza vicina. Ascoltare รจ attitudine del cuore, che nel linguaggio biblico costituisce il centro della sensibilitร ma anche dellโintelligenza e delle decisioni-. Ascoltare genera un affidamento ed implica riconoscere Dio come unico riferimento assoluto nellโesistenza. Per questo la preghiera dello Shemร รจ sintesi della spiritualitร dellโesodo: il Dio che ha liberato Israele non prende il posto del faraone, paradigma di ogni potere che genera oppressione e ingiustizia, ma dona liberazione e vita anche nel deserto e chiama a rimanere nellโascolto per rispondere alla sua Parola.
Gesรน poi riprende un secondo testo, tratto dal libro Levitico, dal codice di santitร : โParla a tutta la comunitร degli Israeliti dicendo loro: ยซSiate santi, perchรฉ io, il Signore, vostro Dio, sono santoโ (Lev 19,2; cfr. Lev 20,8). โNon ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signoreโ (Lev 19,18).
Gesรน richiama cosรฌ il cuore della legge e accompagna a recuperarne le radici: non entra nel dibattito di scuola sulla questione di quale precetto sia il piรน importante che conduce alla fine a svuotare il richiamo di fondo di questi testi e a perdere di vista il centro. Gesรน non rinvia ad una serie di norme o di espressioni cultuali. Richiama allโesperienza dellโEsodo. Ascolto di Dio e amore per lโaltro costituiscono il cardine della legge.
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Proprio in questi giorni papa Francesco durante lโudienza del 27 ottobre us ha ricordato: โAncora oggi, molti sono alla ricerca di sicurezze religiose prima che del Dio vivo e vero, concentrandosi su rituali e precetti piuttosto che abbracciare con tutto sรฉ stessi il Dio dellโamore. E questa รจ la tentazione dei nuovi fondamentalisti, di coloro ai quali sembra la strada da percorrere faccia paura e non vanno avanti ma indietro perchรฉ si sentono piรน sicuri: cercano la sicurezza di Dio e non il Dio della sicurezzaโ.
Alle parole di Gesรน lo scriba reagisce dicendo che questo vale piรน di tutte le pratiche religiose. E Gesรน gli disse: โNon sei lontano dal regno di Dioโ. Lโesperienza dellโascolto e dellโamore per Dio nella proposta di Gesรน si attua solamente nellโapertura allโincontro con gli altri. Mettendo insieme queste due parole della Legge Gesรน richiama ad un incontro di Dio da vivere nelle relazioni concrete con gli altri. Lโaltro รจ prossimo da riconoscere come tale, da vedere e da incontrare. La vita di chi segue Gesรน deve essere intesa โmai senza lโaltroโ.
Alessandro Cortesi op



