Commento al Vangelo del 17 Ottobre 2021 – Giuseppe Di Stefano

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A DESTRA E A SINISTRA

La domanda posta dai due figli di Zebedeo al Maestro, nel tratto piรน decisivo del suo cammino verso la passione, sarร  certamente risuonata agli orecchi, ma soprattutto al suo cuore, come lโ€™ennesimo fallimento. Sembra proprio che Gesรน predichi al vento, che proprio loro che condividono giorno per giorno la sua vita, non abbiano compreso nulla di lui, o forse si rifiutino di comprendere.

La sorditร  e la durezza del cuore dei suoi discepoli, oltre che del resto dei suoi contemporanei, doveva pesare sullโ€™anima del Maestro come una tra le peggiori tentazioni, quella di mollare tutto. Avrebbero finalmente capito quando, appeso tra cielo e terra al patibolo infamante della croce, avrebbe detto e dato tutto, morendo in quellโ€™abbraccio esagerato? Per Gesรน vale la pena tentare e indurisce ancora di piรน il volto, mentre Gerusalemme si fa sempre piรน vicina.

La domanda di Giacomo e Giovanni rivela il loro attaccamento alle logiche del mondo, un certo egoismo misto a presunzione fa loro chiedere e, in qualche modo pretendere che il Maestro faccia per loro ciรฒ che gli chiedono. Ma Gesรน prova a rilanciare, offrendogli la possibilitร  di rivedere la traiettoria dei loro desideri: ยซVoi non sapete quello che chiedeteยป (10,38).

รˆ liberante pensare a come Dio non si scoraggi mai, quando ci vede ancora chiusi e gretti nei nostri piccoli interessi, magari perchรฉ ancora inconsapevoli di essere destinati a un amore molto piรน grande di quello che possiamo temere e immaginare. Forse anche noi, al pari di Giacomo e Giovanni, pensiamo di sapere giร  dove sia la felicitร  che cerchiamo, ma il Maestro continua a spiazzarci, ricordandoci che la felicitร  non risiede in ciรฒ che aumenta il suo prestigio o ci ottiene i migliori riconoscimenti.

E neppure nel sentirci al riparo dal dolore, al sicuro dagli imprevisti e dalle tempeste della vita, ma piuttosto quando abbiamo lโ€™occasione di abbracciare e fare nostro lo stile del Figlio dellโ€™uomo, il quale ยซnon รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.

Ecco la piรน sorprendente definizione che Gesรน dร  di se stesso. Non tiene il mondo ai suoi piedi, รจ inginocchiato lui ai piedi delle sue creature. Pensiamo a che cosa significhi avere un Dio nostro servitore. Il padrone fa paura, il servo no. Cristo ci libera dalla paura delle paure: quella di Dio. Gesรน capovolge lโ€™immagine tradizionale di Dio, le dร  una bellezza che stordisce: siamo stati creati per essere amati e serviti da Dio! Dio esiste per te, per amarti, per servirti, per conoscerti, per lasciarsi stupire da te, da questi imprevedibile, libero e fragile figlio che ciascuno di noi รจ.

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